Android nel mirino anche nel terzo trimestre 2017

di Fabrizio Castagnotto

Da Gennaio a Settembre gli analisti G DATA hanno identificato un totale di 2.258.387 nuovi ceppi di malware per Android, di cui 810.965 solo nel trimestre estivo, con una media di 8.815 nuovi rilevamenti al giorno, circa uno ogni nove secondi.

Gli attuali incidenti di sicurezza richiedono un ripensamento da parte dei produttori

Gli attacchi informatici come KRACK, Blueborne e Gooligan o trojan come Xafecopy continuano a fare notizia. Google solitamente reagisce velocemente e pubblica aggiornamenti di sicurezza, tuttavia questi sono frequentemente implementati solo sui suoi stessi dispositivi. In base alle più recenti statistiche di Google, su scala globale solo il 18% degli utenti Android beneficia della versione 7.0 del sistema operativo, che ha già un anno – ancor meno utenti dispongono già della versione successiva. Le falle di sicurezza sono e restano semplicemente aperte. Per molti dispositivi qualsiasi aggiornamento deve essere adattato al sistema operativo modificato del produttore di device mobili. Non è sempre chiaro se l’aggiornamento per un particolare dispositivo sarà mai disponibile.

I dispositivi mobili sono una parte indispensabile della routine digitale, sono compagni sempre presenti e sono utilizzati con crescente frequenza per lo shopping, per le transazioni bancarie oltre che per le attività professionali. Sarebbe opportuno quindi prendere precauzioni, con l’auspicio che i produttori comprendano in via definitiva l’importanza di fornire aggiornamenti o che un’adeguata legislazione imponga ai produttori l’aggiornamento tempestivo del proprio OS come vincolo per la commercializzazione del dispositivo.

Facciamo chiarezza

Indubbiamente gli utenti di tablet e smartphone Android ad oggi percepiscono poco quanto i propri dati (contatti / foto), la navigazione (phishing, infezioni drive-by, dirottamento delle sessioni) e le proprie transazioni bancarie o gli acquisti compiuti tramite device mobili siano a rischio. E’ tuttavia un dato di fatto che la situazione sia ben più allarmante di quanto a volte ipotizzato da alcuni quotidiani o testate generaliste e, di recente, da Altroconsumo, che in un recente articolo (copertina novembre 2017) sminuisce purtroppo l’oggettiva vulnerabilità di Android infondendo nei lettori un’imprudenza ingiustificata nei confronti di un livello di rischio tanto più serio quanto più obsoleto il sistema operativo utilizzato. Ricordiamo che in Italia solo poco più del 30% degli utenti di smartphone e tablet Android si avvale di Nougat (Fonte: Statcounter).


Il 70% degli utenti Android in Italia usa un sistema operativo obsoleto. Fonte: Statcounter

L’articolo di Altroconsumo conclude peraltro che l’allarmismo sull’attuale diffusione dei malware sia generato dai vendor per avvantaggiarsene e che, senza purtroppo illustrare minimamente come siano stati condotti i test, le soluzioni dei più noti produttori comunque non sarebbero in grado di proteggere gli utenti. Ciò, nonostante organizzazioni indipendenti di fama mondiale, come AV-Test, verifichino e certifichino ininterrottamente la capacità di numerosissime applicazioni di prevenire e/o bloccare anche le minacce più complesse.

Dati alla mano, oltre che per coscienza verso gli utenti Android, non possiamo che distanziarci pubblicamente da contenuti di siffatta natura.

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