Gli italiani più preoccupati per la privacy in rete rispetto agli europei

di Andrea Trapani

Gli Italiani sono tra i cittadini europei che più stanno cogliendo le opportunità della rivoluzione digitale, adottando in modo sempre più pervasivo i nuovi strumenti e servizi in grado di arricchire e migliorare la propria vita privata e professionale. Forse proprio per questo, più della media europea si mostrano consapevoli della necessità di proteggere i propri dati personali in rete. E’ quanto rileva l’edizione 2016 di Tech Habits, la ricerca che Samsung conduce annualmente a livello europeo per fotografare il rapporto in continua evoluzione delle persone con la tecnologia.

Se da una parte lo studio evidenzia come il 59% degli Italiani dichiari di utilizzare più tecnologia rispetto a 2 anni fa – al di sopra della media europea, intorno al 52% – emerge anche che il 55% dei consumatori del nostro Paese mostri più preoccupazione sulle modalità di utilizzo e archivio dei dati online rispetto a due anni fa, percentuale superiore alla media europea, che si attesta invece al 46,2%.

Non solo quindi cresce l’attenzione alla propria privacy in Rete, ma anche la propensione a proteggerla attivamente: il 95,3% degli Italiani infatti dichiara di intraprendere azioni concrete e di assumere comportamenti e abitudini a favore di un uso più attento di Internet.

Per difendere la propria privacy, oltre la metà degli Italiani – il 51,2% – dichiara di differenziare le proprie password sui diversi siti web che richiedono registrazioni e credenziali di accesso, il 38,1% evita di lasciare che il proprio computer o dispositivo memorizzi le password online, mentre il 36,8% fa regolarmente scansioni dei propri dispositivi con un programma antivirus. Diverso l’ordine delle azioni prioritarie a tutela delle informazioni sensibili a livello europeo, che vede al primo posto l’abitudine a non salvare online i dettagli della propria carta di credito, al secondo le regolari scansioni antivirus sui propri dispositivi e al terzo la diversificazione delle password.

Attualmente, furto d’identità e perdite finanziarie causata da un attacco hacker sono le maggiori fonti di preoccupazione rispettivamente per il 67% e il 57% degli Italiani.

Nonostante ciò, e forse proprio per il fatto di tutelarsi maggiormente dei concittadini europei, gli Italiani non rinunciano ai servizi online e sono più propensi della media europea a condividere informazioni personali su Internet: lo fa infatti il 48,5%, contro il 35,2% della media continentale – prestando particolare attenzione ai Termini e alle Condizioni di utilizzo dei diversi siti online e app mobile; il 30% degli Italiani legge infatti sempre le informazioni relative alla privacy e al trattamento dei dati, contro il 19,9% dei cugini nel resto d’Europa. Tuttavia, una volta informati sulle modalità di utilizzo dei dati, il 52,5% degli Italiani ha spiegato di aver cambiato idea almeno una volta, rinunciando al servizio online o a scaricare l’app.

  • Samsung Electronics ha realizzato questa ricerca in collaborazione con Opium Research condotta tramite questionario online dal 16 marzo al 1 Aprile 2016 su un campione di 10.138 persone al di sopra dei 16 anni in 18 paesi europei: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Ungheria, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Romania e UK. Alcuni dati fanno parte di uno studio aggiuntivo condotto da Lightspeed GMI su un campione di 18.000 persone nei medesimi mercati (1000 per ogni Paese) attraverso interviste online effettuate dal 21 Aprile al 18 maggio 2015

Photo: “Internet2” di Fabio Lanari – Internet1.jpg by Rock1997 modified.

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