Furti in casa, gli italiani temono soprattutto per i… cellulari e il computer

di Thomas De Vido

Sono 689 al giorno: 29 ogni ora, uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell’ultimo anno. Secondo l’undicesimo numero del Diario della transizione del Censis, negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati. Solo nel 2015 l’incremento è stato del 5,9%.
Insomma, in casa non solo non si può più stare tranquilli, ma pare sia uno dei luoghi meno sicuri dove stare. E gli italiani lo sanno.

Secondo i dati dell’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, quasi un italiano su due teme un’intrusione nella propria casa durante la notte, che possa provocare un furto (48%) o, peggio, un’aggressione (51%).

La minaccia che gli italiani temono di più a seguito di un’intrusione in casa non è tanto il danno economico per la perdita di beni o oggetti preziosi (22%) o la perdita di beni affettivi (42%), quanto giustamente il rischio di subire un’aggressione, che mette in allarme ben il 65% degli intervistati.

Il dato curioso che emerge dalla ricerca è quanto l’era digitale abbia spostato l’interesse degli italiani: contrariamente a quanto si può pensare, infatti, non sono più legati a beni materiali e affettivi, come poteva essere prima dell’arrivo della tecnologia. Se il furto di preziosi angoscia il 36% degli intervistati e il furto di denaro il 50%, ciò che più gli italiani temono oggi è il furto di dispositivi tecnologici, come il cellulare o il pc (52%).

Come si difendono gli abitanti del bel paese ormai invaso dai topi d’appartamento? Fortunatamente non con mezzi propri (solo il 5% ha dichiarato di volersi difendere da solo), ma principalmente rafforzando i dispositivi di sicurezza di porte e finestre (27%), o installando impianti d’allarme (22%).
L’11% ha deciso di stipulare una polizza che risarcisca i danni subiti mentre il 9% decide di affidarsi alla guardia di un cane. Ancora troppo pochi tuttavia hanno deciso di tutelarsi rispetto alla gravità della situazione: quasi un italiano su 2 infatti (46%) ha ammesso di non aver provveduto ad adottare alcun metodo per proteggere la propria casa, lasciandola così in balìa di chi, magari nella notte, potrà intrufolarsi senza troppa fatica.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2016 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

 

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