Digital Markets Act (DMA): trasparenza ed equità sul mercato dei provider e le licenze dei software

di Redazione TecnoGazzetta

Digital Markets Act (DMA), lettera congiunta al ministro Vittorio Colao per chiedere maggiore trasparenza ed equità sul mercato dei provider e le licenze dei software. Tra i firmatari con Cispe, Assintel, Codacons e Cio Aica Forum per chiedere maggiore trasparenza ed equità sul mercato dei provider.

AssoRTD, la prima associazione che raduna i Responsabili per la Transizione al Digitale d’Italia, ha sottoposto, unitamente a Cispe, Assintel, Codacons e Cio Aica Forum, all’attenzione del ministro Vittorio Colao una lettera in merito al Digital Markets Act (DMA) e alla scelta e all’utilizzo delle licenze dei software, soprattutto per quanto riguarda la pubblica amministrazione.  Il tema sollevato, e sul quale si auspica possa essere fornito un chiarimento a livello europeo, attiene ad alcune pratiche messe in atto da fornitori e produttori  di software che utilizzano una posizione di forza sul mercato impedendo una libera ed equa scelta nella fornitura di servizi di infrastruttura cloud, attuando meccanismi di lock-in nei propri ecosistemi favorendo, di fatto, la propria offerta di infrastruttura cloud rispetto alla concorrenza.

Problema questo, commentano i firmatari della nota, già noto da tempo, ma che non sembra trovare neanche nel DMA una ricaduta concreta.

«I nostri associati – afferma Francesco Andriani, segretario generale di AssoRTD – guardano  all’attuazione completa del modello di interoperabilità da parte delle aziende del settore ICT, al rispetto dei dettami del GDPR, alla rimozione delle problematiche relative alla migrazione di piattaforma, come fasi necessarie e fondamentali per una corretta crescita e realizzazione della transizione al digitale sia in ambito pubblico che privato, ritenendo come il ruolo del Responsabile per la Transizione al Digitale sia di fondamentale raccordo tra la componente tecnico/tecnologica, quella privacy e compliance ed il management».

Le amministrazioni pubbliche fanno ancora fatica a portare avanti i processi di digitalizzazione. L’ultimo rapporto pubblicato da Bankitalia evidenzia alcuni dati incontrovertibili: il 45% di queste ancora non ha designato la figura a capo dell’Ufficio per la transizione alla modalità operativa digitale. Gli enti che hanno trovato maggiore difficoltà alla nomina sono state le Province nel 64% dei casi e i Comuni nel 50%. Il 77% di queste amministrazioni, inoltre, sostiene di aver avuto problemi di tipo organizzativo.

«Come AssoRTD plaudiamo ad iniziative come quella rappresentata da “I dieci principi del Fair Software Licensing” presentati da CIO AICA Forum, insieme a AUSED, CIO Club Italia, FIDAinform, CIONET e CISPE, in quanto questo approccio si muove nel corretto solco della rimozione di obblighi e pratiche sleali, oltre che di vincoli tecnici, scongiurando il quantomai probabile aumento dei costi per gli utenti finali come le amministrazioni pubbliche o le aziende private – conclude Andriani».

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