Giornata Internazionale della Riparazione: per il pianeta e non solo

di Enrico Cremonese

Riparare un oggetto guasto o malridotto? È una forma di risparmio, certo. Ma anche molto, molto di più.

Ecco perché, in occasione del Repair Day 2021la giornata internazionale promossa dall’Open Repair Alliance che, il 16 ottobre, celebra il valore delle riparazioniBack Market, propone la lista di (almeno) 6 buoni motivi che le rendono utili non solo per gli oggetti ma ancor più per le persone. Per l’azienda, primo marketplace per prodotti elettronici ricondizionati, è un modo di sostenere un’iniziativa che esprime gli stessi valori cui si fonda il proprio business, cioè la promozione di scelte responsabili e comportamenti sostenibili.

Per Back Market, infatti, riparare significa:

  1. Aggiustare anche il Pianeta. Il mondo è assediato dalla sovrapproduzione di rifiuti. Soprattutto quelli elettronici, la categoria più tossica e in rapida crescita: secondo la Global E-waste Statistics Partnership (Gesp), nel 2019 erano stati generati 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici e solo il 17,4% riciclato correttamente. Larga parte finisce ancora nelle discariche illegali con conseguenze disastrose per l’ambiente e la salute. Soprattutto nelle zone più povere della Terra. Aggiustare, d’altronde, deriva da “giusto”: quando aggiustiamo rendiamo pertanto il mondo migliore.
  1. Educare e crescere. Trasferire ai bambini l’importanza di riparare, o quantomeno provare a farlo, un giocattolo danneggiato o un libro sciupato vuol dire trasferire i valori del rispetto, della cura e dell’attenzione. Anche verso l’impegno delle persone care, visto lo sforzo dietro ogni acquisto in famiglia
  1. Divertirsi insieme, grandi e piccini. La riparazione può anche trasformarsi in un divertente momento di condivisione. Tra amici, come ad esempio accadeva un tempo quando era frequente ritrovarsi insieme ai compagni per riparare un motorino. Ma anche in famiglia: non importa se il risultato della riparazione non sarà ideale, sarà comunque perfetto perché raggiunto insieme! Di fronte a una bambola rotta, quindi, nessun indugio: armiamoci di colla e attrezzi e mettiamoci al lavoro. È anche un bel modo per scaricare lo stress!
  1. Gratificarsi e accrescere l’autostima. Anche chi si dichiara incapace nel fai-da-te, probabilmente ha soltanto timore di non riuscire. E, invece, chiunque può farcela a poco a poco. D’altronde, nel cimentarsi con pinze e cacciaviti, oggi arrivano in soccorso anche i tantissimi tutorial che il web offre, soprattutto in forma di video. E con il crescere dell’abilità e dei risultati, cresce anche la fiducia in sé stessi e l’autostima.
  1. Allungare la vita dei nostri ricordi. Lo stereo fedele compagno di tante giornate in gioventù, l’affettatrice elettrica che usava la nonna o il cellulare ricevuto per i 18 anni che ora ha quel bel design vintage. Chiunque ha i propri oggetti del cuore che raccontano di persone importanti o momenti felici. Ecco perché ripararli, invece di buttarli, estende la vita anche dei ricordi!
  1. Sostenere gli altri. Se non si ha voglia o tempo di riparare un oggetto o se, nel farlo, non si ha avuto molto successo, c’è sempre una scelta alternativa e migliore rispetto alla…discarica. Ci si può affidare al negozio vicino di un riparatore: fino a poco tempo fa erano esercizi completamente spariti dai quartieri, mentre adesso stanno tornando ad essere presenti e meritano di essere sostenuti. Oppure, si può addirittura donarlo ad organizzazioni non profit impegnate per i più bisognosi, chiedendo prima se accettano anche oggetti da aggiustare perché attrezzati per le riparazioni.

Contrastare l’esagerata tendenza a gettare via i prodotti, magari sostituendoli con identici nuovi di cui sbarazzarsi alla prima “difficoltà”, e sostenere le riparazioni è, nella visione di Back Market, un modo per contribuire concretamente allo sviluppo dell’economica circolare e per rispondere alle aspettative sempre più consapevoli dei consumatori.

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