I pitch delle cinquanta startup, gli approfondimenti dei venticinque protagonisti dell’ecosistema innovativo italiano ospiti del padiglione, e il grande successo dell’Italian Night, che ha messo in contatto più di 300 tra investitori, startupper e player industriali
Centinaia di visitatori nei quattro giorni di evento tra pitch delle 50 startup e approfondimenti sull’ecosistema innovativo italiano. E un Padiglione Italia sold out per l’Investor Night che ha attirato le attenzioni di oltre trecento ospiti. È stato un successo di pubblico, di idee e di energia la missione italiana al CES di Las Vegas, il più importante evento tech al mondo. Organizzata da ICE–Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la partecipazione del nostro Paese all’evento americano ha quindi centrato l’obiettivo della vigilia, fornire alla più qualificata platea mondiale del settore un assaggio dell’innovazione italiana.
«L’Italia al CES di Las Vegas ha messo in mostra un vero e proprio ecosistema integrato che si compone di imprese, centri di ricerca, Università, amministrazioni ed enti locali virtuosi e orientati al futuro», ha detto il Direttore Generale di Agenzia ICE Roberto Luongo. «Abbiamo in tal modo portato nella più importante vetrina mondiale dell’industria tech 50 startup attive in tutte le principali aree dell’innovazione. E lo abbiamo fatto nell’ambito di un ampio percorso di supporto che ICE fornisce alle imprese per favorirne l’ingresso nei mercati di tutto il mondo. Il successo di questa esperienza non fa che rafforzare ulteriormente il valore dell’intera rete di iniziative».
La partecipazione italiana al CES è iniziata nel migliore dei modi, con la partecipazione al taglio del nastro di Gary Shapiro, presidente della Consumer Technology Association (CTA), organizzatrice del CES, assieme alla Console generale a Los Angeles Silvia Chiave e Antonino Laspina, Trade Commissioner dell’ufficio ICE di New York e direttore esecutivo per gli Stati Uniti.
Nel corso dei quattro giorni di evento si sono poi alternati nell’arena al centro del padiglione numerosi “Innovation Talk” che hanno toccato vari temi dell’ecosistema italiano ed europeo e opportunità offerte dal mercato Usa. Alcuni rappresentanti del governo della California hanno illustrato, assieme alla console Chiave e ad Alessandra Rainaldi, Trade Commissioner di ICE Los Angeles, le possibilità offerte dallo Stato per la crescita delle startup, mentre il presidente dell’European Innovation Council (EIC), Jean-David Malo, ha parlato dei programmi europei come Horizon Europe. I microfoni sono poi passati a Prospera Women – realtà della Silicon Valley che riunisce programmi per supportare startup a guida femminile in tutto il mondo – per un dialogo sul tema Diversity & Inclusion, più che mai centrale nell’edizione di quest’anno del CES.
Al centro del panel conclusivo della prima giornata la mobilità del futuro, con le testimonianze di Dario Peirone, presidente del Centro estero per l’internazionalizzazione della Regione Piemonte (Ceipiemonte), culla dell’automotive italiano, e di Benedetto Carambia, Head of R&D and Innovation di Movyon, società punto di riferimento per la smart mobility del gruppo Autostrade per l’Italia. Con loro Paolo Taticchi, professore di Strategy & Sustainability alla UCL School of Management di Londra, Vincent Mauroit, direttore Tech Transfer di NOI Techpark, e Sergio Savaresi, docente del Politecnico di Milano e team leader del progetto PoliMOVE, reduce da numerosi successi nella Indy Autonomous Challenge, tra cui la vittoria nella gara di Las Vegas che si è svolta proprio nei giorni del CES.
Nella seconda giornata, oltre alle startup che hanno animato l’arena con i loro pitch, primo a salire sul palco Ceipiemonte, con il presidente Peirone, l’assessore regionale all’internazionalizzazione Fabrizio Ricca, e il CEO di Italdesign Antonio Casu. È stata poi la volta di «The New Italian Manufacturing» con il professor Carlo Bagnoli, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore dell’acceleratore VeniSIA, che ha dialogato con tre rappresentanti dell’innovazione manifatturiera italiana: Barbara Sala, ceo della pmi innovativa Delcon, realtà di Bergamo attiva nel biomedicale che ha sviluppato con il New York Blood Center la bilancia per il sangue Milano, vincitrice del compasso d’oro; Enrico Zobele, presidente di Everel Group, azienda di componentistica che ha aperto un centro di Open Innovation; Mario Cammarota, manager R&D di Unox.
Nel tardo pomeriggio della seconda giornata si è poi registrato l’evento con maggiore partecipazione di pubblico: l’Italian Investor Night ha raccolto nel padiglione italiano più di trecento persone tra innovatori e investitori internazionali che hanno dato vita a una fruttuosa occasione di networking all’insegna di uno «Spritz&Pitch».
La giornata del 7 gennaio, è stata invece dedicata agli ecosistemi innovativi territoriali, tra l’Innovation Talk dell’ente nazionale di ricerca Area Science Park, partner della missione italiana e le delegazioni regionali di Sardegna e Marche che sono state protagoniste con dei panel dedicati agli ecosistemi innovativi dei due territori più strutturalmente rappresentati all’interno del padiglione, e poi con i pitch delle rispettive startup presenti a Las Vegas.
Innovit
Ad affiancare le eccellenze dei territori, ma in una dimensione internazionale, nel pomeriggio è stato presentato ufficialmente Innovit, il primo Italian Innovation and Culture Hub nel mondo. Inaugurato lo scorso ottobre al 710 di Sansome Street, a pochi passi dal quartiere italiano di San Francisco, è uno spazio che aggrega le attività di sostegno agli ecosistemi tecnologici, scientifici e innovativi italiani con il suo Centro Innovazione, quelle di promozione della cultura e della lingua italiana dell’Istituto Italiano di Cultura, e quelle di promozione del Made in Italy all’estero e di internazionalizzazione delle imprese italiane di ICE. Promosso dal Ministero per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale, assieme all’Ambasciata italiana a Washington e al Consolato generale italiano a San Francisco, Innovit è un vero e proprio avamposto dell’innovazione italiana nel cuore della Silicon Valley, centro di gravità del settore tech a livello mondiale. In particolare, il Centro Innovazione di Innovit, che verrà gestito per i prossimi quattro anni dalla Fondazione Giacomo Brodolini e da Entopan Innovation, vede al suo interno aree per eventi, spazi di co-working e uffici che ospitano le attività formative, di pubbliche relazioni e business matching con le imprese e gli investitori americani.
Il programma di eventi del padiglione si è concluso con un panel dedicato proprio a Innovit, con la partecipazione di Leandro Agrò, coordinatore dei programmi di innovazione del Centro di San Francisco, Sebastiano Peluso, direttore dell’Innovation Desk di ICE sempre in Innovit, e Alessandra Rainaldi. Tra i principali temi toccati, l’apertura della call per i programmi di accelerazione per startup e pmi italiane (raggiungibile al link www.call4innovitsf.com), che prevede una residency di due settimane in Silicon Valley.