ClubHouse, nuova icona. Arriva il “LOCAL LANGUAGE SUPPORT”

di Thomas De Vido

Con 700mila stanze create ogni giorno Clubhouse inaugura oggi una nuova era. 

Ed è (anche) Italiana!
Era marzo 2020 quando Clubhouse, il primo social network audio, ha aperto la sua prima stanza. Con una mission del tutto innovativa: lavorare al servizio della propria comunità. Clubhouse è quindi cresciuta in modo organico, integrando e migliorando le funzionalità in base al suggerimento diretto dei suoi utenti. Eccoci qui, a più di venti mesi dalla sua nascita, con un nuovo grande passo in avanti, la possibilità per le persone di tutto il mondo di sperimentare Clubhouse nella loro lingua madre. Da oggi, infatti, Clubhouse è disponibile in italiano (e in altre 13 lingue in tutto il mondo), e molte altre seguiranno.

Clubhouse si attesta quindi così come il social network “meno virtuale” che esista e, settimana dopo settimana, ha migliorato sé stesso lavorando su un solo elemento chiave quanto “disruptive”: la voce umana. Con “spatial audio” le ha dato una terza dimensione, quella della profondità che avrebbe in un ambiente fisico. Con “backchannel” (il servizio di messaggistica diretta) ha permesso ai moderatori di gestire al meglio le conversazioni. Con “Music Mode” ha raccolto l’input di una delle sue più importanti community, quella dei musicisti, per creare una fedeltà di suono all’altezza di un vero “stage”. Infine, grazie alle sue “icone” già al primo sguardo l’app è umana: non c’è un logo, ma le facce reali dei “creator” più geniali di tutto il mondo. Che cambiano ogni mese e che oggi, nel giorno dell’inaugurazione della nuova era, prendono i tratti di Anirudh Deshmukh, giovane architetto indiano prestato alla musica che con il suo “Late Night Jam” ha creato un luogo d’incontro globale in cui promuovere e condividere note, poesia ed esperienze artistiche dando un palco emozionante ai giovani talenti.

“Qui a Clubhouse abbiamo deciso di costruire un nuovo tipo di piattaforma social, un luogo più umano sulla rete in cui le persone possano ascoltare, parlare ed essere se stesse. All’interno dei nostri corridoi ci sono stanze di persone reali che si connettono senza maschere o filtri ma con le loro voci autentiche”, ha affermato Paul Davison, CEO e co-fondatore di Clubhouse. “Da quando abbiamo lanciato la piattaforma, siamo rimasti sbalorditi dalla portata e dalla profondità delle relazioni formate dai membri della nostra comunità su qualsiasi argomento immaginabile e con persone di tutto il mondo. Fino a quel momento, Clubhouse era disponibile solo in inglese. Oggi le cose cambiano e siamo entusiasti di portare Clubhouse a tutti, a partire dall’introduzione della versione in tredici nuove lingue. Questo è l’inizio di una nuova era: dove l’autentica valorizzazione delle diversità potenzia la portata globale della piattaforma”.

Da oggi su Android è disponibile in 13 lingue: francese, tedesco, hindi, indonesiano, italiano, giapponese, kannada, coreano, malayalam, portoghese, spagnolo, tamil e telugu. Presto se ne aggiungeranno altre e saranno fruibili anche su IOS. Le persone da Mumbai e Milano, da San Paolo e Jakarta possano così sperimentare Clubhouse in una modalità che riconosceranno come più famigliare.

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