2020, l’anno nero del mercato delle auto: -24,3%

by Thomas De Vido

PNRR cruciale per supportare la transizione green della mobilità su strada:  servono subito le infrastrutture di ricarica, ma anche un piano decennale di  incentivi per svecchiare il parco circolante  

Il mese di dicembre conferma per il mercato Europa (UE+UK+EFTA) le fosche previsioni dei  mesi scorsi: le immatricolazioni di autovetture, 11.961.182 nell’intero 2020, segnano una perdita  di circa 3.845.000 unità rispetto al 2019, con un calo del 24,3%. Il mese di dicembre si chiude  con 1.214.581 vetture vendute, in diminuzione del -3,7% rispetto allo stesso mese del 2019.

Il mercato Italia, che ha chiuso il 2020 con un -27,9%, si discosta in negativo di quasi 4 punti  dal mercato Europa, e sconta sia la situazione macroeconomica sia le incertezze dei mesi  scorsi per il rinnovo degli incentivi. A dicembre l’Italia ha infatti registrare la performance  peggiore (-14,9%) fra i grandi paesi europei, dove spicca la crescita del 9,9% della Germania  mentre Regno Unito e Francia segnano cali di vendite inferiori all’Italia, stabile la Spagna.

L’Italia è in coda ai maggiori mercati in Europa per volumi di auto nuove nel mese, ma lo è  anche per la quota di auto ricaricabili nel totale annuo, con un 4,3% contro il 13,6% della  Germania, l’11,2% della Francia e il 10,7% della Gran Bretagna – commenta Andrea Cardinali,  Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia.  Persino la Spagna fa leggermente meglio, con il 4,8%. 

Questo gap è dovuto all’analogo grave ritardo nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica:  un ritardo da recuperare molto velocemente, con gli investimenti che il PNRR destinerà alla  mobilità elettrica e più in generale alle alimentazioni alternative. Le risorse disponibili  nell’ambito della seconda “missione” del cosiddetto Recovery Fund, vanno indirizzate  verso questi investimenti, sia in area privata che pubblica, su tutta la rete viaria urbana,  extraurbana e autostradale, per raggiungere una capillarità dei punti di ricarica al livello dei Paesi  più maturi. Solo a queste condizioni, garantendo anche l’interoperabilità tra le reti delle diverse  utility e una tariffazione adeguatamente calibrata, potrà verificarsi anche da noi un vero decollo  della mobilità elettrica”.

Ma anche riguardo agli incentivi per i modelli a basse emissioni – aggiunge Cardinali – è  fondamentale guadagnare un orizzonte molto più lungo di quello attuale, ed è ormai  improcrastinabile che la fiscalità sulle auto aziendali venga allineata a quella di tutti i principali  mercati europei. Se queste misure non dovessero rientrare nel PNRR, dimenticando l’urgenza  ambientale creata da un parco circolante fra i più vetusti d’Europa, il Governo, a nostro  avviso, dovrà necessariamente trovare altri veicoli normativi, per non rischiare di rimanere  all’infinito fanalino di coda nella mobilità del futuro”. 

Francia – Nel 2020 mancano all’appello ¼ delle immatricolazioni (-25,5%)  

In una Francia ovviamente segnata dalla crisi legata alla pandemia, le perdite sono state  ingenti anche per il settore dell’automobile: con 1.650.118 unità immatricolate, il 2020 archivia  un -25,5% rispetto alle 2.214.279 del 2019. Il mese di dicembre 2020 ha subito una perdita  dell’11,8%, con l’immatricolazione di 186.323 auto nuove a fronte delle 211.194 di dicembre  2019. Dall’analisi per alimentazione si evince la conferma del crollo delle alimentazioni  tradizionali: il benzina registra 774.363 unità (-39,6%) e perde oltre 10 punti di rappresentatività  e il diesel (-33,3%), con 504.191 immatricolazioni cede 3,5 p.p. e si ferma al 30,6%. Chiudono  l’anno con ottimi risultati gli ibridi, che con 243.651 immatricolazioni complessive guadagnano 9,1 p.p. attestandosi al 14,8%, e le elettriche che registrano 110.912 vendite e aumentano la  propria rappresentatività sul mercato dall’1,9% del 2019 al 6,7% del 2020. Sul fronte dei  segmenti: rispetto allo scorso anno, in crescita le piccole, al 59% di quota, in calo le medie  inferiori (al 24%) e le medie superiori (al 12%), con le superiori e lusso al 5% di rappresentatività  sul mercato. Continua il calo delle emissioni di CO2, che a dicembre hanno archiviato 91,0 g/km  a fronte dei 112,9 di dicembre 2019.

Germania – 2020 in caduta del 19,1% con quasi 400.000 veicoli elettrici immatricolati  

Secondo i dati diffusi dalla KBA, in Germania il 2020 con 2.917.678 immatricolazioni di auto  nuove segna un importante calo a doppia cifra: -19,1% rispetto alle 3.607.258 del 2019. Di queste,  il 62,8% sono state immatricolate a persone giuridiche (-22,4%) e il restante ai privati (-13,0%).  I veicoli a benzina hanno registrato una quota del 46,7% con 1.361.723 unità, in calo del 36,3%,  così come i diesel che registrano il segno meno (-29,9%) con 819.896 veicoli e una quota del  28,1%. Segni positivi, invece, per i veicoli a propulsione alternativa, con i veicoli elettrici che  hanno sfiorato le 400.000 unità, quasi quattro volte quanto venduto nel 2019 (+263%) e per il  2021 sono previsti fino a 600.000 veicoli elettrici e ibridi plug-in. Gli ibridi (+120,6%) hanno  raggiunto una quota del 28,1% (di cui il 6,9% plug-in), e le elettriche, grazie a una crescita del  206,8%, con 194.163 unità archiviano l’anno con una rappresentatività del 6,7%. Nel 2020 le  emissioni di CO2 sono diminuite dell’11%, passando da 157,0 g/km del 2019 a 139,8 g/km del  2020. Il mese di dicembre, infine, chiude con un segno positivo grazie alle 311.394 unità che si  confrontano con le 283.380 di dicembre 2019: +9,9%

Spagna – Dicembre stabile ma nel 2020 immatricolate 1/3 delle auto in meno  

La crisi economica provocata dalla pandemia è stata determinante sul risultato finale delle  vendite di auto nel 2020: 851.211 immatricolazioni che equivalgono a un -32,3% rispetto alle  1.258.251 del 2019 e, come sottolineato dalle Associazioni di categoria spagnole, era dal 2014  che non si registravano volumi sotto il milione di unità. Il mese di dicembre, invece, è rimasto  stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con 105.841 auto nuove. Secondo le  previsioni riportate dall’ANFAC, anche nel 2021 il mercato si manterrà sotto il livello del  milione di unità, con il primo trimestre influenzato dall’aumento delle imposte di  immatricolazione e il termine del piano “Renove”. Nel 2020 le emissioni medie di CO2 si sono  attestate a 110,2 g/Km, in calo dell’8,7% rispetto allo scorso anno. Nonostante gli aumenti  registrati a dicembre del canale dei privati (+3,5%) e delle società (+18,1%), restano pesanti i  crolli registrati per il 2020: i privati perdono il 27,1% con 427.378 vendite, le società il 24,4%  con 327.732 unità e le flotte nel 2020 cedono il 59,7% dei volumi con 96.101 immatricolazioni  (a dicembre -59,7%).

Regno Unito – In un anno perse 680.000 unità: il 2020 chiude a -29,4%  

Il Covid-19 e l’incertezza legata alla Brexit hanno portato il mercato dell’auto nel Regno Unito  a subire un crollo delle immatricolazioni di autovetture nuove: secondo quanto riportato dalla  SMMT con 1.631.064 vendite a fronte delle 2.311.140 le immatricolazioni complessive 2020 sono  calate del 29,4%. Le 680.000 unità perse in un anno riportano i volumi a livelli più bassi dal 1992.  Seppur in misura minore del totale anno, il mercato di dicembre cede il 10,9% dei volumi  attestandosi sulle 132.682 unità contro le 148.997 del 2019. Nei 12 mesi tutti i canali riportano  grandi perdite: i privati registrano 747.507 vendite (-26,6%) e una quota del 45,8%; le flotte  849.309 unità (-31,1%) e una rappresentatività del 52,1%; le società con 34.248 immatricolazioni  (-43,3%) si attestano sul 2,1% di quota. Sul fronte delle alimentazioni, le uniche a registrare cali  nel 2020 sono il diesel (-55%, con una perdita di 9,2 p.p. di quota) e il benzina (-39,0%, che passa  in un anno dal 64,1% al 55,4% di rappresentatività). Ottima performance per le BEV (+185,9%  e un’ascesa dall’1,6% al 6,6% di quota con 108.205 immatricolazioni), le PHEV (+91,2%, in  rappresentanza del 4,1% del mercato), MHEV benzina (+184,1%) e MHEV diesel (+79,6%) che  rappresentano rispettivamente il 7,3% e il 3,7% delle vendite complessive.

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