Documento unico di circolazione del veicolo. Necessità urgente di un termine più congruo per l’entrata a regime

by Fabrizio Castagnotto

Il comparto AUTOMOTIVE chiede una proroga di 6 mesi per  l’entrata in vigore del Documento Unico di circolazione e  proprietà dei veicoli  

Con una lettera rivolta al Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini, le rappresentanze dell’intero  comparto automotive nazionale (ANFIA, ANIASA, ASSILEA, FEDERAUTO, UNASCA e  UNRAE) hanno chiesto con urgenza la proroga dei termini per l’entrata in vigore della nuova  disciplina del Documento Unico (DU) di circolazione per le pratiche di immatricolazione e  passaggio di proprietà dei veicoli, prevista per il 31 marzo. La pressante richiesta scaturisce dal  mancato inserimento nel Decreto Milleproroghe dell’emendamento che conteneva la proroga per  la piena implementazione del DU.

Le Associazioni del comparto motivano l’urgenza di tale proroga con l’impossibilità di dare  completa attuazione al processo di migrazione al nuovo sistema del “Documento Unico” entro la  predetta data, manifestando anche profonda preoccupazione sul regolare funzionamento del  relativo sistema, unita al concreto rischio di arrecare notevoli disagi agli operatori e ai cittadini,  con conseguenti impatti diretti negativi sul mercato dell’auto, già fortemente rallentato dalla crisi  socio economica in atto.

Nella lettera le Associazioni sottolineano la complessità della situazione poiché, seppure in fase  di progressivo consolidamento e nonostante il forte impegno delle Amministrazioni  (Motorizzazione e ACI/PRA) e degli Sportelli Telematici dell’Automobilista, il sistema necessita  ancora di diverse implementazioni informatiche e test di tenuta, senza dimenticare il contesto  epidemiologico e di limitazioni nel quale tutti gli operatori continuano a lavorare.

Le Associazioni auspicano che il Governo provveda ad inserire all’interno del primo  provvedimento utile un opportuno e ragionevole nuovo termine, concedendo una proroga di  almeno 6 mesi, che possa entrare in vigore prima del 31 marzo.

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