Il Campus di H-FARM palcoscenico per raccontare la visione Audi su cultura dell’innovazione e human-centricity
Audi sta affrontando le sfide della contemporaneità e gli importanti cambiamenti in atto con un approccio che ha l’uomo al centro del proprio agire, modificando il proprio ruolo nel panorama industriale grazie a un’evoluzione del modello di business verso una mobilità connessa a zero emissioni che la sta trasformando in provider di mobilità a 360° gradi. E proprio il dibattito sull’evoluzione del concetto di innovazione e progresso, da sempre driver che connotano il Marchio e che fanno parte del suo DNA, è l’asset principale attorno al quale Audi si interroga con confronti dialettici nel più ampio paradigma del “Re-Generate”. Per fare questo, Audi collabora in modo sinergico con partner che condividono con il Brand visioni, principi ed attitudini, per costruire assieme la cultura del cambiamento, aprendo la propria visuale e contaminandosi con idee nuove per applicare in modo creativo soluzioni apparentemente distanti dal proprio mondo. Giunta al quinto anno, prosegue così la partnership fra Audi ed H-FARM, piattaforma di innovazione più grande in Europa che aiuta i giovani e le imprese a comprendere la trasformazione digitale e ad affrontare le sfide del domani con le giuste competenze.
Proprio all’interno del nuovo Campus di H-FARM, in cui studenti, imprenditori, startupper e appassionati di innovazione si contaminano in un continuo scambio di progettualità, ha preso vita il talk “Re-generate Lives”, la prima tappa di un viaggio-racconto per parlare di innovazione, attraverso momenti di confronto tra personaggi che sono protagonisti del cambiamento. Un secondo appuntamento “Re-generate Culture” si terrà durante Futureshots, il festival sull’innovazione di H-FARM, in programma il 30 settembre – 1 ottobre nel Campus di Ca’ Tron, mentre l’ultimo appuntamento “Re-generate Business model” è previsto a fine ottobre.
Presenti sul palco di Audi “Re-generate Lives”, oltre al Direttore di Audi Italia Fabrizio Longo, il regista Gabriele Mainetti, la professoressa e ricercatrice universitaria presso l’Oxford Internet Institute Mariarosaria Taddeo, Hannes Krcmar, Responsabile per l’In-Car Entertainment in AUDI AG e l’economista e consulente strategico Nicolò Andreula. Moderati dal giornalista Michele Dalai, i protagonisti, rappresentanti di mondi diversi – cultura, tecnologia, business ed economia – sono stati autori di una riflessione condivisa sui cambiamenti che la società sta attraversando e le nuove energie che imprimono trasformazioni per gli individui.
In un contraddittorio fra Fabrizio Longo, Direttore Audi Italia, Gabriele Mainetti, regista, tra gli altri, di “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks out”, si è sviluppato un racconto per scoprire la forza generatrice dell’innovazione digitale e della tecnologia per la creazione di nuove abitudini e di nuovi desideri. Lo sguardo del regista è infatti una lente privilegiata per osservare le persone e il loro comportamento ma anche i gusti e le nuove forme di rapporti sociali. Nel momento in cui il progresso tecnologico si mette al servizio dell’utente, la vita prende un nuovo impulso perché si hanno maggiori possibilità di scelta. Questo consente più libertà ma anche comporta nuove responsabilità, per trovare il giusto equilibrio fra lo slancio verso il progresso e l’etica. Grazie a Hannes Krcmar, responsabile Connected Car AUDI AG, ci si è interrogati su come fornire agli utenti delle vetture un uso sempre più integrato dell’intrattenimento e dei contenuti di pubblica utilità. Questo per Audi è possibile solo grazie all’approccio olistico del Brand e tenendo costantemente come focus l’individuo nel creare un’esperienza il più semplice e naturale possibile, ma che al contempo consenta sicurezza, connettività e nuovi modelli di mobilità. Nel confronto, la docente di Oxford Mariarosaria Taddeo ha portato la riflessione sulle implicazioni a livello etico delle tecnologie presenti nella quotidianità, intersecando il suo pensiero con quello di Nicolò Andreula, che dal suo punto di vista di economista, ha ribadito la necessità che l’individuo riaffermi sé stesso e i propri bisogni all’interno delle rivoluzioni del nostro tempo, in un nuovo modello di business. Oltre a questo racconto a più voci, in occasione dell’incontro è stata annunciata la 5a edizione di We Generation, il progetto di storytelling e di approfondimento rivolto a studenti universitari promosso da Audi e H-FARM.
Ora i 5 protagonisti della nuova stagione stanno iniziando il loro percorso di ricerca sul tema “Diversity e Inclusion”, assieme a Marcello Ascani, content creator e imprenditore digitale, che supporterà i ragazzi nel loro viaggio che si concluderà a fine 2022. Anche quest’anno le candidature per partecipare alla nuova edizione, arrivate da ragazzi di tutta Italia, sono state tantissime, quasi 800, il che dimostra il grande interesse a partecipare attivamente al progetto. Un concept che nella scorsa edizione ha dato la possibilità ai ragazzi di partecipare ad occasioni speciali di crescita e scoperta, oltre all’opportunità di intervistare personaggi di grande ispirazione come Simon Beckerman, Fondatore di Depop, secondo unicorno italiano nel mondo delle startup. L’approccio umanocentrico è parte integrante del DNA Audi e trova concretezza sia nella progettazione e sia nello sviluppo delle vetture. Per la Casa dei quattro anelli, l’evoluzione tecnica e stilistica non è mai fine a sé stessa ma tesa allo sviluppo di soluzioni reali. Soluzioni che, nell’ambito dell’illuminotecnica – di cui Audi è pioniere sin dagli albori del Marchio – si traducono in risposte alle esigenze di sicurezza tanto individuali quanto collettive.
Oggi, la digitalizzazione dei gruppi ottici non garantisce solamente visibilità, bensì s’inserisce nel percorso del Brand verso la comprehensive protection: la volontà Audi di garantire l’accesso da parte del 100% dei Clienti agli ADAS d’ultima generazione e alle tecnologie predittive, in grado di anticipare l’insorgere dei pericoli. Audi può attualmente contare su ben nove diversi sistemi d’illuminazione che spaziano dalle soluzioni LED e full LED alla gestione Matrix (adattiva) degli abbaglianti, sino a eccellenze tecniche quali lo spot laser, la proiezione al suolo degli avvertimenti di pericolo e i gruppi ottici posteriori OLED. Soluzioni che concorrono a definire lo stile delle vetture dei quattro anelli, oltre a rafforzarne sicurezza e comfort.
Grazie all’approccio top-down che caratterizza il Brand e costituisce il cardine per lo sviluppo di tecnologie accessibili, i nuovi sistemi coinvolgono in primis le vetture high-end e a seguire i segmenti alla base dell’offerta, rendendo disponibili anche per i modelli d’ingresso innovazioni un tempo considerate elitarie. Massima espressione di questa strategia sono i proiettori full LED, introdotti dalla supercar Audi R8 e recentemente inclusi nella dotazione di serie di ampia parte dell’offerta di Audi A3 Sportback, leader del segmento C premium nei primi cinque mesi del 2022. La digitalizzazione fornisce ulteriore impulso all’innovazione: in un prossimo futuro, Audi amplierà sensibilmente le funzioni demandate ai sistemi d’illuminazione, conferendo ai gruppi ottici un ruolo ancora più centrale nella definizione dell’estetica delle vetture, nell’interazione con gli altri utenti della strada e nello scambio d’informazioni mediante la connettività Car-to-X. Un orizzonte in parte anticipato dalla più recente evoluzione della tecnologia adattiva rappresentata dai proiettori Audi LED Digital Matrix, di derivazione cinematografica, basata su di un chip corredato di 1,3 milioni di microspecchi. Alle applicazioni “luce di corsia” e “luce di orientamento”, che concentrano l’attenzione del conducente, alla segnalazione al suolo dei cambi di traiettoria e alla “luce segnaletica”, che rileva la presenza dei pedone, si aggiunge un’avanguardistica funzione frutto dell’interazione tra tecnologia d’illuminazione e comunicazione Car-to-X. Qualora vengano trasmessi a bordo avvisi d’incidente o veicolo in panne, i proiettori LED Digital Matrix proiettano sulla strada, dinanzi alla vettura, un avvertimento della durata di tre secondi, costituito da un triangolo con un punto esclamativo all’interno. Una prima applicazione della strategia di proiezione al suolo e condivisione delle informazioni alla base dell’illuminotecnica delle Audi del futuro.