Dopo l’emergenza sanitaria, l’e-commerce avrà bisogno di un canale di vendita più diretto e legato al cliente, con l’obiettivo di passare dai cataloghi online a veri e propri negozi online. Emergono nuove opportunità e “blue oceans” da esplorare in settori come ipermercati, attrezzature sportive e articoli per la scuola che segnano performance eccellenti e dati in forte crescita. “Dopo l’emergenza sanitaria, l’e-commerce avrà bisogno di un canale di vendita più diretto e legato al cliente, con l’obiettivo di passare dai cataloghi online a veri e propri negozi online
”. Questa è una delle conclusioni dell’insight “L’impatto del Covid-19 sull’ e-commerce”, presentato da Minsait, società di Indra, che analizza l’andamento e le prospettive future del settore del commercio online in Italia.
Secondo la società di tecnologia e consulenza, dopo il Covid-19 si apriranno nuove opportunità per settori che, al fine di non danneggiare i loro canali di distribuzione tradizionali, sinora non avevano sfruttato tutte le potenzialità delle vendite online. Nell’attuale contesto, questi settori devono rafforzare i loro canali digitali per rispondere alle nuove abitudini di acquisto che stanno emergendo ed essere più vicini ai propri clienti.
La crisi sanitaria ha già generato, infatti, “blue oceans”, aree di mercato inesplorate che nelle ultime settimane hanno segnato dati di crescita tra l’80% ed il 200%. Il settore del consumo di massa, tra cui ipermercati e supermercati, che finora rappresentava una bassa percentuale delle vendite online in Italia, ha già superato tutte le stime per il 2020. Lo stesso vale in generale per il settore food & beverage. Dati estremamente positivi si registrano anche per quanto riguarda le attrezzature sportive per l’allenamento a casa, come cyclette, tapis roulant e pesi, e in quello del materiale scolastico e degli articoli per l’igiene, come mascherine, guanti e gel disinfettante.
Per cogliere al meglio tutte le opportunità nel nuovo scenario, le società di questi settori dovranno: attivare piattaforme di e-commerce agili e versatili per gestire promozioni personalizzate; creare canali di distribuzione propri, controllati e scalabili a seconda della domanda; implementare modelli logistici per la distribuzione locale, il ritiro e la consegnalast mille; rafforzare ed espandere i modelli di servizio e di fornitura; ridefinire la logistica tra negozi e magazzini, con un modello di distribuzione misto; consolidare i modelliflagship; e, infine, implementare soluzioni di advanced analytics per anticipare potenziali crisi e nuove opportunità di business.
La sfida per i settori più colpiti dall’emergenza
Tuttavia, dal paper di Minsait emerge un’analisi in chiaroscuro che evidenzia che sono proprio i settori che sono cresciuti mediamente di più negli ultimi anni in termini di e-commerce quelli che sono stati i più colpiti dalla crisi per via del cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani.
Lo scenario è una forte contrazione delle vendite online in Italia rispetto alla crescita media del 18% che il settore aveva registrato nell’ultimo periodo, raggiungendo nel 2019 un giro d’affari di 31,5 miliardi di euro e circa 23,5 milioni di consumatori online, stando ai dati del Politecnico di Milano.
Secondo Minsait, sono 5 i fattori che hanno pesato negativamente sull’e-commerce in settori tradizionalmente trainanti delle vendite online come il turismo, il trasporto e l’elettronica: la diminuzione della capacità di consumo; le limitazioni degli spostamenti e dei viaggi; il mantenimento delle distanze sociali; la cancellazione di eventi di intrattenimento e sportivi; e approcci più sostenibili nelle le decisioni quotidiane di consumo.
La sfida per questi settori sarà quella di migliorare ulteriormente i loro canali online per sfruttare le nuove tendenze di consumo che si stanno generando e che consolideranno nuove abitudini più responsabili, sostenibili e digitali.