Acquistare online i regali di Natale è senz’altro una comoda alternativa. Ma nell’eventualità in cui non vengano consegnati, che cosa succede? Se hai pagato con carta di credito puoi avvalerti del chargeback – uno strumento che consente di ottenere il rimborso contattando direttamente la banca o il circuito di emissione della carta.
“A volte i consumatori non valutano attentamente l’affidabilità del sito web da cui si accingono ad acquistare e incappano in venditori tutt’altro che onesti. Altre volte alcuni venditori, sebbene corretti, nel periodo prenatalizio non riescono a gestire il consistente numero di ordini ricevuti e ad evadere le consegne, omettendo o ritardando il rimborso del prezzo pagato dal consumatore. Se il pagamento è stato effettuato con carta di credito o attraverso circuiti elettronici di pagamento, vi è la possibilità di recuperare quanto pagato”. dichiara Maria Pisanò, Direttore del Centro Europeo Consumatori Italia, che da ben quindici anni offre gratuitamente consulenza e assistenza nelle controversie transfrontaliere insorte con professionisti stabiliti in Unione Europea, Norvegia, Regno Unito e Islanda.
Per ottenere il chargeback ci si può rivolgere alla propria banca, ma è consigliabile presentare la richiesta direttamente al circuito emittente la carta di credito con la quale è stato effettuato il pagamento, perché non di rado tale procedura rimane sconosciuta persino agli impiegati, trattandosi di uno strumento di cui si sono dotati i circuiti delle carte di credito.
Se, invece, il pagamento è stato effettuato attraverso un sistema di pagamento digitale, quale ad esempio Paypal, ci si può avvalere degli strumenti di contestazione o reclamo previsti dal sistema stesso.
“Il chargeback può rappresentare una soluzione efficace anche nei casi in cui il consumatore riceva un bene difettoso e il venditore declini, illegittimamente, qualsiasi responsabilità. È opportuno che il consumatore disponga di tutta la documentazione necessaria a fondare la richiesta di chargeback e cioè copia dell’ordine effettuato, ricevuta del pagamento e copia della corrispondenza intercorsa con il venditore” aggiunge Monika Nardo, coordinatrice dell’ufficio transfrontaliero di Bolzano del Centro Europeo Consumatori Italia. “È inoltre consigliabile documentare con foto e video il momento in cui si riceve e scarta il pacco poiché, in caso di prodotto danneggiato, sarà più facile dimostrare che l’articolo è stato ricevuto in quelle condizioni”.
Quando invece il pagamento è stato effettuato tramite bonifico bancario, non è possibile ottenere la restituzione dell’importo versato. “Una volta che il bonifico bancario ha avuto esecuzione, se il venditore non è disposto a restituire la somma, ottenere il rimborso diventa molto più complicato; ecco perché, spesso, i venditori truffaldini richiedono il pagamento tramite bonifico bancario. L’assenza di modalità di pagamento alternative o, talvolta, pur in presenza di queste, l’insistenza del venditore ad effettuare il pagamento tramite bonifico, adducendo anche temporanei supposti malfunzionamenti del pagamento via carta di credito, dovrebbe allertarci sull’affidabilità e onestà del venditore da cui stiamo effettuando il nostro acquisto” conclude Maria Pisanò.
Per le controversie insorte nell’ambito di un acquisto effettuato online è possibile fare ricorso alla piattaforma ODR e se il venditore ha sede in un Paese dell’UE diverso da quello di residenza del consumatore così come nel Regno Unito, Norvegia o Islanda, è inoltre possibile rivolgersi alla Rete dei Centri Europei Consumatori per assistenza e consulenza gratuite.
Per maggiori informazioni e per avviare una procedura di chargeback il Centro Europeo Consumatori Italia mette a disposizione un opuscolo informativo e una lettera tipo.