La copertina del Time ha parlato chiaro, insignendo il 2020 come “il peggior anno di sempre”.
La pandemia, il conseguente lockdown, una crisi di fiducia generalizzata e i rischi per l’economia globale sono stati solo alcuni degli elementi che hanno accompagnato tutti quest’anno.
Ma c’è stato anche qualcosa di buono?
Trustpilot – la piattaforma di recensioni dei consumatori leader mondiale, gratuita e aperta a tutti – ha voluto chiedere agli utenti italiani di valutare il proprio 2020 da 1 a 5 stelle, con lo stesso criterio che avrebbero utilizzato per recensire un’azienda sul portale italiano.
Ma i parametri in gioco in questo caso hanno avuto poco a che fare con un servizio clienti migliorabile o spese di spedizione troppo salate, coinvolgendo piuttosto una valutazione prettamente emozionale. E’, quindi, emerso a chiare lettere come questo 2020 sia stato un anno nefasto per oltre 2/3 degli intervistati: il 70,7% ha valutato il proprio anno con 1 o 2 stelle.
In dettaglio, è stato il 61.3% del campione a dare 1 stella al proprio 2020. Tra le motivazioni più gettonate, ovviamente, l’emergenza Covid, la crisi economica e l’impossibilità di ricongiungersi ai propri cari nei mesi di lockdown.
Le parole più utilizzate in relazione alle recensioni ad 1 stella sono state: “nefasto”, “orribile”, “incubo” e “da dimenticare”. Il commento più utilizzato, invece, “do una stella perché non posso dare zero”.
Nonostante ciò, il 17.3% del campione ha valutato il proprio 2020 come un anno a 5 stelle, commentando come le fortune personali abbiano preso il sopravvento su quelle circostanti. Tra le motivazioni principali ci sono gioie private – come quelle di chi è diventato genitore o nonno – o nuovi punti di vista sul mondo. Commento emblematico in questo senso è relativo a quanti hanno detto “bisogna essere felici quando si è in salute”.
Pochi gli italiani che sono rimasti nel mezzo valutando il proprio anno con 3 stelle. Si tratta del 7,1% del campione, rappresentativo però di quanti pensano “in quest’anno disastroso siamo riusciti a restate a galla”.
“Il 2020 è stato per tante persone un anno da dimenticare, così come lo è stato per molte aziende – ha commentato Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot in Italia – Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di fare il possibile per aiutare i piccoli business a rialzarsi, mettendo in luce le aziende che si sono distinte nel corso dell’emergenza e attuando iniziative specifiche per una maggiore trasparenza all’interno della piattaforma. Ciononostante, emerge – com’era lecito attendersi – un diffuso malcontento, in quanto un evento pandemico non può che ripercuotersi sulle vite di tutti.”