Negli ultimi anni abbiamo visto l’introduzione sui campi di calcio di VAR, goal line technology, e di altre tecnologie e innovazioni che facilitano sia la gestione delle gare da parte degli arbitri, sia un migliore svolgimento del gioco. Ma tutto ciò è quello che si vede sul campo, e che gli spettatori a casa hanno imparato a conoscere, potremmo dire la punta dell’iceberg della tecnologia applicata al gioco del calcio. Vediamo invece come e quali tecnologie utilizzano le squadre durante gli allenamenti settimanali.
Algoritmi che prevengono infortuni: fino al 50% con Injury Forecaster
Uno degli aspetti più innovativi e famosi dell’applicazione delle tecnologie legate allo sport in generale, e al calcio in particolare, è il monitoraggio delle prestazioni sportive dei singoli atleti. Ciò è molto utile per massimizzare gli allenamenti dei calciatori, e al contempo capirne le potenzialità e poter sfruttare queste informazioni nei vari momenti della partita. Una delle variabili con cui ogni allenatore di calcio deve confrontarsi ogni stagione sono gli infortuni degli atleti. Ebbene, proprio per poter “prevenire” quanto più possibile questi imprevisti durante i campionati, il Consiglio nazionale delle ricerche, con l’Università di Pisa e la collaborazione del Barcellona F.C., ha creato un algoritmo chiamato appunto injury forecaster, dove injury significa infortunio e forecaster, che televisivamente parlando vuol dire meteorologo, ma in tal caso ha il significato di analista o previsore. I calciatori blaugrana sono stati monitorati per un anno intero con l’utilizzo di dispositivi GPS posti sulle pettorine degli atleti. Il risultato: una previsione sugli infortuni in allenamento pari al 50%, quando la tecnologia fino ad adesso si assestava su un 5%. Questo potrebbe essere un aiuto enorme per grandi squadre come il Barcellona, considerate sempre ogni anno fra le favorite per tutte le competizioni a cui partecipano, come confermano esperti di calcio e scommesse, e che devono necessariamente avere due o più uomini disponibili per ruolo. Per non parlare del risparmio economico che hanno le società evitando infortuni più o meno gravi, e potendo così scongiurare acquisti onerosi a stagione in corso.
Il Milan e la THEAL Therapy: tempi di recupero record
Altro argomento legato all’integrità fisica degli atleti, perché per quella psicologica i club prevedono già mental coach e psicologi, è quello del recupero dagli infortuni. Lunghi calvari e sacrifici per i calciatori in attesa di poter rimettere piede sul rettangolo di gioco. Molti la chiamano l’ultima frontiera della riabilitazione, parliamo della THEAL Therapy, dove theal è acronimo di laser ad alta temperatura controllata. Si tratta di un’emissione laser ad alta intensità con onde che possono andare da tre a cinque lunghezze. In tal modo il terapista può modulare a piacimento e in relazione all’effetto desiderato, permettendo di adattare la terapia al paziente e alla patologia. In primis il risultato immediato è il sollievo dal dolore o fastidio che l’atleta percepisce, e ciò rappresenta una prima fase di guarigione, ma l’applicazione massima è addirittura sulla prevenzione. Analizzando le schede tecniche e infortuni dei giocatori, il Milan, prima società in Italia a introdurre tale terapia, il club rossonero ha potuto intervenire prima che si verificassero determinati infortuni: in tal caso parliamo in particolare di patologie di natura muscolare e scheletrica. Secondo l’Università di Bari l’effetto sulla riduzione del dolore immediata e continuativa è avvenuto nel 97% dei pazienti. La tecnologia alla quale si è affidata la società milanese è di fabbricazione Mectronic, azienda italiana con sede a Bergamo.
Al 2021 e nel bel mezzo della quarta rivoluzione industriale caratterizzata dall’incedere della tecnologia digitale, anche le squadre di calcio si sono attrezzate con dispositivi che cambiano radicalmente gli allenamenti. L’approccio al corpo dell’atleta da parte delle società è sempre più simile al rapporto che hanno le scuderie con gli abitacoli di Formula Uno.