E-mobility e infrastrutture: in Italia, la mobilità elettrica lancia nuove sfide e opportunità di innovazione

by Andrea Trapani

Nel processo di transizione verso lo sviluppo economico sostenibile, i sistemi di mobilità a ridotto impatto ambientale ricoprono un ruolo fondamentale. Tuttavia, la diffusione di veicoli elettrici implica lo sviluppo parallelo di infrastrutture adeguate. Ad oggi, la rete infrastrutturale italiana è in forte miglioramento ma resta lontana dagli obiettivi auspicabili. In questo scenario, si aprono nuove sfide e opportunità, in particolare, per le aziende del settore elettrotecnico.

Secondo il report 2020 di MOTUS-E “Le infrastrutture di ricarica pubbliche in Italia”, solo lo scorso anno, il numero dei punti di ricarica sul territorio nazionale è aumentato mediamente del 39%, passando da 13.721 a 19.324.

Nonostante la rapida crescita, la distribuzione delle installazioni appare disomogenea, con il Nord Italia che include il 57% delle infrastrutture e, a seguire, Centro e Sud con il 23% e 20%, rispettivamente.

Anche a livello europeo, la ripartizione dei punti di ricarica appare poco equilibrata. Secondo lo studio di ACEA 2020 “Making the Transition to Zero-Emission Mobility”, Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito sono in cima alla classifica e da soli rappresentano il 75% delle infrastrutture. Sebbene l’Italia si piazzi al quinto posto, la situazione attuale è ben lontana dall’optimum e ulteriori sforzi sono necessari per sostenere la diffusione dei veicoli a propulsione alternativa.

Il contesto dinamico e in crescita ha favorito lo sviluppo di soluzioni innovative che contribuiscono al potenziamento infrastrutturale della penisola. Ne è un esempio Bike Facilities, partner attivo delle amministrazioni pubbliche ma anche di realtà aziendali nella transizione verso un’economia sostenibile. L’azienda ricerca, sviluppa e promuove prodotti per la micro mobilità elettrica territoriale, in particolare, colonnine per la ricarica e la riparazione di biciclette elettriche e meccaniche.

Dalla natura incontaminata alla città in bicicletta (elettrica)

L’idea nasce nel 2015 dall’esperienza e dalla passione di Fabio Toccoli, imprenditore già attivo da anni nel settore del turismo. Dopo aver creato il primo Bike Hotel del Garda Trentino, Toccoli decide di ampliare il core business della sua attività. Così, inizialmente stabilisce una collaborazione con Mantis Stands e, successivamente, con Stop&go, diventando distributore esclusivo per l’Italia di colonnine per la ricarica e la manutenzione di E-bike.

Il founder di Bike Facilities, lavorando a contatto con gli amanti dello sport su due ruote e della montagna, si rende conto che la mancanza di supporto tecnico e di stazioni per la ricarica delle biciclette rappresentano un ostacolo alla crescita del turismo sportivo e sostenibile.

E’ da questa intuizione che nasce e si sviluppa la filosofia di Bike Facilities. Ad oggi, l’azienda aspira alla creazione di una rete di infrastrutture territoriali a sostegno della mobilità elettrica non solo nelle zone naturali ma anche nelle aree metropolitane.

“Durante lo scorso anno c’è stato un forte aumento delle richieste. Fortunatamente, i comuni italiani hanno capito che possono investire in qualcosa di concreto per i cittadini. Sicuramente, la pandemia ha contribuito alla rivalutazione dei mezzi di trasporto alternativi ma il supporto più importante è arrivato dai contributi erogati dallo Stato” spiega Toccoli.

Finora, le organizzazioni virtuose che hanno adottato le soluzioni proposte da Bike Facilities sono numerose e in continua crescita. Decathlon, Fastweb, Alperia, Ikea, Università la Sapienza di Roma e Università di Padova sono solo alcuni dei nomi che hanno inserito le colonnine di ricarica e riparazione E-bike nelle loro realtà. Allo stesso modo, molti comuni italiani e comprensori turistici hanno scelto di offrire questo servizio ai propri ciclisti .

Uno dei progetti più significativi al quale abbiamo partecipato è Evvai, un servizio che consente di visitare in E-bike tutto il parco naturale delle Dolomiti di Brenta. In collaborazione con le strutture turistiche del territorio, abbiamo posizionato una sequenza di colonnine di ricarica ogni 30/40 km per evitare che un piccolo inconveniente rovini l’intera uscita in bicicletta”. racconta ancora Toccoli.

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