“Consegna” e “servizio clienti” le parole più menzionate sia nelle recensioni a 1 stella che in quelle a 5 stelle
L’uso delle recensioni online non è mai stato così elevato quanto nel 2020, dal momento che anche i consumatori meno digitalizzati si sono trovati, per forza di cose, ad acquistare beni e servizi online. Nel 2020 su Trustpilot sono state scritte a livello globale quasi 39 milioni (38.687.548) di recensioni, con un aumento del +25% rispetto all’anno precedente, e di queste oltre 1,5 milioni sono state scritte solo in Italia.
Per offrire ulteriori dettagli sulle ragioni che hanno portato a scrivere queste recensioni, il team di Trustpilot ha analizzato le recensioni a 1 e a 5 stelle scritte fra agosto e dicembre 2020, così da comprendere meglio i principali motivi per cui i consumatori hanno scritto così tante recensioni online.
La ragione principale per cui i consumatori hanno consigliato un’azienda ad altri utenti nel 2020. In tempi di crisi, il servizio clienti è una delle migliori risorse che un’azienda possa avere per far fronte all’incertezza, generare fiducia e incontrare la soddisfazione dei clienti.
Trustpilot ha verificato come una delle parole chiave più menzionate nelle recensioni a 5 stelle sia stata “consegna“, che è apparsa in più di 1,3 milioni di recensioni, ovvero il 17% di tutte le recensioni a 5 stelle scritte fra agosto e dicembre 2020. Un’altra parola molto usata nelle recensioni a 5 stelle è stata “servizio clienti“, con più di 500.000 menzioni nell’arco di sei mesi.
Le aziende che sono state in grado di continuare a consegnare i loro prodotti in modo veloce ed efficiente e, allo stesso tempo, fornire un ottimo servizio clienti, sono state quelle che si sono distinte maggiormente agli occhi dei consumatori durante la pandemia.
La ragione principale per cui i consumatori hanno deciso di abbandonare un’azienda nel 2020. Analizzando le recensioni a 1 stella scritte tra agosto e dicembre 2020, Trustpilot ha notato che una delle ragioni principali per cui i consumatori hanno scritto recensioni negative è stata legata al “servizio clienti“, parola menzionata più di 210.000 volte in soli sei mesi, ovvero in circa il 18% di tutte le recensioni a 1 stella scritte in quell’arco di tempo. Anche “consegna” è stata una delle parole più presenti nelle recensioni a 1 stella, con oltre 174.000 menzioni, cioè il 14% di tutte le recensioni a 1 stella.
Osservando i risultati dell’analisi, è evidente che il servizio clienti ed i tempi di consegna sono state le ragioni principali per cui i consumatori hanno sentito il bisogno di scrivere una recensione, sia positiva che negativa, nella seconda metà del 2020, nel primo caso per elogiare l’azienda in questione, nel secondo per abbandonarla in favore di altri brand.
Quali sono, quindi, i cambiamenti a cui le aziende si devono preparare nel 2021? Al passo con le recensioni che diventano sempre più importanti, le aziende continueranno a innovarsi, ad adottare nuove tecnologie, a creare nuove tipologie di contenuti (per esempio, prediligendo il mezzo video per pubblicizzare I propri prodotti) e a continuare a offrire un ottimo servizio clienti per accertarsi che gli acquirenti siano sempre soddisfatti delle proprie esperienze online.
Secondo Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot in Italia “dopo più di un anno di shopping online, è chiaro che i consumatori abbiano bisogno più che mai di interazioni e contatti umani. Negli ultimi mesi, abbiamo visto i brand organizzare eventi online e offrire test e prove virtuali nel tentativo di fornire ai clienti esperienze quanto più simili a quelle offerte nel mondo reale.
Certo, il desiderio crescente dei consumatori di comprare da aziende più piccole e brand indipendenti potrebbe anche significare che la gente comincerà a frequentare molto di più le sedi fisiche dei negozi non appena la vita sociale tornerà quella di prima. Ma quando queste riapriranno e il comportamento dei consumatori cambierà nuovamente, continuare a imparare dalle recensioni dei clienti resterà comunque una priorità per tutte le aziende, online così come offline.”