L’azienda considera l’integrazione delle Central Bank Digital Currencies nell’attuale schema di mezzi di pagamento e la collaborazione di tutti gli stakeholders coinvolti – regolatori, settore finanziario e tecnologico – i fattori chiave per la loro implementazione e accettazione tra i cittadini.
La pandemia globale ha accelerato la digitalizzazione dei mezzi di pagamento e l’abbandono del contante nelle economie più “bancarizzate”, compresa l’Italia. Questo è anche il contesto dell’ascesa delle criptovalute, decentralizzate e non sottoposte a normative, e per rispondere le banche centrali hanno promosso la creazione delle proprie valute digitali o criptovalute sovrane.
“Le Central Bank Digital Currencies (CBDC) rappresentano una tendenza ineluttabile su scala globale, una tendenza che sta maturando per affermarsi ed esplodere nei prossimi anni, rivoluzionando le regole del gioco dei sistemi monetari”, afferma Adriano Gerardelli, responsabile Financial Services in Italia di Minsait, società che raggruppa il business IT del gruppo Indra.
Secondo il manager, l’evoluzione di queste valute digitali sovrane richiede una pianificazione ordinata e coordinata, così come la loro integrazione nella catena del valore dei mezzi di pagamento esistenti nei paesi più fortemente bancarizzati, come l’Italia. L’integrazione delle CBDC nell’attuale panorama dei sistemi di pagamento digitale è, infatti, uno dei requisiti che la maggior parte delle banche centrali sta imponendo in termini prospettici.
“In contesti bancarizzati come l’Italia -spiega Gerardelli- le valute digitali centrali possono diventare un complemento, o in casi estremi un sostituto al contante e contribuire alla stabilità monetaria e finanziaria, purché si sviluppino all’interno degli attuali modelli di pagamento e si affidino agli intermediari finanziari e agli operatori di pagamento esistenti. Un sistema di pagamento che sta evolvendo verso una crescente digitalizzazione, dato il progressivo abbandono del contante, l’aumento del commercio elettronico e il miglioramento della sicurezza delle transazioni”.
Minsait identifica quattro sfide chiave per lo sviluppo delle criptovalute sovrane: (1) la scalabilità per fornire le infrastrutture necessarie alle valute digitali; (2) la capacità di elaborare un ingente numero di transazioni in tempi ridotti; (3) la resilienza per far fronte ad attacchi o disastri naturali; e (4) la sostenibilità per ottenere dispositivi e sistemi più efficienti dal punto di vista energetico.
“Affrontare con successo queste sfide -dice Gerardelli- richiede la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo e nell’implementazione delle CBCD: i regolatori, il settore finanziario e le aziende tecnologiche”.
Questo trend giocherà un ruolo fondamentale per consolidare una delle sfide connesse al settore Financial Services, ossia la sicurezza. “Tutti gli strumenti associati alla catena del valore delle valute digitali come il wallet, gli strumenti utilizzati dai broker o le soluzioni di cambio valuta presentano rischi comuni: perdita di credenziali, furto d’identità, applicazioni con vulnerabilità (bug) o attacchi a siti web e piattaforme di exchange”.
Come avviene per tutti i metodi di pagamento digitale, l’adozione massiva delle criptovalute sovrane e la loro accettazione da parte dei cittadini dipenderà direttamente dalla percezione dei vantaggi e della sicurezza. In entrambi gli aspetti, la tecnologia giocherà un ruolo centrale nei prossimi anni.