Mambo, come lavora la startup che forma i creator e li mette in contatto con i brand

by Redazione TecnoGazzetta

Pensano, producono e distribuiscono contenuti specializzati sul web: i “creators” nel mondo sono oltre 50 milioni. Mambo li aggrega, li forma e li aiuta a trasformare il loro talento e le loro idee in un lavoro.

Sono, nel mondo, oltre 50 milioni: come fossero editori, pensano, producono e distribuiscono contenuti specializzati sul web, diventando in questo modo dei punti di riferimento credibili e affidabili per le proprie community. E generando, a livello globale, un mercato da oltre 104 miliardi di dollari.

I content creator rappresentano l’evoluzione degli influencer: appassionati, autentici ed esperti di settori specifici, rispetto agli influencer – che si limitano ad amplificare il messaggio delle aziende a milioni di follower – i creators mettono al primo posto la qualità del contenuto, mettendo a disposizione dei brand la propria creatività, il proprio linguaggio, la propria immagine, le proprie passioni e la propria expertise.

Fare il creator può, a tutti gli effetti, diventare un lavoro; e così, ad aiutare i creator a cogliere le opportunità di un mercato in crescita, arriva Mambo, una startup che nasce con la missione di aggregare, formare e professionalizzare il talento dei giovani creatori di contenuti, per metterli poi in contatto con i brand  aiutandoli a monetizzare la loro creatività: “Mambo è la prima community di content creator in Italia: aggreghiamo persone comuni, ragazzi e ragazze tra i 15 e i 40 anni, appassionati ed esperti di aree specifiche che spaziano dal gaming al travel, dall’informazione alla sostenibilità, dal food all’entertainment. Ognuno, nella propria area di specializzazione, ha costruito un rapporto con la propria community basato su autorevolezza e autenticità. Tanto che, nell’insieme, i loro contenuti hanno già ottenuto oltre 2 miliardi di views  – spiega Tommaso Ricci, managing director di MamboA questi ragazzi offriamo principalmente un percorso di formazione e professionalizzazione, attraverso le nostre Academy, e ne facilitiamo l’accesso alle opportunità che può offrire loro il mercato. Un modello che piace ai creator e alle aziende: in meno di tre mesi abbiamo già coinvolto oltre 50 talenti e realizzato collaborazioni con oltre dieci top brand”.

Tra i creator di Mambo c’è Matteo, ingegnere aerospaziale che fa divulgazione scientifica su TikTok; Sara, un’insegnante di storia e italiano delle superiori finita su TikTok grazie all’incoraggiamento dei suoi alunni, che sui suoi canali spazia tra il racconto dei suoi viaggi intorno al mondo e quello del rapporto con la classe; Margherita, etologa così appassionata di sostenibilità e ambiente da essere diventata il volto di Lifegate, Daniele, Dj producer, in arte Trashock, e ingegnere audio con la passione per la musica elettronica; Diego, classe 2002, è stato uno dei primi creator italiani su TikTok.

“Quello che li accomuna è la passione per ciò di cui parlano, la qualità del contenuto che producono e la loro credibilità; il numero dei follower ha un’importanza marginale, tanto che, nella maggior parte dei casi, le aziende scelgono i nostri creator per produrre i contenuti direttamente sui canali del brand – commenta ancora Tommaso Ricci di Mambo, che conclude – Il formato prevalente sono i video brevi, non importa se TikTok, IG Reel o YouTube Shorts. Produzioni per lo più autoprodotte, che garantiscono ai brand, oltre che l’autenticità, anche velocità e praticità”

E intanto la community di Mambo, che conta già realizzato oltre 500 video brevi prodotti, progetta la crescita: “Finora abbiamo incontrato i nostri talenti soprattutto tramite il passaparola che si è innescato tra i creator, ma per il 2022 abbiamo in programma diversi eventi di selezione per accogliere nuovi talenti nella nostra community. In linea con la nostra missione, anche gli eventi di selezione sono iniziative a metà tra l’intrattenimento e la formazione, in cui i creator più esperti si mettono a disposizioni dei più giovani, non solo per selezionarli ma anche per creare un momento di condivisione.”

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