“Gli ospedali sono stati e sono il motore dell’innovazione, dell’eccellenza del servizio sanitario nazionale”.
Lo dichiara Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, a margine della presentazione di “Open meeting // Grandi Ospedali”, manifestazione organizzata da Koncept, lo scorso 20 febbraio al Ministero della Salute a Roma.
“Adesso gli ospedali sono di fronte a una nuova sfida – dice Migliore – che è quella dettata dalla nuova riforma della sanità territoriale, che non può fare a meno della capacità, della competenza e soprattutto della consuetudine delle strutture ospedaliere a realizzare soluzioni flessibili nell’interesse del paziente. Attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie di comunicazione applicate in sanità, gli ospedali potranno finalmente realizzare una relazione intensa e che consenta effettivamente di assicurare quella continuità assistenziale che in passato è stato più difficile realizzare, proprio per la difficoltà di mettere in relazione la medicina e gli specialisti del territorio con chi all’interno dei grandi ospedali offriva le cure di alta specializzazione. Oggi ne abbiamo la possibilità e gli ospedali sono chiamati ancora una volta a fare la loro parte ed essere il centro propulsivo di questa grande innovazione nell’interesse del paziente”.
“Con l’intelligenza artificiale – continua Migliore – abbiamo già consuetudine perché nei nostri ospedali di fatto è presente all’interno di tutte le tecnologie che sono al servizio per esempio della terapia intensiva o della diagnostica per immagini. Oggi abbiamo l’opportunità di avere uno sviluppo di questa modalità operativa, che sfrutta le grandi capacità di calcolo. Come tutte le tecnologie numeriche, serve a supportare i professionisti in quelli che sono compiti di routine: attività di monitoraggio o la disamina di base di informazioni sanitarie, che per esempio, possono essere assolte più velocemente attraverso questi software. È evidente che è necessario poter contare anche su professionisti con competenze diverse e mi riferisco non solo ai medici ma a tutto il personale e agli operatori sanitari che lavorano nei nostri ospedali: è una sfida per la formazione”.
“Cosa succederà in caso di eventuali nuove pandemie? Noi – conclude il presidente di Fiaso – abbiamo dimostrato sul campo di saper adottare modelli organizzativi flessibili che sono stati vincenti durante la difficilissima stagione del Covid. Abbiamo bisogno però che venga messo in campo nei prossimi anni anche un rinnovamento del nostro patrimonio edilizio sanitario, oggi è necessario pensare anche a una logistica e a un’architettura che consentano anche agli ospedali, al di là dei modelli organizzativi, di essere strutturalmente flessibili”.