La fruizione di un evento sportivo cambia anche grazie alle nuove tecnologie. In un numero crescente di Paesi, tra cui l’Italia, è infatti già possibile assistere alle partite di calcio in live streaming.
Il live streaming è una modalità alternativa alla visione tradizionale via etere, cavo o satellite, e che, come tutte le novità, non è esente da qualche rischio. Con una piattaforma web streaming, sono infatti maggiori le probabilità che succeda qualcosa che impedisca o rallenti (buffering) la visione di una partita, causando frustrazione al tifoso-spettatore. La visione in streaming di un evento in diretta soprattutto sportivo e calcistico, pone infatti dei requisiti ancora più stringenti di quanto non avvenga con lo streaming di materiale pre-registrato come film, serie TV o contenuti social.
Guardando un film possiamo trovarci pienamente soddisfatti dall’esperienza se la visione è ininterrotta e la definizione dell’immagine sempre elevata, scongiurando i famosi “quadrettamenti”. Utilizzando la stessa piattaforma e la stessa connessione, potremmo paradossalmente trovarci a godere di un’esperienza molto frustrante se quello cui a assistiamo è una partita di calcio anziché un film, magari perché riceviamo immagini di qualità e senza buffering ma il grido del vicino al “goal” (che riceve via digitale terrestre o ascolta alla radio vecchio stile) arriva con un minuto di anticipo rispetto alle immagini che scorrono sul nostro TV.
E non esageriamo: il ritardo introdotto nella catena di distribuzione del contenuto, dal produttore fino al nostro TV è tipicamente dell’ordine di qualche secondo nel caso del digitale terrestre, ma si attesta sulle decine di secondi quando per il collegamento ci affidiamo allo streaming. E se c’è qualche componente non performante, la situazione può peggiorare sensibilmente. Ora che TIMvision ha lanciato l’offerta con DAZN per la Serie A è doveroso parlarne.
Certo potrebbe non rappresentare un grosso problema per chi vive in una villetta isolata, ma è frustrante se si vive in un condominio.
Con il live streaming i problemi da gestire infatti sono relativi sia alla quantità di dati necessari per assicurare una esperienza di qualità, sia ai tempi di codifica, distribuzione, buffering e decodifica delle immagini, dove è importante assicurare il minimo ritardo. Il ritardo introdotto in fase di codifica è fondamentalmente in mano a chi produce il contenuto che deve affidarsi ad encoder veloci e di qualità, capaci di effettuare velocemente la compressione del video digitale pur generando stream non troppo ingombranti. E qui si crea una importante differenza fra il live streaming e lo streaming tradizionale. Nel live streaming i contenuti digitali sono compressi in tempo reale e l’operazione deve essere svolta nel modo più veloce possibile: ogni secondo in più perso per comprimere si traduce in altrettanto ritardo alla visione. Al contrario i film sono compressi offline, ben prima della distribuzione all’utente, e l’operazione tipicamente avviene in più passaggi dell’encoder, per ottimizzarne la qualità e ridurne il più possibile l’occupazione di banda. Il risultato è che un live streaming di qualità richiede tipicamente più banda di trasmissione di un analogo contenuto pre-codificato, compresso in più passaggi.
A differenza del broadcast televisivo, poi, nel live streaming (come nello streaming) è necessario produrre più versioni dello stesso contenuto, per essere pronti ad offririre l’esperienza giusta in base al tipo di dispositivo impiegato dall’utente (TV 2K, 4K, VR, Pc, smartphone etc). Nello streaming, live e non, per definizione le connessioni sono 1 a 1 e ciascun utente può utilizzare dispositivi con caratteristiche differenti, al contrario del broadcast dove la connessione è 1 a molti e lo stesso contenuto è trasmesso a tutti, identico e nello stesso momento. Nel caso del live streaming, quindi, devono essere usati encoder efficienti per assicurare il minimo ritardo alla fonte su vari tipi di dispositivi, nonché capaci di trascodificare il contenuto per adattarlo a diversi dispositivi, tutto nel minor tempo possibile.
Poi c’è la catena di distribuzione (CDN) che porta il segnale compresso in tempo “quasi” reale dalla regia di produzione fino ai server più vicini al punto di accesso delle reti dati cui si collegano gli utenti.
Fra la CDN e l’utente si collocano le reti dati che si occupano del collegamento vero e proprio del dispositivo con il server live streaming da cui viene trasmesso lo stream all’utente. Questo è uno degli anelli più delicati della catena, dove possono essere introdotti disservizi e ritardi causati da connessioni troppo lente, oppure da congestione della rete.
Nella maggior parte dei casi l’abbonato al servizio di live streaming si troverà nel salotto di casa e sfrutterà la connessione in fibra (attenzione però a come è collegato il TV al modem in fibra, se si usa il Wi-Fi può questo divenire fonte di congestioni e problemi), ma in alcune circostanze potrebbe esser necessario ricorrere alla rete cellulare. Pensiamo infatti al caso del tifoso che si trova in viaggio o in un ambiente outdoor, oppure a tutte quelle zone rurali difficili da raggiungere con una connessione in fibra e che si affidano alle offerte Fixed Wireless Access (FWA). È proprio in questi casi che il 5G rappresenta la soluzione tecnologica ideale grazie alla maggiore larghezza di banda offerta, che permette di servire più utenti simultaneamente con uno stream di qualità. In più grazie al 5G sarà possibile usufruire dei benefici derivanti dalle tecnologie di network slicing, per riservare in modo più sicuro ed efficiente la banda agli utenti che accedono al servizio.
Secondo il Mobility Report di Ericsson il traffico video nelle reti mobili crescerà di circa il 30 per cento l’anno fino al 2025, quando rappresenterà quasi tre quarti di tutto il traffico dati mobile. Questo ci dà un’idea di quanto sia importante e strategico implementare una infrastruttura di rete 5G che garantisca un servizio di live streaming di qualità e senza soluzione di continuità.
Vediamo ora quali sono le componenti tecnologiche da considerare, sia lato operatore che OTT/broadcaster.
Per trasmettere con una buona qualità i contenuti video, è necessario che l’infrastruttura end-to-end sia in grado di fornire la capacità necessaria, i nodi di accesso dovranno essere abilitati per il 5G auspicabilmente con l’aggiunta di frequenze dedicate al 5G in banda media (dove è disponibile più capacità e si può offrire ottima copertura) o millimetriche (dove la capacità è elevatissima), la Core Network dovrà avere una release a bordo per poter ospitare contesti 5G e questi dovranno essere gestiti con una orchestrazione per permettere la creazione di “slice network” dedicate. Ognuna delle slice sarà un servizio E2E che verrà configurato con una QoS (Quality of Service) disegnata per l’applicazione specifica. Alcune applicazioni inclusi streaming video e gaming potrebbero essere più facilmente fruite con una architettura distribuita, localizzando i contenuti sui siti periferici (Edge), parte dell’architettura proposta da Ericsson.
Stadi connessi
Il 5G può inoltre offrire uno strumento aggiuntivo alla fonte, per connettere direttamente in wireless videocamere, sensori e dispositivi IoT presenti sul campo di calcio, per realizzare servizi ancora più evoluti e creare offerte ancora più interattive, offrendo la possibilità di generare una esperienza immersiva degli eventi sportivi, fornire immagini e informazioni aggiuntive. In questo caso oltre al throughput elevato raggiungibile con il 5G, diventano molto rilevanti altre prerogative del nuovo standard di comunicazione che permette di gestire connessioni con tempi di latenza particolarmente bassi, nonché di gestire un numero elevato di connessioni e dispositivi concentrati in uno spazio limitato.
Attrezzare gli stadi e le arene di eventi con una rete stabile e in grado di trasmettere centinaia, migliaia, di GB di informazioni, permetterebbe di trasformare l’esperienza non solo del pubblico a casa ma anche degli spettatori presenti all’evento. Le aree di eventi possono essere trasformate in connected stadium, dando la possibilità a chi è presente di arricchire la propria esperienza dal vivo con la realtà aumentata o servizi personalizzati. Videocamere connesse wireless permetteranno nuovi tipi di inquadrature e riprese fino ad ora impossibili, sempre più vicine all’azione.
La velocità della rete mobile 5G permetterebbe a videocamere connesse di trasmettere direttamente il proprio filmato a uno studio virtuale riducendo il ritardo con cui il segnale raggiunge gli schermi del pubblico. I benefici di questa evoluzione non sono limitati solo all’esperienza dello spettatore. Le possibilità che il 5G mette a disposizione possono essere sfruttate dalle troupe televisive per ridurre le risorse necessarie alla copertura degli eventi, produrre nuovi formati di prodotti video anticipando i desideri e le richieste del proprio pubblico.
Tutto ciò è già possibile. Ericsson, Sky e Vodafone, hanno messo in campo tutte queste funzionalità nella Bundesliga. Al fine di garantire un’esperienza digitale fluida – e veloce – la tecnologia 5G si è dimostrata fondamentale. La scorsa stagione, fino a 500 gigabyte di dati sono stati inviati attraverso la rete di Vodafone nelle ore di punta durante le partite della Bundesliga, un aumento del 50 per cento rispetto all’anno precedente. E con una media di circa 43.000 tifosi che assistono ad ogni partita della Bundesliga, le richieste alle reti mobili sono enormi.
Source Ericsson.com