Pandemia e contenuti multimediali: quante ore passano gli italiani davanti al video

di Andrea Trapani

Una ricerca condotta da Amdocs sottolinea il ruolo determinante del Covid-19 nell’impennata di tempo speso davanti al video, che ha portato – quasi 1 italiano su 1 – a sottoscrivere o incrementare gli abbonamenti mensili a servizi di contenuto

Secondo una recente ricerca condotta da Amdocs – fornitore leader di software e servizi per società di telecomunicazioni – durante la pandemia gli italiani hanno dedicato circa 8 ore delle proprie giornate a guardare la TV o ad attivare servizi di streaming musica, video e giochi. Un dato che cresce del 50% rispetto al periodo pre-Covid.

Per lo streaming – nel pieno delle restrizioni – il tempo speso per la fruizione di contenuti online tocca, in media, le 3 ore e 23 minuti al giorno contro le 2 ore e 10 minuti del periodo pre-pandemia. In aumento anche il tempo passato di fronte alla TV che, dalla media delle 3 ore e 18 minuti, supera il muro dei 240 minuti per una media italiana di 4 ore e 26 minuti.

La somma porta a un totale di quasi 8 ore al giorno spese dagli italiani nella fruizione di contenuti. Un valore che prima del Covid non arrivava alle 5 ore e 30 minuti (-43%).

La pandemia ha decisamente accelerato l’accesso ai servizi di contenuto: quasi un italiano su due (48%) dichiara, infatti, di essere ricorso all’acquisto o all’upgrade di abbonamenti quali Netflix, Amazon Prime, Hulu, YouTube Premium, Apple Music e Spotify.

Anche l’utilizzo di internet è stato ampiamente rilevante durante la pandemia. Un terzo dei rispondenti (34%) ha confermato che la condivisione della banda con altri membri della famiglia ha interferito e condizionato l’uso della connettività rispetto al passato.

La ricerca

Italiani e pandemia: 8 ore al giorno passate tra streaming o TV. E il consumo di contenuti cresce in maniera rilevante.

Dalla ricerca emerge, infatti, che:

  • Un italiano su due (51%) conferma la rilevanza assunta dalla connettività wi-fi in casa come mai prima d’ora, con un 45% del campione che dichiara l’interesse a migliorare la rete wi-fi e il 61% ad aumentare la velocità di internet.
  • Ben il 78% degli italiani dichiara di voler continuare a svolgere più attività online post-Covid. Tra le principali, le operazioni finanziare e lo shopping in ambito fashion e food.

“Se si parla di connettività e velocità internet, la pandemia ha accelerato le richieste e le aspettative dei consumatori circa il consumo domestico di circa cinque anni.  Dalle chiamate Zoom allo streaming, la necessità di banda rimarrà alta in quanto ci sarà sempre più fusione tra l’uso personale e professionale delle reti e si necessiterà, sempre più, di reti domestiche stabili e performanti”, afferma Roberto Bussolotti, Regional Vice President di Amdocs.

“Stiamo assistendo all’ascesa di quello che in Amdocs chiamiamo il consumatore ‘enterprise’ – cioè l’utente business che opera da una ambiente broadband domestico ma che richiede, al tempo stesso, lo stesso livello di servizio e capacità di una rete aziendale. Questo trend identifica un’enorme opportunità per gli operatori di telecomunicazioni e ci aspettiamo che rappresenti un mercato significativo su cui focalizzarsi, per investire in innovazione per tutte quelle aziende all’avanguardia intenzionate a fornire esperienze d’uso nuove e senza precedenti ai propri utenti” conclude Bussolotti.

 

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