Comincia oggi la terza giornata di Champions League con le più forti squadre europee che si affronteranno per portare a casa una vittoria importante.
I tifosi di Inter, Juventus, Milan e Napoli potrebbero decidere di seguire le partite attraverso servizi di streaming illegale, ma è davvero una scelta da tifoso amante del calcio? Gli abbonamenti ai servizi di IPTV illegali non solo sono rischiosi per l’utente, ma lo sono anche per il calcio stesso: entrate minori significa meno posti di lavoro, più soldi alle organizzazioni criminali e minore qualità.
Negli ultimi due anni, attraverso l’operazione The Net, la Guardia di Finanza ha individuato e chiuso servizi di IPTV illegali che venivano utilizzati da più di 500.000 utenti.
C’è però un cambio di rotta molto significativo: è di poche settimane fa la notizia di un’operazione della Guardia di Finanza che ha identificato ben 6000 tifosi che utilizzavano servizi per lo streaming illegale e che dovranno pagare una multa di 1000 euro a testa, oltre a una denuncia penale.
Ma non è tutto: i rischi associati allo streaming illegale sono molti di più: il 90% dei siti di streaming illegali utilizzati per contenuti sportivi nascondono contenuti dannosi per gli utenti, come trojan per la compromissione dei conti bancari, software illegali per l’esfiltrazione di dati sensibili e pop-up estremi o espliciti.
Al fine di sottolineare i pericoli dello streaming illegale, Kieron Sharp, CEO di FACT, associazione leader nel Regno Unito per la protezione della proprietà intellettuale, commenta “La Champions League è uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo ed è in occasioni come questa che i tifosi sono tentati di guardare le partite attraverso siti di streaming illegali. Tuttavia, questi tifosi potrebbero non essere consapevoli dei pericoli e dei rischi associati allo streaming illegale: conseguenze non solo finanziarie, ma anche legali. Lo streaming illegale è gestito da organizzazioni criminali molto complesse e senza scrupoli, per questo guardare le partite attraverso un abbonamento ufficiale è l’unico modo per evitare non solo di mettere a rischio i propri dati, ma anche di garantire qualità e posti di lavoro”.