SIC, il valore del 2020 si attesta a 16,5 miliardi di euro

di Thomas De Vido

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha concluso l’accertamento del valore economico del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) nel suo complesso che, con riferimento all’anno 2020, si è attestato sui 16,5 miliardi di euro, pari all’1% del PIL (delibera n. 359/22/CONS).

Tra le fonti di ricavo considerate, le risorse attribuibili alle entrate da pubblicità rappresentano il 53,6% di quelle complessive, quelle relative alla vendita diretta di prodotti e servizi il 33,7%, mentre quelle riferibili ai fondi pubblici il restante 12,6%.

Si tratta della prima applicazione della nuova normativa di cui al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208 (“Testo unico dei servizi di media audiovisivi”, di seguito “Tusma”) che ha introdotto rilevanti modificazioni rispetto al precedente impianto normativo. Per quanto attiene più strettamente alla valorizzazione del SIC nel suo complesso, la nuova normativa introduce, tra l’altro, alcune modificazioni concernenti il perimetro dell’aggregato (art. 3, comma 1, lett z) e le tipologie di entrate da includere nel computo complessivo del SIC (art. 51, comma 2).

Sulla base delle informazioni raccolte e tenuto conto della dimensione complessiva e degli assetti nel SIC, nonché delle esigenze di trasparenza e conoscibilità del mercato, così come previste dall’art. 51, comma 2, del Tusma, l’Autorità ha determinato la distribuzione delle quote dei soggetti che detengono una quota superiore all’1% dei ricavi complessivi del SIC, dalla quale emerge come nessuno degli operatori realizzi, nel 2020, ricavi superiori alla soglia del 20% di cui all’art. 51, comma 3, lett. a) del Tusma; sebbene – tenuto conto di quanto previsto alle lettere b) e c) dell’art. 51, comma 3 – rilevi osservare come le quote dei primi tre operatori si attestino su valori superiori al 10% dell’aggregato.

Considerando i soggetti che detengono quote non inferiori all’1%, essi rappresentano congiuntamente, con 11,5 miliardi di euro, il 69,4% del SIC, mentre il restante 30,6% delle risorse complessive è caratterizzato dalla presenza di una platea di soggetti ampia con quote inferiori all’1%. In questo contesto, Comcast/Sky si colloca in prima posizione, con un’incidenza dei propri ricavi sul SIC del 16,1%, mentre RAI, con un peso del 14,4% sulle risorse complessive, detiene il secondo posto. Segue il gruppo Fininvest, con una quota complessiva del 10,3%.

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