Content is King. E’ ancora così per lo streaming?

di Redazione TecnoGazzetta

Josh Gilbert, market analyst di eToro, che tira le fila di un anno fatto di saliscendi per la piattaforma streaming, che dopo un primo semestre di debolezza, ha trovato nel terzo trimestre un punto di flesso che l’ha riproiettata in acque più tranquille.

Il 2022 è stato un anno contrastato per Netflix. Un inizio piuttosto negativo, che l’ha vista perdere circa 1,2 milioni di abbonati, con gli Stati Uniti e l’Europa alle prese con l’aumento del costo della vita, e con valutazioni in caduta libera, scese a 15 volte il rapporto prezzo/utili, rispetto ai 40x di inizio anno. A ciò è seguita una solida fine dell’anno, con un guadagno fino al 60% negli ultimi sei mesi e gli investitori hanno colto l’opportunità di acquistare, venendo poi premiati.

Non a caso il titolo Netflix ha registrato un’impennata delle posizioni aperte dagli utenti eToro, con una crescita del 63% a livello globale nel corso dello scorso anno che l’ha resa la quattordicesima azione più popolare all’interno della piattaforma al termine del 2022.

In attesa di sapere gli utili del quarto trimestre, sembra che le cose stiano finalmente andando per il verso giusto per Netflix, con una serie di contenuti solidi che potrebbero contribuire a spingere i nuovi abbonati oltre i 4,5 milioni nel trimestre, il maggior numero di aggiunte da due anni a questa parte. La realtà è che uno spettacolo o un film di successo possono essere enormi per un servizio di streaming come Netflix. Prendiamo ad esempio Squid Games, che ha registrato flussi record, ma ha anche contribuito a sostenere la crescita di Netflix nell’area Asia-Pacifico, la regione con i migliori risultati nel 2021 e 2022, e i cui contenuti stanno prendendo sempre più piede tra gli scaffali virtuali della piattaforma che nel 2023 proporrà ben 34 produzioni coreane tra serie, film, reality e documentari.
Content is King. E’ ancora così per lo streaming?

In un panorama che si fa di anno in anno più competitivo, con nuovi player ad aggredire il mercato, vedi l’arrivo di Paramount+, la battaglia si gioca sui contenuti. Una libreria più ricca non fa da propulsore al portafoglio, ma influisce sulla fiducia degli investitori ed è utile per attrarre nuovi abbonati, il che potrebbe dare frutti a lungo termine. Nel terzo trimestre, ad esempio, Netflix ha rilasciato contenuti come Stranger Things, Dahmer e The Gray Man, il miglior film della piattaforma streaming nel 2022. Questo ha contribuito a far crescere gli abbonati di 2,41 milioni dopo due trimestri di cali, mentre i ricavi sono saliti del 6% a 7,93 miliardi di dollari.

Dopo tale risultato, le azioni sono salite fino all’11%, a dimostrazione del fatto che sono i contenuti che contano, soprattutto per Netflix che, a differenza di Disney o Amazon, non ha flussi di entrate non correlate al suo core business. Intanto a novembre c’è stato l’atteso lancio dell’abbonamento più economico, seppur sempre a pagamento, con la presenza della pubblicità, a dimostrazione che la società sta progredendo nei suoi piani per rinvigorire la crescita. Anche se si tratta di un piano decisamente speculativo, dato che per la prima volta viene chiesto di pagare senza eliminare la pubblicità. Sarà interessante vedere la risposta del pubblico.

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