Cosa c’è dietro l’attacco hacker ai danni di Riot Games

by Valerio Longhi

In seguito alla notizia di attacco hacker ai danni della software house americana Riot Games, Boris Larin, Lead Security Researcher di Kaspersky’s Global Research and Analysis Team, ha commentato:  “Recentemente, Riot Games ha pubblicato una lettera aperta ai gamer per informarli di un grave attacco informatico avvenuto la scorsa settimana. È stato riferito che sono stati rubati dati, tra cui i codici sorgente del client anti-cheat, di giochi popolari come League of Legends e Teamfight Tatics, nonché di altri progetti in via di sviluppo. Si tratta di un grave problema per l’azienda, poiché il codice sorgente è un obiettivo primario per i criminali informatici quando si tratta di attaccare il settore del gaming. Infatti, una volta che gli attaccanti ottengono l’accesso al codice sorgente del gioco, possono facilmente conoscere tutte le suefunzionalità e dei relativi server, studiarne la logica, gli algoritmi segreti e le tecnologie anti-cheat. Questo gli permette di trovare vulnerabilità, creare cheat, bot e arricchirsi attraverso la vendita di strumenti di cheating o l’estrazione e la vendita di valuta di gioco, aggirando le regole stabilite dallo sviluppatore del gioco e rovinando allo stesso tempo l’esperienza degli altri gamer.

È importante sottolineare che gli attaccanti dietro il cyberattacco chiedono a Riot Games un riscatto di 10 milioni di dollari, che la società ha deciso giustamente di non pagare. Infatti, il pagamento di quest’ultimo non garantisce la restituzione certa e affidabile dei file, ma anzi non fa che incoraggiare i creatori di malware a continuare le loro operazioni, aumentando i potenziali rischi finanziari e di reputazione. Inoltre, lavorare alle condizioni dei criminali informatici non è mai una buona idea”.

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