C’è stato un periodo, specialmente negli anni successivi all’introduzione sul mercato dell’iPhone, dove le varie compagnie di telefoni combattevano tra loro in maniera anche abbastanza aggressiva nel tentativo di imporre il proprio sistema operativo, spesso proprietario, come lo standard de facto dell’industria.
Chi ha avuto uno smartphone prima del 2010 lo saprà: tra videofonini, tablet primitivi e dispositivi di vario tipo, era raro trovare continuità nelle applicazioni e nel funzionamento del sistema operativo. Con il tempo poi questa battaglia si è ridotta tra Android, iOS e Windows Phone, di fatto decretando vincitori soprattutto Android e iOS, i riferimenti con cui oggi gli sviluppatori creano le applicazioni.
Le resistenze di iOS
La natura perlopiù chiusa di iOS, però, è costata caro ad Apple. Molti sviluppatori, infatti, trovavano estremamente ostico creare le applicazioni per i possessori di iPhone, limitandone l’uscita, molto spesso, al solo Android, un sistema invece aperto e che permetteva quindi uno sviluppo più rapido e fluido di qualsiasi applicazione.
Non è certo un caso che, solo negli ultimi anni, alcuni programmi che erano una sorta di “esclusiva” Android siano stati portati anche su iOS e viceversa. Durante i primi anni di vita del sistema operativo Apple, infatti, il mobile gaming su questi dispositivi era estremamente difficile, per non dire impossibile. Una situazione molto simile a quella dei Mac, che oggi vengono inclusi (non sempre) nella lista di dispositivi su cui è possibile eseguire applicazioni, ma a patto che tra gli sviluppatori ci sia un “addetto” a tale operazione.
Per fare un esempio in linea con i tempi, l’esplosione di notorietà dei casinò online ha incontrato subito il problema della disponibilità sulle varie piattaforme. Da una parte la policy degli App store di Google e Apple ne impediva la normale diffusione, dall’altra la compatibilità con un numero potenzialmente elevatissimo di dispositivi, con risoluzioni e funzionalità anche molto diverse fra loro, è stata una sfida che ha richiesto anni per essere vinta dalle piattaforme di gambling online.
La situazione odierna di iOS e Apple
Tuttavia, nonostante le difficoltà, oggi iOS non rappresenta più la “pecora nera” del giocare su smartphone, oppure utilizzare app particolari. Quindi, per riprendere l’esempio, non c’è più alcun problema nel volersi rilassare giocando alla roulette casinò online utilizzando un Mac o un iPhone, a patto che l’applicazione sia effettivamente stata sviluppata sufficientemente bene per questi sistemi.
Dal momento che la programmazione si differenzia anche sostanzialmente dalle versioni delle stesse app per Android o PC, anche i cicli di aggiornamento e i “bug”, ovvero i malfunzionamenti, possono differire e richiedere tempi diversi per essere riparati.
Vista comunque la percentuale d’uso di sistemi iOS, ovvero quasi il 30% dell’intero mercato, è pressoché inevitabile che qualsiasi azienda interessata a raggiungere un numero di utenti il più elevato possibile sviluppi una versione del proprio software anche per i sistemi Apple. Tuttavia questa situazione si è certamente ammorbidita non solo per una questione puramente utilitaristica, ma anche in seguito ad alcune regole un po’ troppo rigide da parte di Apple venute meno.
Come si dice sempre, dopotutto, non si litiga mai da soli, si è sempre almeno in due a farlo.