È tornato Joker, il malware che bypassa le protezioni di Google Play Store

di Fabrizio Castagnotto

Il ben noto malware si nasconde nel file “informazioni essenziali” che ogni app Android deve avere, facendo abbonare le vittime ignare a servizi premium.

I ricercatori di Check Point Software Technologies hanno segnalato che il famigerato malware, Joker, continua ad eludere le protezioni di Google Play Store, e a commettere frodi a insaputa delle proprie vittime. Rintracciato per la prima volta nel 2017, Joker è uno spyware e un dialer che può accedere alle notifiche, leggere e inviare SMS in modo autonomo. Queste capacità vengono utilizzate per far attivare abbonamenti a dei servizi premium all’insaputa delle vittime. Google ha descritto questa operazione del malware come una delle minacce più persistenti che abbia dovuto affronare nel corso degli ultimi anni, affermando che il malware “utilizza praticamente ogni tecnica di cloaking nota, per nascondersi nel tentativo di passare inosservato.”

Recentemente, Joker stava sfruttando un nuovo metodo. Questa volta, il malware Joker nascondeva codice dannoso all’interno di quello che viene chiamato il file “Android Manifest” di un’app regolare. Ogni app deve avere un file “Android Manifest” nella sua directory principale. Questo file fornisce al sistema Android informazioni essenziali su un’app, come nome, icona e permessi, che il sistema deve ricevere prima di poter eseguire qualsiasi codice. In questo modo, il malware non aveva bisogno di accedere a un server C&C – computer controllato da un cybercriminale utilizzato per inviare comandi a sistemi compromessi dal malware – per scaricare il payload, la parte di malware che esegue l’azione dannosa.

I ricercatori hanno delineato il nuovo metodo Joker in tre fasi:

  1. Creare prima il payload. Joker costruisce il suo payload in anticipo, inserendolo nel file “Android Manifest”.
  2. Saltare il caricamento del payload. Durante il tempo di valutazione, Joker non tenta nemmeno di caricare il payload dannoso, il che rende molto più facile bypassare le protezioni di Google Play Store.
  3. Diffondere il malware. Dopo il periodo di valutazione, dopo l’approvazione, la campagna inizia a funzionare, il payload dannoso viene deciso e caricato.

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