La Circular Economy? Sì, anche nella produzione di smartphone

di Redazione TecnoGazzetta

Mentre il settore dei telefoni lavora per ridurre la quantità di rifiuti elettronici, l’economia circolare spopola.

Ecco l’analisi di Jean-Francois Baril, CEO di HMD Global, su come questo approccio stia aiutando il mondo degli smartphone a essere più eco-consapevole.

Materiali di riciclo

Per anni i vecchi telefoni sono stati chiusi nei cassetti e dimenticati o finiti in discarica. Purtroppo, gli ultimi dati globali che ci arrivano dal WEEE Forum prevedono che nel 2022 saranno ben 5,3 miliardi i cellulari che si trasformeranno in rifiuti elettronici! L’economia circolare mira a recuperare i materiali dei prodotti non più utilizzati e, attraverso questo modello, sono numerosi i brand che stanno facilitando il riciclo dei beni dei propri clienti, dai vestiti ai vecchi telefoni. I materiali preziosi contenuti in questi oggetti vengono poi riutilizzati in altri prodotti.

Riparare il dispositivo non costa nulla

Solo negli Stati Uniti, ogni ora si rompono 5.761 schermi di smartphone e la sostituzione e riparazione dei dispositivi può risultare molto costosa. In Italia, ad esempio, il costo medio per riparare un telefono danneggiato non scende sotto i 100-150 euro (ovviamente i prezzi variano in base al marchio e al modello). Nell’economia circolare non è necessario spendere un occhio della testa per riparare un cellulare. Garantendo una copertura per danni accidentali, smarrimento e furto senza alcun costo mensile aggiuntivo, offerte come Circular, il nuovo servizio in abbonamento per i telefoni Nokia, consentono di mantenere la calma in qualsiasi circostanza. Se per qualche motivo non è possibile riparare il device, si può essere certi che le parti che possono essere riutilizzate saranno impiegate in modo corretto o che il dispositivo verrà successivamente smaltito in modo responsabile.

Proteggere il pianeta

La quantità di materie prime del pianeta è limitata e una parte di queste finisce nelle discariche come rifiuti elettronici. Materiali come argento, rame e indio si stanno rendendo sempre più necessari per settori quali sanità, veicoli elettrici, energie rinnovabili e impianti chirurgici. L’economia circolare degli smartphone consente di dare una seconda vita a questi materiali attraverso lo smaltimento responsabile dei dispositivi a fine ciclo di vita tramite l’“urban mining”.

Pensare a lungo termine

Più a lungo si conserva il telefono, meglio è per il pianeta, ma per raggiungere questo obiettivo è importante che la tecnologia con cui vengono costruiti gli smartphone sia ideata per durare nel tempo e che gli utenti siano incentivati a cambiarli meno frequentemente. Grazie a Circular e alla sua iniziativa Seeds of Tomorrow, i clienti HMD vengono premiati con “semi” virtuali per aver tenuto i loro dispositivi più a lungo, semi che vengono poi investiti in iniziative di sostenibilità in tutto il mondo, tra cui la piantumazione di alberi e la bonifica di fiumi. Chi conserva un telefono per tre anni, ad esempio, può piantare oltre 200 alberi o, in alternativa, con un solo seme può rimuovere 3,75 kg di plastica dai fiumi, ossia l’equivalente di 375 bottiglie.

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