Modelli e best practice per self-scan and checkout

by Fabrizio Castagnotto

Checkpoint Systems, leader mondiale nelle soluzioni from source to shopper per il settore Retail, ha supportato la ricerca Self-Checkout in Retail: Measuring the Loss condotta da ECR Community Shrinkage and On – Shelf Availability Group e pubblicata a fine 2018.

Guidato da Adrian Beck, Professore Emerito dell’Università di Leicester, lo studio aveva lo scopo di fornire un’analisi completa sull’impatto delle tecnologie di self-scan e self-pay riguardo alle differenze inventariali nel Retail.

Dalla ricerca ECR sono emersi modelli e best practice, da cui le aziende possono attingere per gestire e prevenire i rischi derivanti dall’utilizzo delle tecnologie cosiddette SCO (Self-scan and checkout).

In un contesto di sempre maggiore attenzione verso l’innovazione tecnologica, il settore Retail sta diventando sempre più dipendente dallo sviluppo di nuove soluzioni che semplifichino davvero l’esperienza di acquisto dei clienti. Un dato significativo in questo senso deriva dal fatto che, negli ultimi quindici anni, i cosiddetti punti vendita cashier-less – quelli cioè all’interno dei quali il consumatore può eseguire la scansione automatica degli articoli attraverso un’app sul proprio smartphone e semplicemente toccare il telefono per pagare e uscire – abbiano registrato un considerevole aumento1.

La customer experience risulta, grazie a queste tecnologie, più efficace e personalizzata: i sistemi self-service anticipano, infatti, i bisogni dei consumatori e fanno risparmiare tempo, permettendo loro di finalizzare subito l’acquisto in piena autonomia. Inoltre, l’utilizzo di soluzioni SCO garantisce ai Retailer un aumento del ROI, migliorando la produttività del negozio. Si stima che nei prossimi anni apriranno sempre più negozi “self-service”2: per esempio Amazon ha già in programma di aprire 3.000 punti vendita cashier-less in tutto il mondo entro il 20213, simili a quelli già aperti a Seattle e Chicago.

Se però, da un lato, queste tecnologie influiscono positivamente su customer experience e ROI, vero è che da un altro, esse condizionano pesantemente le differenze inventariali.

I dati analizzati da ECR, provenienti da 13 aziende del settore Retail e da due fornitori di tecnologie SCO, hanno evidenziato che un maggiore impiego di soluzioni di self-scan e self-pay implica anche percentuali più alte di perdite. La ricerca ha preso in considerazione tutte e tre le tipologie di soluzioni SCO: Fixed (il consumatore esegue la scansione su una cassa self-service), Scan and Go (il cliente ha in dotazione uno strumento di scansione fornito dal Retailer) e Mobile Scan and Go (il proprio smartphone viene utilizzato come strumento per la scansione degli oggetti). I punti vendita dove il 55-60% di transazioni avvengono tramite tecnologie SCO hanno registrato il 31% in più di differenze inventariali. Dal confronto dei dati è inoltre emerso che i negozi che utilizzano sistemi Scan and Go hanno un tasso di perdite del 18% più alto rispetto a quelli che non ne fanno uso.

Sulla base dei dati raccolti ECR ha potuto individuare le cause più frequenti delle perdite legate alle tecnologie SCO. Emergono la mancata scansione degli articoli, il pagamento non completato a seguito di una scansione non corretta, gli errori nelle promozioni commessi dal retailer o lo scambio di articoli o codici a barre effettuato da parte dai clienti stessi.

L’entità delle perdite presentate nello Studio suggerisce in conclusione che la strada verso il miglioramento di queste tecnologie è ancora lunga. I Retailer e i loro partner tecnologici devono valutare attentamente i benefici e i rischi che possono derivare dall’investimento in soluzioni SCO, a partire dall’efficacia delle misure di sicurezza. Per ridurre le differenze inventariali legate a self-pay e self-scan, ad esempio, il controllo dei dispositivi e del loro corretto utilizzo risulta fondamentale e va costantemente incrementato e migliorato.

È inoltre necessario che le aziende si focalizzino sulla pianificazione di una strategia coordinata e coerente, che parta dal Management e coinvolga il personale e i responsabili dei singoli punti vendita, anche attraverso programmi di formazione avanzata, innovazione e sperimentazione. In questo senso, è recente l’esempio offerto proprio da Checkpoint Systems, che ha dato inizio a una partnership con Bizerba Group, azienda leader nella pesatura e nell’etichettatura per l’industria, e Supersmart, società israeliana specializzata nello sviluppo di software e macchine per la scansione intelligente degli articoli per il settore retail. L’azione integrata e congiunta delle tre aziende nel campo della tecnologia self pay e self check-out punta a fornire ai clienti una shopping experience migliorata e allo stesso tempo pianifica soluzioni per prevenire e ridurre significativamente le perdite.

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