Una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Un team – tutto italiano – che negli ultimi due anni ha sviluppato una tecnologia di cloud distribuito unica al mondo. E, soprattutto, 150.000$ raccolti in meno di 24 ore da oltre 600 Backers da tutto il mondo. Sono questi gli ingredienti con cui Cubbit lancia la propria sfida internazionale ai giganti del cloud.
Per l’utente, il servizio di cloud offerto da Cubbit è simile a quello di Dropbox o Google. Ma la tecnologia della startup bolognese cambia completamente quello che c’è dietro: non più data center costosi, hackerabili e inquinanti dove salvare i propri dati, ma una rete di dispositivi (le Cubbit Cell) connesse in peer-to-peer nelle case degli utenti.
Nasce così il primo cloud senza abbonamenti mensili, con massima tutela della privacy grazie a un sistema di crittografia zero-knowledge di standard militare, e con un impatto ambientale dieci volte inferiore rispetto a quello tradizionale.
Il servizio di Cubbit, insomma, è più veloce della blockchain, e molto più sicuro del cloud tradizionale.
Un servizio che porta il cloud a un nuovo livello rispetto agli standard tradizionali, e che ha portato la campagna di crowdfunding ad esplodere su Kickstarter (l’obiettivo iniziale di 50.000€ è stato raggiunto in meno di un’ora).
“È ora di alzare l’asticella nel mondo cloud” dichiara Stefano Onofri, CEO di Cubbit. “Con Hotmail abbiamo smesso di pagare le email. Con WhatsApp abbiamo smesso di pagare gli sms. Con Cubbit smetteremo di pagare il cloud storage. Dall’Italia portiamo sul mercato una tecnologia che è già stata apprezzata a livello internazionale, da Boston a Tel Aviv, e che ci ha portato a collaborare con il CERN”.
“Il nostro è un progetto nato due anni fa, realizzato da un team tutto italiano di giovani under 28” aggiunge Alessandro Cillario, COO. “Non siamo nati in un garage, come molte delle startup della Silicon Valley, ma in un Airbnb: la casa di un nostro parente che usavamo come ufficio di giorno e che affittavamo alla notte. Nel nostro paese abbiamo avuto l’opportunità di crescere e oggi siamo in quindici, grazie al supporto di investitori e partner italiani e internazionali. Il risultato di questa campagna è solo il primo passo per rivoluzionare completamente il mondo del cloud”.
Una visione realizzabile grazie alla rivoluzionaria tecnologia di Cubbit: “L’architettura dell’intero sistema è zero-knowledge, cioè a conoscenza zero” afferma Marco Moschettini, CTO. “Vale a dire che è progettata in modo tale che nessuno possa avere accesso alla password o ai dati dell’utente, neanche noi. I file all’interno di Cubbit non possono essere rubati poiché sono distribuiti e protetti dagli strumenti di crittografia più avanzati oggi disponibili”.
“Grazie al nostro algoritmo di machine learning”, commenta Lorenzo Posani, CSO, “evitiamo lunghi trasferimenti di dati del cloud tradizionale che, in molti casi, consumano quanto lo storage stesso. Rispetto alle piattaforme cloud centralizzate, Cubbit ottiene una riduzione dell’87% dell’impronta di carbonio per l’archiviazione dei dati e una riduzione di circa il 50% del consumo energetico per il trasferimento di dati, fornendo un esempio di come un cambiamento radicale del paradigma possa avvantaggiare sia il consumatore finale che la società nel suo insieme”.