Aruba, una storia di successo tra IT e… Ducati. Le previsioni di Stefano Cecconi per il futuro del mercato

di Andrea Trapani

Due ore a cuore aperto alla vigilia di un weekend importante tanto per Aruba Racing quanto per Stefano Cecconi, il cuore e l’amministratore delegato di Aruba SpA ma soprattutto grande appassionato e conoscitore di tecnologia e motori.

Un binomio vincente che ha visto il riconoscimento in termini sportivi (le prime 11 gare vinte nella stagione 2019 di Superbike, ndr) degli investimenti dell’azienda nel mondo delle due ruote. I risultati del weekend scorso forse non sono stati quelli voluti (l‘AD Cecconi scherzosamente ci aveva confidato che avrebbe barattato una delle vittorie precedenti per quella in terra di Romagna, ndr): Jonathan Rea infatti è stato capace di rompere il dominio di Aruba Racing, ma Alvaro Bautista saluta comunque l’Italia da leader in campionato, pur non avendo vinto nessuna gara, avendo conquistato un secondo e un terzo posto.

Torniamo a noi. Come sappiamo Aruba S.p.A. – leader nei servizi di data center, cloud, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini – rappresenta un’eccellenza di innovazione e ricerca tecnologica italiana a livello globale.
Non solo. Quest’anno il marchio Aruba.it è visibile anche sulle tute dei piloti ufficiali Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci nel Campionato MotoGP a conferma di una sempre più salda partnership tra Aruba e Ducati che parte “da lontano”: ovvero da quel Campionato Mondiale Superbike con il team Aruba.it Racing – Ducati, all’interno dei cui spazi, venerdì scorso, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare proprio Stefano Cecconi.

Il primo argomento è quasi d’obbligo: Cecconi si presenta con la maglia del team, mentre il circuito di Imola è la casa del motociclismo italiano di cui Aruba è diventata protagonista assoluta: “Abbiamo fatto scelto una scelta precisa a livello di investimento pubblicitario: abbiamo bisogno per alcuni nostri servizi di una visibilità ampia, per cui – escluso il mondo dello sport – ci sarebbe rimasto solo di scegliere di realizzare spot tv.
Il ragionamento che abbiamo fatto è stato quindi sul costo della comunicazione tradizionale. In passato abbiamo fatto cinque anni con il Torino, dalla Serie B alla Serie A, come sponsor di maglia: ha dato un’esposizione del logo importante, ma diversa da quella attuale.
Ora la clientela che raggiungiamo è di fascia alta, grazie alla SuperBike invitiamo i nostri clienti B2B in un contesto dove sei molto più partecipe rispetto a una partita di calcio. Qui, dove gestiamo il team, facciamo vedere anche come lavoriamo.
Non solo, quando portiamo qualcuno per la prima volta nel circuito spesso riusciamo ad ottenere anche l’effetto WOW! Chi viene qui rimane affascinato!
“. Ed è difficile dargli torto, il nostro stesso tour che ci ha portato letteralmente all’interno del box regala un’esperienza difficile da dimenticare.

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Il rapporto tecnologico tra motociclismo e Aruba è indissolubile: “E’ un fattore importante per noi“, continua Cecconi che ci anticipa anche come il rapporto con Ducati ha permesso di presentare i prodotti IT alla stessa azienda partner: “Non era una delle condizioni essere loro fornitori, ma lo siamo diventati. Ora lavoriamo con Ducati, ma è un rapporto nato grazie alla qualità della nostra offerta e dalla possibilità avuta di poter presentare i nostri servizi anche tramite alcune innovazioni come il GDPR arrivate negli scorsi mesi“.

Cecconi parla a tutto tondo della sua azienda. Aruba.it è attenta alle soluzioni energetiche per i datacenter, un aspetto che il mondo IT deve imparare a sapere affrontare visto che “i consumi hanno un peso rilevante. Come Aruba ci siamo attrezzati con soluzioni green ad hoc. E’ uno dei punti di competizione il voler risparmiare energia, se ci riusciamo il risultato è un win-win sia per l’azienda quanto per l’ambiente“, ci tiene a ricordare. Non è tutto. Energia e data center sono legate a doppio filo tanto che nelle previsioni di Cecconi “la scala dei data center aumenterà in maniera importante: quello che oggi viene considerato un normale data center, domani sarà un edge data center, mentre i data center tradizionali diverranno 4-5 volte più grandi di quanto lo siano ora“. E saranno energivoroi tanto da dover pensare a soluzioni in proprio tramite la produzione di energia in proprio tramite l’energia solare e quella idroelettrica.

Tra i tanti punti toccati quello della Pubblica Amministrazione, settore particolarmente cruciale in questi giorni in cui è in corso il Forum PA: “Noi abbiamo tutte le strutture e le tecnologie necessarie per giocare un ruolo importante con la PPAA, potendo garantire economie di scala e un’efficienza che può permettere ad Aruba un’importante fonte di fatturato, nonché una maggiore efficienza e contenimento dei costi per lo Stato“.

Una domanda finale sulle previsioni per il futuro del mercato non poteva certo mancare: “Non abbiamo certezze per il futuro, ma dal punto di vista dei contenuti per me c’è stato un rallentamento ma riprenderà sicuramente in futuro; basta vedere il numero di siti rispetto agli abitanti… – ci dice Cecconi – Se aumentano le competenze digitali dei clienti, le imprese si adeguano in cinque minuti. Il contrario è assai più arduo. Certo che c’è tanto da fare, ci siamo un po’ impigriti con i social network con cui molti hanno pensato di sostituire i propri servizi.
In realtà sono servizi distinti, i social network non sono nati come strumenti di customer care ad esempio ma non sono neanche una moda. L’impresa e i consumatori devono scegliere altri prodotti però per fare comunicazione di qualità. In questo mercato io vedo una crescita per il nostro mercato, basti vedere come sono esplosi una serie importanti di servizi tipo la fatturazione elettronica
“.
Il trend sembra chiaro, ora non resta che attendere: il futuro dell’IT probabilmente è già oggi.

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