Huawei Global Connectivity Index 2019, la connettività intelligente e la crescita del PIL

di Andrea Trapani

Secondo la ricerca Huawei Global Connectivity Index 2019, la connettività intelligente può svolgere un ruolo di catalizzatore e sostenere la crescita del PIL

 In un contesto dove la connettività intelligente guidata dall’IA inizia ad avere un impatto significativo sull’economia e sulla trasformazione digitale, una delle principali conclusioni che emergono della ricerca Huawei Global Connectivity Index (GCI) 2019 è che i Paesi che hanno raggiunto un punteggio superiore a 65, e che hanno realizzato investimenti continui in connettività intelligente, possono prevedere un aumento del PIL di oltre l’1%. Tuttavia il successo nella ‘smart era’ dipende anche dalla capacità di collaborare su scala globale.

Giunta quest’anno alla sesta edizione, la ricerca Huawei Global Connectivity Index 2019 evidenzia il ruolo dell’IA come uno dei quattro fattori chiave che favoriscono la smart connectivity, insieme alla banda larga, al cloud e all’ecosistema più vasto e complesso dell’IoT. Insieme queste quattro tecnologie abilitanti possono svolgere il ruolo di catalizzatori per la crescita economica.

Nel 2016, il GCI ha identificato il punto di flesso per i mercati emergenti, ossia il momento in cui si verifica un effettivo cambiamento. Non appena un Paese raggiunge 35 punti nel GCI, oltrepassa la soglia oltre la quale si verifica un effetto moltiplicatore della crescita del PIL in rapporto agli investimenti nelle tecnologie ICT. L’edizione 2019 ha evidenziato come l’effetto del punto di flesso si ritrovi anche nei Paesi che si collocano in cima alla curva a forma di S. Per i Paesi con un punteggio GCI superiore a 65, la curva a S infatti riprende ad aumentare. In altre parole, questi Paesi stanno entrando in un nuovo ciclo di crescita. Infine, le nazioni con i punteggi più alti di GCI possono sfruttare la connettività intelligente per accelerare la crescita economica fino a 2,4 volte più velocemente rispetto agli altri Paesi per ogni punto di miglioramento del GCI.

Non sono solo le economie avanzate (“Frontrunners”) a beneficiare della connettività intelligente. Dalla ricerca GCI 2019 emerge infatti che tutti i Paesi – in ogni fase del loro sviluppo digitale – possono trarre vantaggio del potenziale impatto positivo dell’intelligenza artificiale sul PIL, quando sfruttato dai vari settori, imprese e organizzazioni.

Tuttavia, anche nel caso di frontrunner come il Giappone e gli Stati Uniti che dispongono di infrastrutture ICT all’avanguardia, si è appena cominciato a far leva sull’enorme potenziale dell’IA. L’adozione dell’intelligenza artificiale va a rilento anche in Paesi come Cina, Malesia, India, Spagna e Filippine, che nella ricerca risultano inseriti nelle categorie “Adopters” o “Starters”.

La ricerca GCI 2019 identifica anche un altro modo in cui i Paesi classificati come “Starters” e “Adopters” possono stimolare una crescita economica significativa, ossia attraverso la collaborazione globale. Considerando che per prosperare la connettività intelligente si basa su degli ecosistemi globali, il GCI 2019 identifica cinque ruoli chiave che devono collaborare trasversalmente con l’obiettivo di combattere la logica dei silos e assicurare il raggiungimento di risultati in tempi rapidi: Decision Makers, Data Scientist, Data Collectors, aziende ICT e utenti finali.

L’Italia è tra i Paesi classificati come “Adopters” e con 57 punti si colloca al 27 ° posto nel GCI 2019, guadagnando una posizione rispetto al 2018.

Gli indicatori del GCI posizionano l’Italia leggermente al di sopra della media globale. La copertura del 4G è migliorata di 1 punto rispetto allo scorso anno. L’Italia ha uno dei più alti tassi di utilizzo della telefonia mobile nel mondo, ma le reti 4G italiane sono ostacolate dalla mancanza di copertura geografica. Dal report emerge come siano necessari maggiori investimenti per servire la crescente base di utenti, il che è particolarmente importante dato che il governo vuole includere più residenti rurali nei suoi piani digitali. In Italia c’è un crescente interesse per gli investimenti nel cloud computing. E’ prevista quindi una domanda ulteriore di e-commerce, server sicuri e migrazione cloud. Gli indicatori GCI hanno anche rilevato una migliore esperienza utente nelle aree di e-government e abilitatori ad alta tecnologia come l’analisi AI e IoT.

Il GCI 2019 prevede che il mercato IoT in Italia crescerà costantemente. Il settore delle nuove tecnologie connesse sta assumendo sempre più un ruolo decisivo nell’economia italiana.”

“Attualmente stiamo osservando come l’integrazione di 5G, AI e cloud stia ridefinendo la connettività”, ha dichiarato Kevin Zhang, CMO of Huawei ICT Infrastructure. “Poiché la connettività intelligente sta accelerando lo sviluppo dell’economia digitale, le autorità governative e i leader di settore dei Paesi classificati come “Starters” e “Adopters” dovrebbero accogliere le nuove tecnologie, dare priorità ai progetti di trasformazione digitale a livello nazionale e beneficiare della collaborazione globale. Allo stesso tempo, la connettività intelligente potrebbe essere la risposta a molte delle sfide contemporanee più ardue e profondamente radicate della società, tra cui quelle del cambiamento climatico e della diseguaglianza economica. Huawei conferma il suo impegno a sostegno di una maggiore accessibilità di tecnologie, applicazioni e competenze per rendere ogni individuo, casa e organizzazione partecipe dei benefici offerti dalla connettività intelligente.”

L’obiettivo della ricerca GCI è quello di fornire spunti concreti su come le autorità locali e le parti interessate possano favorire un miglioramento significativo nel contesto dell’economia digitale. Complessivamente, i 79 Paesi presi in esame dal GCI 2019 rappresentano il 95% del PIL globale e l’84% della popolazione mondiale.

Per ulteriori informazioni sulla ricerca Huawei Global Connectivity Index (GCI) 2019, è disponibile il seguente link: http://www.huawei.com/minisite/gci/en/

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