Installazioni interattive, laboratori di robotica, performance artistiche, lezioni e conversazioni con esperti: la programmazione di AGO Modena Fabbriche Culturali riprende da venerdì 17 settembre a domenica 10 ottobre con una quarta stagione dedicata al connubio originario tra gioco e digitale. Tra gli ospiti il filosofo e critico cinematografico Pietro Montani, il “ludologo” Andrea Ligabue insieme alla scrittrice e gamer Marina Pierri, l’esperto di modernizzazione Raffaele Alberto Ventura, il matematico e bibliotecario digitale Andrea Zanni. Gli eventi saranno col pubblico in presenza presso il complesso dell’Ex Ospedale Sant’Agostino di Modena e gli appuntamenti di parola disponibili anche in diretta streaming e online su sito e social di AGO
Vedere, toccare, ascoltare: i sensi al tempo del digitale passano attraverso monitor ad alta definizione, schermi touch screen, auricolari con e senza filo. Dal design accattivante, semplici nell’uso e immediatamente fruibili, i tool digitali generano interazione e aumentano la possibilità della percezione, consentendo una radicale gamificazione del mondo. E’ Gaming la parola chiave della stagione autunnale di AGO Modena Fabbriche Culturali, al via dal 17 settembre, che si focalizza sul connubio originario tra gioco e digitale e sulla nuova combinazione tra i sensi (touch, screen, scrittura, auricolari). La stagione prosegue fino al 10 ottobre – il calendario completo è disponibile su www.agomodena.it/it/programma/ – con otto appuntamenti tra esperienze, performance e l’intervento di esperti dei diversi settori: si mostrano così in modo ravvicinato le potenzialità di dialogo tra l’innovazione tecnologica e quella culturale.
In questa stagione tutti gli eventi si svolgono finalmente dal vivo, con posti limitati prenotabili online. Gli appuntamenti di parola – conversazioni e dibattiti – possono anche essere seguiti online, in diretta streaming sul sito e sulla pagina facebook di AGO.
Esperienze e azioni
Giochiamo senza costrizioni? Siamo consapevoli delle regole o in grado di modificarle? Un percorso esperienziale e innovativo, tra gioco e videogioco, in occasione di festivalfilosofia consente di esplorare il complesso rapporto tra gioco e libertà. Gioco: spazio di libertà è un percorso a cura di FEM (Future Education Modena) presso l’ex Ospedale Sant’Agostino, organizzato in cinque installazioni che conducono i partecipanti attraverso i temi della libertà individuale e partecipativa (venerdì 17 e sabato 18 settembre dalle 16:30 alle 21:30; domenica 19 settembre dalle 10:30 alle 13 e dalle 14 alle 16).
Il weekend successivo, venerdì 24 e sabato 25 settembre, in occasione di Modena Smart Life, si prosegue con Oìkos, una performance-laboratorio che coinvolgendo attivamente il pubblico in una sperimentazione multisensoriale, riflette sulla capacità degli individui di modificare gli ambienti. Dopo una prima parte di poesia, recitazione e musica i partecipanti vengono invitati a sperimentare l’azione trasformativa di respiro, voce e suono in un’azione collaborativa e di gruppo affidata alla registrazione su onde radio. (venerdì 24 e sabato 25 settembre alle 21 presso la Sala Ex Cappella dell’Ex Ospedale Sant’Agostino, in collaborazione con Modena Smart Life con la partecipazione di Radio FSC).
L’installazione La Gabbia, a cura di auroraMeccanica, rimane aperta al pubblico dall’1 al 10 ottobre presso la Chiesa di San Nicolò ed è parte di un percorso di visita che comprende la mostra auroraMeccanica. Figura presso il Museo della Figurina. Al centro di una stanza buia una gabbia per uccelli scende dal soffitto chiamando il pubblico a interagire con lei. Sarà solo grazie al tocco dei visitatori sulla gabbia che l’installazione si attiverà: il gesto dei partecipanti sarà la vera azione artistica che libererà l’ombra di un uccellino sulle pareti della Chiesa di San Nicolò. (da venerdì 1 ottobre a domenica 10 ottobre. Orari: mercoledì, giovedì, venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16:00 alle 19:00; sabato, domenica dalle 11:00 alle 19:00. Chiesa San Nicolò, Ex Ospedale Sant’Agostino, in collaborazione con FMAV).
Cosa accade nella “mente” di un robot quando gli viene data un’istruzione? Come impara a muoversi in modo intelligente nello spazio e a riconoscere oggetti? Il team di ricercatori del Laboratorio AImageLab dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e del Centro Interdipartimentale DHMoRe spiega al pubblico attraverso il laboratorio interattivo Nella mente dei robot, come l’AI insegna ai robot a navigare, all’interno della Farmacia Storica dove i visitatori possono sperimentare metodi di ricostruzione 3D e le più avanzate tecnologie di navigazione indoor (sabato 9, domenica 10 ottobre alle 15:30 e alle 17:30, Farmacia Storica, Ex Ospedale Sant’Agostino).
Lezioni e conversazioni
Le conversazioni – tutte alle 18, dal vivo presso la Sala Ex Cappella su prenotazione e in diretta streaming su agomodena.it – prendono il via martedì 28 settembre con Andrea Zanni, che accompagna in un viaggio attraverso le interfacce digitali dedicate al sapere e le loro dinamiche “gamificate”: in questa logica rientrano le biblioteche digitali, archivi di sapere condiviso e, per citare il più famoso, l’enciclopedia libera e partecipata Wikipedia, tra i siti più visitati al mondo nel 2020.
Si prosegue martedì 5 ottobre con Raffaele Alberto Ventura e una conversazione che esplora la necessità di vestire il reale con rappresentazioni e finzioni, una tendenza costante che vede l’uomo giocare con il mondo e che ha trovato nell’era di internet e dei social network il terreno di gioco ideale.
Giovedì 7 ottobre è la volta del “ludologo” Andrea Ligabue che si confronta con Marina Pierri, scrittrice e gamer, sulle nuove modalità d’intrattenimento: seriale, addicting e multischermo. I due esperti riflettono sulle dinamiche ludiche e gli espedienti in grado di catturare l’attenzione degli utenti incollandoli a schermi e joystick.
Venerdì 8 ottobre il filosofo e critico cinematografico Pietro Montani tiene una lezione sui “nuovi sensi” sviluppati dall’umano in relazione all’avvento del digitale. Siamo di fronte a una nuova “tecno-estetica” sorta all’interno del web: un nuovo linguaggio che induce l’uomo a sviluppare un inedito apparato sensorio digitale.
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