Che sia al mattino mentre si va al lavoro, o alla sera durante un allenamento per una spinta motivazionale in più, l’ascolto della musica è importante per molte persone.
In media, gli italiani ascoltano musica per 19 ore a settimana. Ma chi ama alzare il volume rischia di subire danni all’udito a lungo termine. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quasi il 50% dei giovani tra i 12 e i 35 anni – ovvero 1,1 miliardi di utenti in tutto il mondo – è a rischio di perdita dell’udito a causa dell’esposizione prolungata a suoni forti, compresa la musica che si ascolta tramite i propri dispositivi audio.
In tutto il mondo, si stima che circa 430 milioni di persone soffrano di perdita dell’udito parziale o completa. E questo numero potrebbe raddoppiare nei prossimi anni. Per portare il problema sotto i riflettori dell’opinione pubblica, l’OMS ha lanciato la “Giornata mondiale dell’udito”, un evento annuale che si tiene il 3 marzo e che si concentra sulla conservazione dell’ apparato uditivo e sulle misure di prevenzione.
In qualità di produttore di soluzioni audio e di auricolari, Jabra comprende la necessità di proteggere l’udito degli utenti senza compromettere la qualità del suono.
Tuttavia, poiché la protezione dipende in larga misura anche dalle modalità di utilizzo, Jabra ha stilato cinque consigli che possono essere facilmente implementati nella vita quotidiana e, di conseguenza, prevenire i danni all’udito a lungo termine.
- Prendetevi una pausa con la regola del “60/60”
Una delle regole di comportamento più importanti per gli amanti della musica ad alto volume è quella di fare regolari pause in modo che le sottili cellule ciliate dell’orecchio possano riprendersi. Queste cellule sensoriali convertono le onde sonore in impulsi nervosi e li trasmettono al cervello. Se esposte a un rumore molto forte o continuo, le cellule ciliate non ricevono ossigeno sufficiente, e si attaccano o si rompono. Una volta distrutte, non possono rigenerarsi. Il danno alle cellule ciliate è la causa più comune di perdita permanente dell’udito. Pertanto, è consigliabile seguire il principio “60/60” indicato dall’organizzazione di ricerca britannica “Deafness Research”. Ciò significa ascoltare musica in cuffia per un massimo di 60 minuti al giorno a un volume massimo del 60% e poi lasciare riposare l’udito. Inoltre, chi ha la sensazione che il suono diventi gradualmente più silenzioso dopo aver ascoltato musica per molto tempo non deve alzare il volume, ma fare urgentemente una pausa. Questo perché l’udito si abitua al livello del volume e, con il tempo, richiede suoni sempre più forti, anche se questo è proprio ciò che è dannoso.
- Non combattete il rumore con il rumore
Quando si trovano sui mezzi pubblici molti utenti di smartphone provano a isolare il rumore ambientale con la musica ad alto volume. Tuttavia, è meglio utilizzare cuffie con la cancellazione passiva e attiva del rumore (ANC) che blocca il rumore. Il risultato è che si sentono i suoni molto più chiaramente e non è necessario alzare il volume al massimo per rilassarsi o distrarsi. Anche al lavoro, le cuffie professionali on-ear o over-ear con ANC aiutano a concentrarsi e a ridurre i livelli di stress nonostante il rumore della macchina del caffè e le telefonate ad alta voce dei colleghi in un ufficio open space. Un fenomeno comune, tuttavia, è che le persone che parlano al telefono con le cuffie lo fanno in modo più forte del necessario perché non riescono a sentire la propria voce. Questo può far sì che il rumore della conversazione si accumuli in una stanza grande. La funzione Sidetone di Jabra contrasta questo fenomeno. Il Sidetone è il feedback audio della voce dell’utente che si sente quando parla nel microfono.
- Affidatevi a una tecnologia sicura
Secondo una direttiva dell’UE, i dispositivi di riproduzione audio non devono superare un volume massimo di 85 decibel
. Tuttavia, gli utenti sono liberi di aumentare manualmente il volume fino a 100 decibel. La responsabilità è quindi dei produttori di dispositivi di riproduzione e smartphone, oltre che dei consumatori stessi. Ma la salute dei clienti è naturalmente molto importante per Jabra, che per questo motivo utilizza ulteriori tecnologie di protezione dell’udito. Oltre alla cancellazione passiva e/o attiva del rumore, tutte le cuffie e gli auricolari Jabra sono dotati della funzione PeakStop, che elimina i picchi sonori potenzialmente dannosi. Inoltre, poiché la direttiva UE è volontaria e in tanti paesi non esiste una legge corrispondente che regoli il volume massimo dei dispositivi, i consumatori dovrebbero fare attenzione nella fase di acquisto e affidarsi a marchi noti piuttosto che a prodotti importati a basso costo.
- La fiducia nel proprio istinto va bene, l’auto-controllo è meglio
Quando la musica è troppo alta? Invece di seguire il proprio istinto, gli utenti possono semplicemente utilizzare la funzione di monitoraggio del volume del proprio smartphone e, ad esempio, ricevere una notifica quando si è raggiunto un determinato livello di volume. Il volume massimo può essere regolato su molti smartphone. I genitori, in particolare, dovrebbero farlo non solo per loro stessi, ma anche per i dispositivi dei figli. L’udito sensibile dei bambini è particolarmente a rischio a causa dell’ascolto di musica a volume troppo alto e dell’esposizione costante al suono quando si gioca. Alcuni smartphone dispongono anche di una funzione di monitoraggio del volume. Questa funzione consente agli utenti di visualizzare il tempo di ascolto giornaliero, nonché il volume massimo e medio giornaliero. In questo modo è possibile monitorare le proprie abitudini di ascolto e quelle dei propri figli e, se necessario, prendere delle contromisure.
- Sport per le orecchie
Non deve essere necessariamente una maratona: anche un esercizio fisico leggero, come una breve passeggiata o una sessione di yoga, può migliorare l’udito grazie al miglioramento del flusso sanguigno nelle orecchie. L’orecchio interno e la coclea in particolare ne traggono beneficio. Con alcuni semplici esercizi si può persino allenare direttamente l’udito. Ad esempio, percependo consapevolmente i suoni leggeri e cercando di identificarne la fonte. In questo modo, il cervello si abitua a riconoscere i suoni soft che prima erano mascherati e così facendo ci si allena ad avere una reale consapevolezza del volume.