Con il progressivo allentamento delle misure restrittive nelle diverse regioni d’Italia, Uber ha registrato un notevole aumento per i proprio servizi di mobilità urbana già a partire dai primi giorni di maggio: nel mese le corse sono cresciute del 50%, con un progressivo aumento fino ad arrivare ai primi di giugno con un numero di corse superiori, registrando un +116% rispetto al periodo precedente all’inizio della pandemia di Covid-19.
Nello specifico, rispetto al periodo pre-Covid, con riferimento al mese di febbraio 2020, si sono registrati aumenti in tutte le tipologie di utilizzo dei servizi di mobilità di Uber: in orario di lavoro (+120%), durante la settimana (+135%), fine settimana (+125%), fascia serale e notturna (+85%), quest’ultima con una crescita inferiore alle altre tipologie dovuta, comprensibilmente, al coprifuoco ancora in vigore.
Uber sta registrando numeri simili anche nel resto d’Europa, a partire dal Regno Unito, che ha registrato il 100% di recovery delle corse sia a Londra che nel resto della Gran Bretagna, e cifre uguali sono state registrate anche in Spagna e Germania, mentre la Francia ha raggiunto il 70%.
Per l’Italia, la crescita è associabile anche agli importanti investimenti di Uber che, nonostante le difficoltà portate dalle varie fasi di chiusura e lockdown dovute al virus nel nostro paese, ha comunque proseguito il suo piano di espansione che ha portato alla disponibilità dei servizi Uber in nuove città e aree metropolitane d’Italia: da poco è stato lanciato il servizio Uber Black a Torino, che va ad aggiungersi alle città di Milano, Roma e Bologna (oltre a Napoli dove è presente il servizio Uber Taxi), elementi che confermano l’impegno di Uber nel portare i propri servizi ad un pubblico italiano sempre più vasto.
“L’oggettivo successo della campagna vaccinale, in concomitanza con l’inizio della stagione estiva, ci permette di osservare una ripartenza della mobilità nei principali centri urbani. Si stanno realizzando quindi le previsioni di Banca d’Italia sull’utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi (operatori privati, taxi, veicoli a noleggio con conducente-NCC) e, come la stessa Banca d’Italia ha sottolineato, servono interventi affinché questa crescita possa continuare. In questa fase di transizione tutti gli attori della mobilità hanno l’opportunità di contribuire alla reale alternativa al mezzo privato e invertire quella tendenza che tiene l’Italia seconda solo al Lussemburgo per numero di automobili private per famiglia. Noi ci siamo”, afferma Lorenzo Pireddu, Uber Head of Italy.