Permettere agli smartphone che noi tutti portiamo in tasca di leggere i codici a barre si sta rivelando un modo semplice e sicuro per espletare una serie di funzioni durante questa pandemia e potrebbe aiutare i cittadini a gestire in prima persona la propria salute.
Scansionare codici a barre e codici QR crea un ponte tra mondo fisico e mondo digitale e permette alle persone di fare acquisti, ritirare pacchi, o entrare negli edifici in maniera sicura. Oggi le funzionalità di bridging utilizzate sugli smartphone promettono anche di aiutare la sanità pubblica attraverso una gestione altamente scalabile e contactless dei vaccini e dei test per il Covid-19.
Perché attivare e dirigere le interazioni touchless con il mondo fisico dagli smartphone personali sia una buona idea, diventa chiaro se si considera la recente popolarità dei QR code tra i cittadini. Inventata in Giappone a metà degli anni 90 per tracciare i componenti nella produzione delle automobili, questa tecnologia ha ricoperto un importante ruolo umanitario durante il Covid-19, potenziata dagli smartphone e da Internet ad alta velocità.
Le aziende hanno fatto proprio questo abbinamento e gli operatori della sanità stanno iniziando a capire il suo potenziale per digitalizzare in maniera contactless procedure salva-vita.
Via via che i programmi di vaccinazione vengono implementati in tutto il mondo, gli smartphone sembrano essere la piattaforma di default per i Green Pass digitali che provano lo stato vaccinale dei cittadini.
L’Australia è la prima nazione ad annunciare che i cittadini potranno avere sugli smartphone il loro certificato vaccinale. “Il certificato sarà legato alla persona in modo univoco, così che tutti sappiano che è senza alcun dubbio il certificato di quella persona e possa essere largamente accettato,” ha dichiarato il Ministro dei Servizi Governativi Stuart Robert. Legati alla scansione del codice a barre, i certificati digitali permetteranno di riprendere a viaggiare ancora.