Dallo Studio emerge la forte necessità di conoscere l’origine e il livello di sostenibilità dei materiali e dei componenti automobilistici e di ricevere una visibilità end-to-end durante tutto il processo di produzione Zebra Technologies Corporation
(NASDAQ: ZBRA), azienda innovatrice in prima linea con soluzioni e partner che offrono prestazioni all’avanguardia come vantaggio competitivo, ha presentato oggi i risultati del suo Automotive Ecosystem Vision Study, che ha confermato come le case automobilistiche siano sotto pressione a causa delle crescenti richieste dei consumatori riguardo la sostenibilità e la trasparenza durante tutto il processo di produzione, oltre all’esigenza dei fleet manager di digitalizzare le operazioni e la supply chain. Nonostante l’economia instabile, le case automobilistiche sono pronte a investire in innovazione tecnologica: infatti, nel corso del 2023, sette su dieci prevedono di aumentare la spesa tecnologica e sei su dieci quella per le infrastrutture di produzione.
I consumatori, rappresentativi di diverse generazioni, sono i principali driver dell’accelerazione delle case automobilistiche verso l’innovazione tecnologica: otto su dieci dichiarano, infatti, che la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente sono fattori cruciali nelle loro decisioni di acquisto e di leasing di veicoli. In particolare, l’87% dei Millennial considera la sostenibilità una priorità per la propria auto, seguito dal 78% della Gen X e dal 76% dei Baby Boomer.
Un’altra tendenza emersa è la crescente attenzione da parte dei clienti per la personalizzazione, ovvero la possibilità di realizzare un veicolo secondo i propri gusti, con quasi quattro consumatori su cinque che affermano come le opzioni di personalizzazione influiscano sulla loro decisione di acquisto. Anche otto fleet manager su dieci condividono le stesse esigenze di sostenibilità e personalizzazione. Se da un lato quasi l’80% dei decision maker nel settore automobilistico riconosce che i consumatori si aspettano una scelta maggiore di veicoli più sostenibili e personalizzati, sette su dieci ammettono che è difficile tenere il passo con le crescenti richieste di personalizzazione. Di conseguenza, tre quarti delle case automobilistiche affermano che la priorità assoluta è la realizzazione di partnership strategiche con aziende tecnologiche per le loro prossime produzioni.
“Non c’è dubbio che l’ecosistema di produzione automobilistica stia attraversando un cambiamento significativo, con enormi ostacoli da superare. Questo include essenzialmente la gestione di due processi produttivi distinti: uno per i veicoli tradizionali a benzina/diesel e l’altro per i veicoli elettrici, ibridi e a guida autonoma di prossima generazione”, ha dichiarato Stephan Pottel, Automotive Industry Lead di Zebra Technologies. “La pressione per soddisfare le normative e le richieste di sostenibilità, unita a quella di produrre di più e più velocemente e alla necessità di fornire visibilità in tempo reale lungo tutta la supply chain è scoraggiante. Nonostante ciò, con i giusti investimenti strategici in tecnologia, l’industria automobilistica è in grado di indirizzare – e persino superare – queste aspettative, oltre a rispondere meglio ai propri clienti”.
I risultati dello studio evidenziano anche una maggiore propensione verso l’acquisto di veicoli elettrici (EV) nel futuro, con oltre la metà dei consumatori che preferisce soluzioni hybrid-electric (HEV). Tuttavia, l’aumento della domanda di veicoli elettrici comporta delle sfide: il 68% dei decision maker in ambito automobilistico afferma di essere sottoposto a forti pressioni per la produzione di veicoli di nuova generazione (cioè elettrici) e il 75% di essi, inoltre, è preoccupato dalla forte spinta per la fornitura di prodotti più ecologici, sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Fiducia e trasparenza nella produzione automobilistica
La trasparenza dei dati e delle informazioni è molto importante, sia per i consumatori che per i fleet manager, che chiedono maggiore visibilità all’ecosistema automobilistico. Quando valutano l’acquisto o il leasing di un veicolo, l’81% dei consumatori e l’86% dei gestori di flotte dichiarano di voler conoscere l’origine e la provenienza dei materiali e dei componenti automobilistici. I Millennial sono i primi a esigere maggiore trasparenza nella produzione automobilistica: otto su dieci affermano che è importante avere informazioni sull’origine dei materiali e dei componenti, sapere se sono sostenibili e avere visibilità dell’intero processo produttivo.
Oltre a richiedere una maggiore visibilità sul processo di produzione automobilistica, una volta in possesso delle automobili, l’88% dei consumatori e l’86% dei fleet manager vogliono capire come i dati provenienti dai loro veicoli saranno utilizzati dall’ecosistema automobilistico. Dopo l’acquisto, l’83% dei consumatori e l’84% fleet manager si aspettano, inoltre, la proprietà e il controllo dei dati generati dal veicolo.
Visibilità lungo tutta la supply chain automobilistica
La maggior parte dei consumatori e dei fleet manager (80%) desidera una visibilità end-to-end durante il processo di produzione. Tuttavia, solo circa un terzo dei decision maker del settore nei prossimi cinque anni darà priorità alla connessione in tempo reale di sistemi di dati per consentire una visione olistica delle operazioni e aumentare la visibilità sulla produzione e sull’intera catena di approvvigionamento.
Circa un terzo dei produttori di componenti originali (OEM) ha dichiarato che i robot mobile autonomi (AMR), l’RFID, i computer palmari rugged, gli scanner e la machine vision industriale saranno in grado di migliorare la gestione della supply chain, mentre circa un terzo dei fornitori indica le stampanti mobile di etichette con codici a barre/termici, i computer indossabili e la tecnologia di localizzazione.
Nel complesso, sette decision maker del settore automobilistico su dieci concordano sul fatto che la trasformazione digitale è una priorità strategica per la loro organizzazione. Nei prossimi cinque anni, prevedono di espandere l’utilizzo della tecnologia a tutti i settori, con il 47% che si focalizzerà sulla produzione additiva/stampa 3D e il 45% sulle soluzioni di pianificazione della supply chain.