Sempre più spesso nel settore dell’automotive e in generale nella quotidianità sentiamo utilizzare termini come “vehicle-to-grid (V2G)”, “vehicle-to-home (V2H)” o, più comunemente, “ricarica bidirezionale”.
La ricarica bidirezionale altro non è che una ricarica VE che scorre in due direzioni: se nei più comuni caricabatterie VE unidirezionali l’elettricità passa dalla rete elettrica al veicolo elettrico, con un caricabatterie VE bidirezionale l’elettricità può fluire in entrambe le direzioni, dalla rete al veicolo o dal veicolo alla rete. Questa soluzione permette la reimmissione in rete dell’energia già acquistata con cui è stato ricaricato il veicolo o quella prodotta dai pannelli solari presenti sul tetto di un’abitazione, facendo della batteria dell’auto un vero e proprio sistema di accumulo.
Mentre per molti questi dispositivi di ricarica rappresentano il futuro, per Wallbox, leader nel settore delle ricariche per veicoli elettrici e di altri dispositivi per la gestione energetica, la ricarica bidirezionale è già realtà con Quasar e Quasar 2: non solo sono i più leggeri e piccoli caricatori bidirezionali sul mercato, ma anche il primo caricatore domestico bidirezionale.
Wallbox stessa ha perfettamente integrato il dispositivo all’interno degli headquarters di Barcellona, alimentati in modo sostenibile ed efficace proprio grazie alla combinazione di Quasar con altre infrastrutture (pannelli solari, batterie di accumulo stazionarie e la rete stessa) gestite dall’intelligenza di Sirius by Wallbox, soluzione all’avanguardia per la gestione dell’energia che integra perfettamente la rete elettrica con le fonti di energia rinnovabile e bilancia la distribuzione in tempo reale per coprire il fabbisogno energetico dell’intero edificio, ottimizzando i costi energetici e l’impatto ambientale.
Ma quali sono i vantaggi della ricarica bidirezionale? In cosa si differenzia dalla ricarica intelligente? A che punto siamo in Italia con la normativa? Ecco come Wallbox risponde alle domande più comuni.
Quali sono i maggiori vantaggi della ricarica bidirezionale?
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Vantaggi economici
Restituendo energia alla rete domestica si può ricaricare il proprio veicolo sfruttando le tariffe delle fasce orarie più economiche ed è possibile inoltre rivendere l’energia negli orari di maggiore domanda energetica, ottenendo un prezzo ancora migliore.
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Vantaggi ambientali
Attualmente i veicoli elettrici sono i pilastri di un nuovo paradigma per la gestione energetica, ancora più sostenibile e grazie al quale il consumatore ha il potere di decidere. La ricarica bidirezionale rende la casa ancora più ecologica, soprattutto se combinata a fonti di energie rinnovabili. A volte si ha paura che le rinnovabili possano risultare inaffidabili, ma combinandole all’uso ad un caricabatterie bidirezionale chi possiede un veicolo elettrico potrà utilizzarne la batteria come storage di energia.
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Vantaggi sociali
Utilizzare i veicoli elettrici come fonte di energia domestica può diventare conveniente per tutto il quartiere in cui si vive: se diversi proprietari di veicoli elettrici scegliessero di utilizzare i caricabatterie bidirezionali e sfruttare l’energia immagazzinata nell’auto per alimentare le loro abitazioni, si potrebbero evitare o gestire meglio le sovratensioni locali nelle ore di punta.
Qual è la differenza tra ricarica bidirezionale e ricarica intelligente?
La ricarica bidirezionale permette di far viaggiare il flusso di energia in due direzioni. Con ricarica intelligente invece si fa riferimento a qualsiasi tipo di ricarica EV (unidirezionale o bidirezionale) la cui durata e velocità sono controllate da un dispositivo “intelligente” – grazie alla connessione dati tra il veicolo elettrico e il caricabatterie – invece che attraverso un interruttore manuale.
Con un decreto del 30 gennaio 2020, il Ministro dello Sviluppo Economico ha stilato alcune linee guida che stabiliscono criteri e modalità per favorire la diffusione di questa tecnologia. L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha quindi pubblicato le regole che riguardano le colonnine di ricarica dotate di tecnologia V2G e l’aggiornamento del sistema elettrico. L’obiettivo è “promuovere la partecipazione dei veicoli elettrici al funzionamento della rete elettrica, studiando i meccanismi di ricarica e di accumulo ma anche di cessione di energia al sistema”. ARERA, inoltre, provvederà a completare la definizione delle regole per la copertura dei costi della tecnologia V2G non appena il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) avrà individuato i requisiti tecnici minimi che dovranno avere i dispositivi e i misuratori installati presso il punto di connessione (anche quando integrati nelle infrastrutture di ricarica) per l’erogazione dei servizi ancillari.
Al momento, purtroppo, in Italia parliamo ancora di sperimentazione: non resta che aspettare, ma iniziando ad investire in quella che oggi per Wallbox non è una tecnologia del futuro, ma del presente stesso.