Nel 2020 inviate 21 milioni di email sul delivery. Solo a marzo ben 103 milioni a tema Covid-19

by Thomas De Vido

È il dato di marzo 2020. Lo scorso anno ben 21 milioni di comunicazioni a tema delivery, molto attive le aziende del beauty e del retailUn miliardo

di email di marketing inviate a marzo 2020 e ben 103 milioni con in oggetto parole chiave richiamanti l’emergenza sanitaria: Covid-19, lockdown, quarantena e pandemia. Predominante il settore medicina, seguito da no profit ed enti pubblici: parte da qui l’aumento delle comunicazioni a tema Covid-19 nelle prime fasi dell’emergenza. Molto forte anche la presenza del delivery con 21 milioni di email inviate nel 2020, in particolare dalle aziende del beauty e del retail. È quanto emerge da uno studio condotto da MailUp, società italiana specializzata in soluzioni di messaging e marketing multicanale.

Lo studio dell’impatto del tema delivery sui diversi settori è stato condotto prendendo in considerazione tutte le email massive (eccetto gli invii transazionali) inviate lo scorso anno su un campione di circa 14 miliardi di invii e si è basato sulla ricerca di alcune keyword tra cui “delivery” e “domicilio”. I risultati dell’analisi di MailUp mostrano una sensibile crescita delle comunicazioni a tema Covid nella prima fase di contagio e un picco di email sul delivery nei primi mesi di lockdown, segno di come le aziende siano corse ai ripari dopo il primo impatto traumatico della pandemia.

Il pubblico si è mostrato molto interessato a leggere questo tipo di comunicazioni rispetto ai volumi generali: da febbraio ad aprile il tasso di open rate è rimasto intorno al 20%; mentre l’open rate medio delle altre campagne del campione non ha superato i 13 punti percentuale. Un andamento che sembra aver seguito di pari passo quello del virus, visto anche il lieve calo delle aperture delle email registrato nel periodo estivo, attestatesi tra il 15 e il 17%.

A destare particolare interesse nel 2020, sono state le email a tema delivery inviate dalle aziende del settore bellezza e cura della persona con l’8% degli invii rispetto al totale delle email inviate nei mesi primaverili, registrando nello stesso periodo un open rate tra il 15 e il 20%.

Guardando infatti allo spaccato sui settori fornito dall’analisi, al primo posto per numero di invii a tema delivery figurano le aziende del mondo beauty, seguite da retail (tra il 5 % e l’8% rispetto al totale) e no profit (con un picco nel mese di maggio vicino al 5% e una seconda ripresa negli ultimi mesi dell’anno). In termini di aperture, ancora il beauty su tutti insieme a editoria, media e no profit, con picchi tra il 15% e il 20% nei primi mesi dell’emergenza.

I dati confermano il successo delle comunicazioni improntate su messaggi di “self care” e cura personale, soprattutto nei mesi in cui, date le restrizioni alla mobilità, le persone hanno avuto più tempo a disposizione per prendersi cura di sé e acquistare prodotti per la cura personale.

I dati raccolti confermano l’evoluzione che le campagne di email marketing hanno subito nel corso dell’ultimo anno – commenta Giuseppe Vadalà, Customer Value Manager di MailUp –. Molte aziende di settori diversi si sono trovate costrette ad adeguare in corsa le rispettive strategie di comunicazione e vendita per far fronte al nuovo scenario. In un contesto inedito di difficoltà collettiva, l’email si è confermata  un canale versatile ed efficace per mantenere viva la relazione con i propri clienti.”

 

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