Bitdefender Labs pubblica oggi una ricerca su due distinte campagne di spam che offrono la possibilità di ricevere Bitcoin, l’ormai nota criptovaluta e sistema di pagamento diffuso a livello mondiale, in omaggio sfruttando il nome di Tesla e del suo popolare CEO, Elon Musk, per attirare l’attenzione degli utenti.
La modalità della truffa è molto semplice: e la vittima ricevere un’email che invita a inviare una piccola quantità di Bitcoin a un portafoglio prestabilito promettendo di restituire in cambio lo stesso importo diverse volte. Naturalmente, gli utenti che incautamente invieranno i Bitcoin non riceveranno nulla in cambio.
L’impiego del nome di Elon Musk, è uno degli espedienti favoriti da criminali informatici e gli spammer che, usando il suo nome e il marchio dell’azienda che dirige, continuano a derubare milioni alle vittime. Bitdefender sottolinea come nelle ultime settimane questo sia stato proprio il metodo preferito per inviare decine di migliaia di email dannose agli utenti, superando l’utilizzo delle truffe a tema Covid-19. Anche se le due campagne di spam differiscono nello stile, fanno entrambe leva su due aspetti che ultimamente hanno suscitato l’attenzione dell’opionione pubblica: da un lato la crescente fama di Elon Musk spesso protagonista delle cronache sui media e dall’altro l’aumentato interesse generale verso il mercato delle criptovalute.
La prima campagna che sfrutta il nome di Elon Musk promette di ricevere in omaggio 5.000 dollari in Bitcoin: lo spam viene inviato tramite una email con un PDF allegato che fornisce istruzioni su come partecipare a questa ricca opportunità. Il 79,72% delle e-mail sembra essere inviato da indirizzi IP in Germania, prendendo di mira gli utenti in Europa e Nord America. L’11% delle email ha raggiunto gli utenti nel Regno Unito, il 79,26% in Svezia e il 9,22% negli Stati Uniti.
Nella seconda campagna invece, viene sfruttato il nome di Tesla per comunicare che la casa automobilistica, nota per la produzione di auto elettriche, regala 750 milioni di dollari in BTC. Nell’email sono presenti tutte le informazioni necessarie per procedere a inviare una piccola somma di BTC per riceverne di più in cambio. Il 16,73% delle email di spam proviene da indirizzi IP situati in Brasile, il 14,15% in Russia, il 6,32% in Indonesia, il 4,91% in Turchia, il 4,56% in Ucraina, il 4,44% in Spagna, il 3,68% negli Stati Uniti, il 3,63% in Italia, il 2,16% in India, il 2,11% in Romania e l’1,93% in Olanda.
Entrambe le campagne di spam sono iniziate il 15 maggio e sono attualmente in corso.
Il report complete è disponibile qui.