Durante l’ultimo anno è diventato sempre più evidente quanto la pandemia abbia spinto a lavorare, apprendere e consumare informazioni da remoto, ma anche a rimodellare l’economia globale e i comportamenti.
I risultati raggiunti da Aras nel corso del 2021 sono stati molto positivi, grazie alle molte aziende che hanno scelto di utilizzare la piattaforma Aras per trasformare le loro attività, molte nel cloud e molte altre sotto forma di SaaS aziendale. Le aziende hanno avuto l’opportunità di rivalutare le inefficienze del passato e dotarsi così di nuove alternative più resilienti.
La Digital Transformation accelera: le aziende sono sempre più proattive
Prima dell’arrivo della pandemia le aziende erano focalizzate su grandi progetti di Digital Transformation con costi elevati e alti tassi di fallimento. Le aziende, in preda al panico, si sono ritrovate a dover operare da remoto ed attivare altre misure di contenimento per mantenere l’operatività. A partire da queste fasi iniziali di inefficienza è arrivata una maggiore comprensione della necessità di metodi di lavoro più sostenibili. Le aziende, ora, danno la priorità alla resilienza del business e alla capacità di adattarsi ad interruzioni inaspettate. Aras, nel corso del 2021, in un anno caratterizzato da lavoro da remoto, cambiamenti climatici, carenze della supply chain globale, incessante richiesta di prodotti e servizi più complessi e connessi da parte dei consumatori più esperti di tecnologia digitale, ha assistito a un passaggio da un approccio reattivo ad uno proattivo.
“Nel corso del 2022 vedremo certamente un’accelerazione delle trasformazioni digitali proattive”, dichiara Dante Cislaghi, General Manager di Aras Italia. “Questi sforzi nella trasformazione si tradurranno in una maggiore efficienza e in un aumento della produttività a un costo inferiore e in un minor time-to-value”.
Le trasformazioni digitali saranno più mirate e continue, con maggior connettività, collaborazione, visibilità, flessibilità e agilità così da affrontare future interruzioni e approfittare delle innovazioni tecnologiche nei prodotti as-a-service.
La guerra dei talenti
Le persone sono la risorsa più importante di un’azienda. La combinazione tra la “Great Resignation”, dove milioni di dipendenti in piena attività lavorativa stanno abbandonando il proprio posto di lavoro, unita ai “baby boomer”, in procinto di andare in pensione, ha portato al più alto tasso di abbandono volontario mai registrato nella storia, con l’aggiunta di livelli di disoccupazione record.
Sono molti i fattori che collaborano nella costruzione di una squadra vincente e il primo di essi è attrarre e trattenere i talenti. Questo fattore spinge le aziende a ripensare a molti aspetti per raggiungere questo obiettivo e a come investire in tecnologia per rendere i lavoratori più efficienti.
Per quanto riguarda il PLM, nel 2022 la tendenza sarà quella di fornire al nuovo personale conoscenze che vanno al di là della conoscenza tribale aziendale. Le aziende avranno sempre più dipendenti delocalizzati con modalità di lavoro e di accesso ai dati più efficienti, più facili da raggiungere e migliori grazie al digital thread.
Il 2022 sarà l’anno in cui dipendenti e aziende, che sanno come incrementare la produttività attraverso una migliore diffusione della conoscenza utilizzando una tecnologia all’avanguardia, saranno avvantaggiati.
Adozione dell’Enterprise SaaS nel PLM
Non è un segreto che l’adozione del cloud e del SaaS cloud nel PLM è in ritardo rispetto alle soluzioni CRM e HRMS. A causa della pandemia e della necessità di fornire soluzioni resilienti, scalabili a livello globale le aziende stanno migrando verso il cloud, con la maggior parte che opta per una soluzione SaaS che possa semplificarne l’infrastruttura IT.
La sfida che devono affrontare è duplice. In primo luogo, la maggior parte delle offerte PLM SaaS non prevede le medesime funzionalità delle soluzioni on-premise, o non sono ancora state riprogettate per sfruttare i servizi cloud ma offrendo, in alternativa, macchine virtuali in questo ambiente.
In secondo luogo, le aziende desiderano ottenere i vantaggi di un’offerta SaaS con funzionalità OOTB (out-of-the-box) con aggiornamenti regolari; hanno però anche bisogno della flessibilità di adattamento e di personalizzare le loro soluzioni in modo sostenibile a basso costo per soddisfare le esigenze aziendali. Questo consentirà al PLM, integrato in azienda, di diventare una piattaforma di trasformazione digitale.
“La problematica principale però è che le offerte SaaS limitano o impediscono le personalizzazioni per requisiti specifici e obbligano l’aggiornamento secondo la programmazione prevista dal fornitore”, aggiunge Cislaghi “I requisiti di un’azienda però cambiano sempre più rapidamente e pertanto una soluzione OOTB rappresenta una strategia superata se si desidera ottenere una trasformazione sostenibile e continua”.
Aras Enterprise SaaS offre la soluzione: una piattaforma progettata per il cloud con un’offerta SaaS che include personalizzazioni sostenibili illimitate e aggiornamenti direttamente sul programma del cliente e che possiede le medesime funzionalità dell’offerta standard.
Aras prevede che lo spostamento verso un SaaS aziendale, iniziato nel 2021, proseguirà e vedrà un’accelerazione durante il 2022.
Sostenibilità
Ogni organizzazione deve cercare di eliminare o ridurre i costi ambientali contestuali al business. Decarbonizzare la supply chain è un punto di partenza ma le aziende lungimiranti guardano anche oltre la semplice catena di fornitura per migliorare la sostenibilità in tutte le fasi del business. Un’azienda che ignora questo elemento è improbabile che ottenga buoni risultati in quest’epoca di consumo consapevole.
Supply Chain e PLM: obiettivo resilienza
Nel corso dell’ultimo anno abbiamo assistito a scaffali vuoti, bollette dell’energia in aumento e carenze nei servizi quotidiani. La crisi affrontata dalla supply chain è iniziata con il blocco dell’industria manifatturiera ed è proseguita con la carenza di manodopera, come i camionisti, che hanno fermato la circolazione delle merci. Diversi materiali e beni di consumo, dagli articoli per la casa ai chip per i semiconduttori, erano spariti e il mondo si è trovato a fare i conti con un passaggio di mentalità, da quella dell’abbondanza al minor costo possibile a quella della scarsità.
Per la supply chain, attualmente, è preponderante la tendenza alla resilienza. In un recente report di Capgemini Research Institute, il 62% degli intervistati afferma che la resilienza della supply chain è un obiettivo prioritario.
Secondo Aras, nel 2022 si osserverà un ruolo di maggior rilievo per il PLM in quanto una detta resilienza richiede un maggiore visibilità, trasversale a tutta l’azienda. Più del 90% dei dirigenti del settore afferma che avere la visibilità della supply chain è importante per il successo ma meno di un terzo ne possiede una reale e completa.
“Per ottenere più resilienza e agilità, le aziende necessitano di una maggiore comprensione in tutto il ciclo di vita del prodotto”, prosegue Cislaghi. “Se un’azienda ha intenzione di sviluppare il sourcing dei prodotti e modalità di trasporto diversificati, è necessario che supply chain e sourcing siano collegati al digital thread. Nel 2022 quest’area diventerà prioritaria per molte aziende che si dedicheranno alla trasformazione digitale”.
Digital Threads
Mentre cercano di trasformare la propria attività per sviluppare prodotti smart connessi, offrire più soluzioni platform-as-a-service (PaaS) e gestire le risorse as-running (digital twins), le aziende devono utilizzare i dati di prodotto nel modo più efficiente possibile. Accenture identifica questo come “Thread First Thinking”.
Le aziende si trasformano e il loro digital thread è il fulcro delle efficienze e della resilienza che sperano di ottenere. Questa è un’area che non deve e non può essere ignorata.
Accenture ha identificato alcuni vantaggi ottenibili:
Ottimizzazione dei costi
– Riduzione del 20-40% dei costi per la duplicazione dei dati e la sovrapposizione degli strumenti;
– Velocità di acquisizione e conservazione dei dati aumentata fino a 5 volte attraverso la thread automation;
– Utilizzo dei dati 2-3 volte superiore attraverso l’accesso interfunzionale;
– Miglioramento del time to market del 15-40% attraverso un miglior coordinamento del team di progettazione;
– Riduzione delle attività di rinnovamento del prodotto del 10-50% attraverso la progettazione guidata dai dati.
Crescita dei ricavi post-vendita
– Aumento del 30-45% dell’accuratezza nelle previsioni di assistenza o di parti di ricambio;
– Riduzione del turnover dei clienti del 10-25% attraverso offerte più mirate;
– Aumento del fatturato dei servizi fino a 5 volte grazie a nuove offerte mirate a specifici consumatori;
– Aumento della quota di mercato del 10-20% attraverso migliori offerte di servizi.
Aras afferma che nel 2022 crescerà il numero di aziende che reinventeranno i loro sistemi PLM con una strategia “Thread First”.
Digital Twin
Il mercato dei digital twin sarebbe dovuto crescere ad un CAGR del 61,94% dal 2020 al 2025, raggiungendo i 29,5 miliardi di dollari nel 2025.
“Prevediamo che il mercato dei digital twin decollerà grazie alla crescente domanda di ottimizzazione delle risorse, all’aumento di prodotti smart connessi e a una maggiore comprensione della necessità di possedere un digital twin configurato e il suo digital thread collegato, così da consentire una tracciabilità efficace attraverso tutto il ciclo di vita del prodotto”, conclude Cislaghi.
Evoluzione dei modelli di business
La maggior parte delle aziende è in fase di transizione dove il coinvolgimento del cliente è sempre più centrale e il modello del product-as-a-service è sempre più presente. La personalizzazione è la chiave per ottenere la fedeltà del cliente con la connettività always-on che diventa una funzionalità pretesa. Le aziende stanno realizzando ecosistemi per molti prodotti connessi rendendo piattaforme, digital thread e SaaS enterprise elementi fondamentali per il successo.
Conclusione
Aras prevede che le aziende nel 2022 passeranno dal pensare a scenari “what if…” a essere proattive nelle trasformazioni più mirate e continue, ottenendo così una maggiore resilienza aziendale e l’agilità necessaria per trarre vantaggio da eventuali interruzioni impreviste.