Sblind, il social a km zero che prova a limitare il ‘social time’

di Valerio Longhi

Sblind è una risposta a un problema sempre più pressante, ovvero la dipendenza digitale, e rappresenta un modello di social network che promuove la responsabilità e la sostenibilità, invece di alimentare il bisogno di attenzione e di conferma sociale a ogni costo.

Sblind ha recentemente lanciato Social Time, una funzione che limita il tempo massimo di utilizzo del social a 90 minuti al giorno.

Questa iniziativa fa parte del più ampio tema della Social Responsibility digitale e mira a promuovere la salute mentale e sociale degli utenti, che spesso trascorrono troppo tempo sui social media, a discapito della loro vita personale e della qualità del sonno.

Secondo una ricerca del Movimento Etico Digitale, il 79% dei giovani italiani trascorre oltre 4 ore al giorno su Internet, ovvero 28 ore a settimana, e il 51% di loro è a disagio nel prendere una pausa dal web e dai social media. Inoltre, il 40% di loro perde ore di sonno rimanendo connessi di notte sullo smartphone, la console o il pc.

Cos’è Sblind?

Sblind è il primo social network geolocalizzato, ovvero che si basa sulla connessione di persone che si trovano nella stessa area geografica. Inoltre, non utilizza algoritmi di profilazione e censura i contenuti aggressivi, violenti o irrispettosi. Il Decalogo di Sblind stabilisce che i dati degli utenti vengano utilizzati solo per scopi interni e non venduti a terze parti, e che non ci siano pubblicità o contenuti sponsorizzati.

Il CEO e cofondatore di Sblind, Francesco Bertuletti, afferma che è importante riconoscere le società che scelgono di non contribuire allo sfruttamento delle identità digitali degli individui, proprio come si fa per altri valori sostenibili come le risorse idriche, il lavoro minorile, le disuguaglianze sociali e la discriminazione di genere.

 

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