L’arte dell’addestramento delle IA: il ruolo degli umanisti a Bologna

di Thomas De Vido

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale non è solo un’affare degli informatici, ma una sinergia tra il mondo tecnologico e quello umanistico. A Bologna, Ex Machina Italia, società di innovazione digitale, sta aprendo nuove frontiere nell’addestramento delle intelligenze artificiali attraverso l’apporto cruciale di umanisti, filosofi e linguisti.

Fondare la Conoscenza su Competenze Umanistiche

Fondata nel 2020 durante la pandemia, Ex Machina Italia ha una squadra eterogenea, comprendente non solo matematici, fisici e ingegneri ma anche filosofi e linguisti. Il CEO Sandro Cacciamani sottolinea l’importanza di queste competenze umanistiche nel plasmare il linguaggio delle intelligenze artificiali.

L’Addestramento: Dalle Risposte ai Comandi

L’addestramento inizia con l’inserimento di contenuti e documenti preesistenti nel sistema. L’intelligenza artificiale elabora questi dati, traducendoli in un database di domande e risposte. Utilizzando un approccio semantico, l’Ia riesce a rispondere alle domande attraverso la ricerca nei contenuti disponibili. Nel caso in cui non ci sia una corrispondenza, il ‘Large Language Model’ consente alla macchina di generare risposte in tempo reale.

L’Umanista Dietro l’Ia

Oltre a fornire contenuti, agli algoritmi viene insegnato come parlare: lo stile, il tono di voce e l’etica del linguaggio. Gli umanisti giocano un ruolo chiave nell’insegnare alle intelligenze artificiali a navigare tra ambiguità, doppi sensi e a capire le sfumature del linguaggio umano.

Sandro Cacciamani sottolinea che “la competenza digitale oggi è la competenza umanistica. Il linguaggio delle macchine è diventato il nostro linguaggio”. La cultura umanistica diventa cruciale in un mondo in cui sopra i bit esistono strati di tecnologia e grandi reti neurali artificiali addestrate su masse di testi generati dall’umanità.

La Tecnologia ‘Twin Creator’

Ex Machina Italia utilizza la tecnologia ‘Twin Creator’ della società ‘Memori.ai’, di cui è partner e system integrator. Questa soluzione rivoluzionaria unisce la potenza delle intelligenze artificiali con la sensibilità e la consapevolezza umanistica, aprendo la strada a un nuovo modo di concepire e addestrare l’intelligenza artificiale.

In conclusione, Bologna si conferma un laboratorio innovativo, in cui la collaborazione tra tecnologia e umanesimo non solo è possibile ma è la chiave per guidare il futuro delle intelligenze artificiali.

Fonte «Agenzia DIRE»

Vuoi ricevere gli aggiornamenti delle news di TecnoGazzetta? Inserisci nome ed indirizzo E-Mail:


Acconsento al trattamento dei dati personali (Info Privacy)