Canon impegnata nel ripristino delle barriere coralline mondiali

di Martina Tortelli

L’azienda ha fornito attrezzatura fotografica al Coral Spawning Lab nell’ambito di un progetto  finalizzato a monitorare il processo di ricostruzione del prezioso sistema a rischio sopravvivenza.  L’iniziativa conferma l’impegno del Gruppo per un futuro più sostenibile 

Saranno gli obiettivi Canon a catturare le immagini delle barriere coralline  all’interno dello studio avviato dal Coral Spawning Lab, laboratorio con sede a Morden, Londra,  impegnato, con un team di ricercatori, in un importante progetto finalizzato ad approfondire i cicli di  vita di un sistema marino che oggi rappresenta un vero e proprio tesoro da proteggere.

L’azienda ha infatti messo a disposizione la sua attrezzatura fotografica all’avanguardia, grazie alla  quale i ricercatori avranno la possibilità di creare un database visivo senza precedenti, che potrà essere  utilizzato per monitorare e ottimizzare il processo di riproduzione del corallo.

Lo studio intende fornire alle comunità di tutto il mondo le informazioni e gli strumenti utili a rigenerare  gli ecosistemi corallini. Questo ha consentito al team di realizzare il primo evento di riproduzione  prevedibile a livello internazionale, in un sistema completamente chiuso.

Secondo le Nazioni Unite, le barriere coralline rappresentano un’importante risorsa naturale che  fornisce circa 2,7 mila miliardi di dollari all’anno in servizi – tra cui gli introiti del turismo, le materie prime  per i farmaci salvavita e la sicurezza alimentare. Nonostante il loro immenso valore, le barriere coralline sono minacciate dagli effetti dannosi del cambiamento climatico, ed è stato segnalato che potrebbero  ridursi del 70-90% in caso di innalzamento delle temperature al di sopra dei livelli pre-industriali. Ciò  avrebbe conseguenze devastanti per l’ecosistema del nostro pianeta.

Canon impegnata nel ripristino delle barriere coralline mondiali (foto Canon)

Le fotocamere professionali e l’assortimento di obiettivi Canon consentiranno ai ricercatori di seguire i  progressi di ogni nuovo “germoglio” di corallo, documentare le diverse fasi embriologiche, monitorare  i tassi di mortalità. In particolare il team sarà in grado di documentare in modo accurato come il ciclo  di vita del corallo svolga un ruolo chiave nel ripristino delle barriere coralline .

La ricerca sarà open source, permettendo alle comunità locali di sfruttare le conoscenze acquisite per  garantire la sopravvivenza di questo straordinario patrimonio.

“La nostra azienda è fortemente impegnata a lavorare per un futuro più sostenibile e questa iniziativa  rientra tra le tante portate avanti dal Gruppo a tutela dell’ambiente. E’ per noi un privilegio collaborare  con il team del Coral Spawning Lab: è bello vedere come le nostre avanzate apparecchiature di imaging  vengano utilizzate per contribuire alla difesa delle barriere coralline, un habitat fondamentale per il  mantenimento di un ecosistema sano. Si tratta di un ottimo esempio di come le organizzazioni possano  essere attivamente coinvolte nella salvaguardia della biodiversità globale” ha detto Daniela Valterio,  Sustainability, Environment, Quality & Product Safety Manager di Canon Italia.  

“Nel laboratorio, stiamo cercando di replicare la natura, ma abbiamo molto più controllo. Valutiamo le  portate, i regimi alimentari, l’intensità dell’illuminazione – cosa funziona e cosa no. L’apparecchiatura  fornita da Canon ci consente di monitorare meticolosamente il ciclo di vita del corallo, oltre ad aiutarci  a diffondere il nostro lavoro a livello globale. Probabilmente ci rimangono non più di otto anni per  ripristinare le barriere coralline nel mondo. Se non avremo un grande impatto in questo lasso di tempo,

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