La sorpresa di DeepSeek, che ha scosso i mercati lunedì, potrebbe in realtà rappresentare una buona notizia per il settore dell’intelligenza artificiale nel lungo periodo. Inoltre, ha messo in evidenza l’ampiezza del mercato al di là del settore tecnologico. Ecco perché riteniamo che la vicenda DeepSeek offra prospettive interessanti.A cura di Jennifer Bender, Chief Investment Strategist di State Street Global Advisors
Il titolo del gigante dell’IA Nvidia è crollato del 17% lunedì, in seguito alla notizia che una società cinese di intelligenza artificiale chiamata DeepSeek ha sviluppato un concorrente di ChatGPT di OpenAI con costi di sviluppo sorprendentemente inferiori rispetto a quelli dei colossi tecnologici statunitensi. Si è trattato di uno shock davvero raro, considerando che l’azienda esiste da anni, ma nessuno aveva idea che avesse sviluppato questa capacità fino a poco tempo fa.
Le prime stime sono sbalorditive – il modello di DeepSeek è stato addestrato con un costo di circa 6 milioni di dollari, rispetto all’attuale benchmark del settore di circa 100 milioni di dollari e a una frazione del trilione di dollari che OpenAI, Google e altre grandi aziende statunitensi hanno dichiarato di voler investire nell’IA nei prossimi anni. Non sorprende, quindi, che questa notizia abbia colpito al cuore le valutazioni delle aziende legate all’intelligenza artificiale.
Da tempo sosteniamo che il momentum dei titoli IA presentasse delle vulnerabilità reali. È interessante notare che ci aspettavamo uno shock di natura diversa: questioni antitrust, problemi fiscali e regolamentazioni sembravano essere candidati più probabili. Tuttavia, dato il livello di valutazione di queste aziende, era inevitabile che qualsiasi scossa, indipendentemente dalla sua origine, avrebbe avuto un impatto significativo.
Nel lungo periodo, secondo i nostri analisti tecnologici, l’innovazione di DeepSeek sarà positiva per l’intero settore. Significa costi più bassi per le aziende di software (come Microsoft), costi ridotti per le società di Cloud computing (come Amazon Web Services) e costi inferiori per qualsiasi azienda tecnologica in cui il costo dell’inferenza sia significativo (come Apple e Meta). Sarà interessante sentire cosa diranno le grandi aziende tecnologiche, che stanno presentando i loro risultati in questi giorni, su questo sviluppo; ad esempio, Meta e Microsoft riportano i loro dati questa sera.
A partire da martedì mattina, il settore AI è tornato ai livelli di inizio mese. Il Goldman Sachs AI Basket, che include circa 108 aziende collegate all’intelligenza artificiale, dai semiconduttori all’energia fino ai data center, è tornato solo ai livelli di inizio gennaio. Questo suggerisce che nel breve termine potrebbe esserci un’ulteriore rotazione e ampliamento del mercato.
Ma forse il dato più significativo della sessione di lunedì riguarda l’aumento dell’ampiezza del mercato. Infatti, nonostante un calo dell’1,5%, più di 300 delle 500 azioni dell’indice S&P 500 sono aumentate in quel giorno, un evento mai accaduto nei quasi 70 anni di storia dell’indice. Questo conferma la nostra view, maturata dall’inizio del 2024, secondo cui il mercato si allargherà oltre il settore tecnologico. La nostra prospettiva positiva sulle azioni statunitensi quest’anno si basa principalmente su titoli non tecnologici: non abbiamo bisogno di rendimenti straordinari nel tech per ottenere rendimenti positivi dell’equity USA nel 2024.
Per quanto riguarda l’IA, nel tempo prevediamo che i benefici si estendano a realtà più piccole negli Stati Uniti, a Paesi al di fuori degli USA e a settori diversi dal tech, anche se finora siamo stati prudenti nel prevedere la velocità con cui ciò accadrà. Tuttavia, DeepSeek ha cambiato le carte in tavola. Si pensi, ad esempio, alle aziende biotech che utilizzano i Large Language Models (LLM) per la scoperta di farmaci: potrebbero ridurre significativamente i costi e accelerare notevolmente i progressi nel settore.
Nel lungo termine, questo potrebbe rivelarsi un momento cruciale per l’evoluzione dell’industria tecnologica: i Paesi potrebbero non aver più bisogno di grandi aziende tecnologiche già affermate per sostenere gli investimenti necessari a stimolare una crescita economica più elevata. Da una prospettiva macroeconomica, si tratta potenzialmente di un enorme passo avanti nella democratizzazione della tecnologia AI.