Lavoro agile e flessibile, scrivanie condivise (e sanificate), niente più badge, ibridazione degli spazi, gestione da remoto della corrispondenza: ecco come le aziende dovranno adattarsi alle evoluzioni del mercato secondo Riccardo Suardi, fondatore di Nibol
Il futuro del lavoro è sempre più tech: addio uffici tradizionali, addio intere giornate alla scrivania. Ora la postazione di lavoro si prenota per il giorno e il tempo necessario tramite piattaforme che consentono anche la gestione della posta e la prenotazione del posto auto in azienda.
Il trend che si sta sempre più affermando è quello dell’integrazione tra smartworking e lavoro in presenza. A conferma di ciò, basta analizzare i dati di una ricerca effettuata dal sito PMI.it con T-Voice: il 76,8% dei lavoratori ha espresso la volontà di alternare giorni lavorativi in ufficio ad altri di smartworking. Pochi, meno del 10%, preferiscono esclusivamente il lavoro da casa, mentre il 13,6% sceglierebbe di lavorare solo in ufficio. Entrando ancora più nel merito, l’80,7% dividerebbe la settimana a metà (2-3 giorni a casa, altrettanti in ufficio), il 15,7% sceglierebbe di stare a casa al massimo un giorno a settimana, mentre il 3,5% preferirebbe stare a casa la maggioranza dei giorni.
Hot desking
Insomma, l’alternanza smartworking e lavoro in ufficio sembra ormai imprescindibile. E in quest’ottica, si fanno largo nuove tendenze, fino a poco tempo fa sconosciute in Italia. Prima fra tutte, l’hot desking, vale a dire un sistema di organizzazione degli spazi di lavoro in cui una stessa scrivania viene utilizzata da persone diverse in tempi diversi. A giovarne è sia l’azienda che così massimizza l’efficienza dello spazio, sia il dipendente che può andare in ufficio solo per il tempo desiderato.
Le aziende si ritrovano, così, a dover gestire i propri spazi in maniera diversa, e i dipendenti a organizzare il proprio tempo in modo molto più flessibile.
Smart Office
Nasce così lo smart office, un luogo flessibile e funzionale, capace di rispondere in tempo reale alle esigenze del lavoratore e di captare i cambiamenti delle modalità di lavoro e adattarvisi. Un luogo dove digitalizzazione e innovazione sono elementi imprescindibili.
In questo contesto, c’è chi ha cercato di andare incontro alle nuove esigenze del mondo del lavoro. Come Riccardo Suardi che, dopo aver trasformato i bar in uffici con Nibol, ha lanciato Nibol for Business, un software per gestire l’ufficio in modo intelligente.
“Pensare l’ufficio in chiave smart è diventato ormai irrinunciabile per qualsiasi azienda. Ora il lavoratore può decidere di lavorare il lunedì dal salotto, il martedì nel co-working vicino a casa e il giovedì in ufficio. Allo stesso tempo, le aziende devono affrontare un nuovo modo di gestione dei propri uffici, che si stanno trasformando in luoghi di incontro funzionali – spiega Riccardo Suardi, fondatore di Nibol – Bisogna dimenticarsi dell’ufficio come lo abbiamo sempre considerato. Ora è uno spazio flessibile, senza postazioni fisse, dove i dipendenti possono prenotare scrivanie diverse ogni giorno e per il tempo necessario. Le aziende, ormai, devono rivedere radicalmente il modo in cui gestiscono i dipendenti e gli uffici. E la digitalizzazione viene loro incontro grazie a piattaforme online che gestiscono e coordinano diverse funzioni, dalla registrazione degli ospiti alla gestione della corrispondenza. Strumenti che da una parte permettono al management una gestione efficiente degli spazi e del lavoro, dall’altra consentono massima flessibilità ai lavoratori. Con la pandemia possiamo dire di essere entrati in una nuova era lavorativa dove non esisteranno più mastodontici file excel per segnare le presenze, liste degli ospiti compilate a mano nelle reception o badge da strusciare”.