I numeri della PEC a 16 anni dal lancio in Italia

by Andrea Trapani

A 16 anni di distanza dal suo lancio in Italia, la Posta Elettronica Certificata (PEC) raggiunge numeri record di attivazioni ed utilizzo: lo testimoniano i dati diffusi dall’Agenzia per l’Italia Digitale che pubblica regolarmente statistiche relative all’uso della PEC, e nell’ultimo bimestre Maggio – Giugno 2021 ha contato 13.308.289 caselle attive, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un ulteriore dato rilevante in questo monitoraggio è relativo al numero di messaggi PEC scambiati, che rappresenta il miglior indicatore circa l’utilizzo e la diffusione dello strumento: sono 433.876.519 nel bimestre preso in considerazione, il 13% in più rispetto ad un anno fa. Numeri davvero considerevoli, in linea con i dati complessivi del 2020: i messaggi scambiati in un anno, infatti, sono stati superiori a 2 miliardi e 260 milioni con una media di quasi 6,2 milioni di messaggi PEC scambiati al giorno.

“Questi dati consacrano la PEC come uno degli strumenti digitali di maggior successo dell’era Internet – ha commentato Stefano Sordi, Direttore Generale di Aruba, leader nel settore con oltre 8 milioni di caselle PEC attive – La Posta Elettronica Certificata è riuscita negli anni a dare vita ad un rigoglioso sistema di comunicazione destinato a cambiare e migliorare le abitudini di milioni di italiani, incentivando il processo di dematerializzazione documentale, l’abbandono della carta, il risparmio di tempo e la riduzione degli spostamenti, e quindi dell’inquinamento.”

Ma la PEC è destinata a trasformarsi ulteriormente, per essere di supporto ad un bacino d’utenza ancora più ampio. È stato già dato il via, infatti, ad un iter che consentirà a chiunque di utilizzare la propria PEC nelle comunicazioni con la PA o verso utenti, enti ed imprese europee. Visto il suo imminente ingresso in Europa, quindi, Aruba ha voluto raccontare le tappe del percorso evolutivo della PEC attraverso una roadmap (l’infografica è disponibile a questo link) che ne sottolinea i principali traguardi degli ultimi anni e che di fatto stanno portando questo strumento verso l’interoperabilità europea:

  • nel 2018 arrivano le linee guida di AgID in seguito all’esigenza di adottare delle misure necessarie a garantire la conformità dei servizi di Posta Elettronica Certificata al regolamento eIDAS (electronic IDentification, Authentication and Trust Services). Nasce così un Gruppo di Lavoro italiano allo scopo di definire le Regole Tecniche per adeguare la Posta Elettronica Certificata ai Servizi di Recapito Certificato Qualificato;
  • nel 2020, viene proposta la prima Common Service Interface, ossia un’infrastruttura che deve essere condivisa e comune tra i diversi operatori anche oltre confine nazionale: il comitato tecnico ESI (Electronic Signatures and Infrastructures) riceve ed esamina le richieste del Gruppo di Lavoro italiano per integrare lo standard REM e garantire l’interoperabilità tra i Trust Service provider d’Europa. Il documento tecnico viene presentato alla commissione ETSI (European Telecommunications Standards Institute) che lo accoglie favorevolmente. Inizia il percorso di integrazione e modifica dello standard;
  • il 2021 è un anno di traguardi. Viene di fatto approvata la REM Baseline da parte del comitato tecnico ESI (Electronic Signatures and Infrastructures): le proposte del Gruppo di Lavoro italiano sono quindi recepite dallo standard. A questo si aggiunge l’approvazione della Baseline di migrazione dalla PEC alla REM con la definizione delle diverse strategie di passaggio al nuovo servizio di recapito certificato qualificato, rispettando la conformità allo standard REM ed al Regolamento eIDAS.
  • E adesso? Recentemente sono stati condotti i Plugtest per l’interoperabilità sullo standard REM tra 40 soggetti, 15 paesi europei, 4 paesi extra-europei e 5 istituzioni governative e i risultati di tali interazioni e test sono stati recepiti all’interno del documento “REM Services” con le Policy sui Criteri di adozione degli Standard ETSI. Infine, a fronte della proposta di revisione del Regolamento eIDAS (eIDAS 2.0), ESI ha pubblicato una prima bozza contenente gli standard che verranno introdotti.

Lo standard REM, modificato e integrato grazie al lavoro del Gruppo di Lavoro AgID, diventerà lo standard ufficiale per i servizi di Recapito Certificato eIDAS basati su protocolli di posta elettronica.

“I processi burocratici in Italia necessitano di una strategia di semplificazione mirata, che può partire solo dalla digitalizzazione e dall’innovazione degli strumenti. In quest’ottica, la Posta Elettronica Certificata rappresenta un’opportunità per rilanciare la competitività del sistema Paese – Ha continuato Stefano Sordi, Direttore Generale di Aruba – La sicurezza e la validità legale offerte dalla PEC contribuiscono a snellire i procedimenti amministrativi, con l’obiettivo di accelerare ogni processo, e a breve potranno farlo anche al di fuori dei confini nazionali. Per questo, l’evoluzione pan-europea di questo strumento sempre più moderno rappresenta un’area prioritaria di intervento.” 

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