Era il 1° gennaio 2019 quando l’obbligo della fatturazione elettronica veniva esteso, attraverso la Legge di Bilancio 2018, a tutti i soggetti in possesso di Partita IVA, ad eccezione di quanti operavano in regime dei minimi e forfettario. Oggi manca solo il via libera dell’Europa per la proroga fino al 31 dicembre 2024 della sua obbligatorietà, e per l’inclusione delle partite IVA in regime forfettario tra i soggetti a cui si potrà ora estendere l’adempimento.
Ma in che modo la fatturazione elettronica sta incentivando il processo di digitalizzazione del nostro Paese?
Aruba S.p.A., il principale cloud provider italiano leader nei servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, e IDC, prima società globale specializzata in market intelligence, servizi di advisory e organizzazione di eventi nell’ambito digitale e ICT, hanno voluto indagare sul livello di adozione della fatturazione elettronica tra le piccole e medie imprese italiane, coinvolgendo un campione di 300 PMI nei diversi comparti: Industria, Commercio, Finanza, Servizi professionali, Servizi alla persona e Pubblica Amministrazione locale.
Il primo dato che emerge dall’indagine rivela che quasi il 75% delle aziende fino a 5 addetti considera la fatturazione elettronica essenziale per la digitalizzazione della propria azienda, dato che sale all’83% tra le PMI che contano tra i 6 e i 20 dipendenti, ossia quelle che assicurano valori maggiori di fatture.
Tra queste, infatti, il 46,1% registra mensilmente volumi compresi tra 10 e 100 fatture elettroniche inviate e ricevute, il 39,7% ne rileva tra le 100 e le 1000, mentre soltanto il 4,3% supera le 1000 fatture elettroniche al mese. Differente appare il quadro che riguarda le PMI fino a 5 addetti, dove il 56,5% del campione registra tra le 10 e le 100 fatture elettroniche, mentre il 20,2% delle piccole aziende ne riporta meno di 10 e solo il 17% ne conta tra 100 e 1000.
A far registrare volumi maggiori di fatture elettroniche sono le aziende che appartengono ai settori del commercio e dell’industria, oltre alla Pubblica Amministrazione. Meno prolifiche risultano, invece, le piccole organizzazioni del comparto bancario e assicurativo con il 50% delle aziende intervistate che dichiara di emettere e ricevere meno di 10 fatture elettroniche al mese.
Appare interessante notare come l’utilizzo della fatturazione elettronica vada oltre l’obbligo di legge. È infatti il 46% delle PMI a farne uso pur senza esserne obbligate, dato che cresce al 58% tra le aziende del settore Finanza e al 76% nel settore dei Servizi professionali.
Riguardo agli interlocutori principali, dall’indagine Aruba-IDC si scopre che oltre il 71% delle interazioni avviene con altre aziende, il 17% con privati cittadini e quasi il 12% con la Pubblica Amministrazione.
In particolare, i comparti Industria e Commercio utilizzano la fatturazione elettronica quasi esclusivamente con altre aziende (oltre il 90%). Finanza e Servizi professionali e alla persona, pur utilizzando la fatturazione elettronica mediamente nel 60% dei casi per interloquire con altre imprese, registrano circa il 30% di interazioni con i privati cittadini, mentre sono soprattutto le amministrazioni locali ad utilizzare lo strumento verso la Pubblica Amministrazione (47%).
I benefici della fatturazione elettronica vengono, quindi, avvertiti in modo particolare dalle organizzazioni più strutturate, ma ci sono differenze significative tra i diversi settori: ‘la condivisione di fatture con clienti e fornitori’ viene, ad esempio, percepito come il principale vantaggio soprattutto dalle aziende del comparto Industria (46%) e lo stesso vale per il Commercio, dove riveste pari importanza anche la ‘riduzione dei rischi di errori manuali e di trasmissione’ (35%).
Semplificazione degli adempimenti fiscali ed eco-sostenibilità sono, invece, i vantaggi principali constatati dalle aziende appartenenti al settore dei Servizi professionali (37%). Una percezione differente si registra nel settore Finanza, che vede tra le utilità maggiori la ‘collaborazione più immediata con il commercialista’ e ‘l’eliminazione del costo della carta e degli archivi documentali’. Gli stessi plus riscontrati dalle aziende con un volume di fatture elettroniche più elevato.
Una curiosità: stando ai dati relativi agli utilizzatori del servizio di Fatturazione di Aruba, la confidenza nei confronti dello strumento è radicalmente migliorata nel corso degli ultimi anni. Lo dimostrano le notifiche di scarto di fatture elettroniche mal processate a causa di uno o più errori: questo numero si attestava attorno al 6% a gennaio 2019, ma è sceso fino all’1,3% a ottobre 2021.
“I traguardi raggiunti in questi tre anni dalla fatturazione elettronica sono encomiabili. Come si legge nell’atto della Commissione Europea, l’Italia ha ‘pienamente conseguito’ gli obiettivi prefissati, riducendo i costi amministrativi delle imprese e consentendo loro un risparmio di tempo, spazio e sicurezza di archiviazione”, ha commentato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba. “Benefici riscontrati anche dalle PMI italiane che hanno compreso come la fatturazione elettronica stia aiutando a creare cultura digitale e come, sempre di più, si stia dimostrando uno strumento essenziale per monitorare in tempo reale il polso dell’economia italiana”.