Cornerstone: le principali tendenze della formazione in azienda

by Valerio Longhi

Dall’analisi dei contenuti di formazione acquistati dai propri clienti, Cornerstone individua le tendenze nel campo della formazione per l’area EMEA. In Italia cala l’e-learning e resta forte il focus sui risultati di business e lo sviluppo delle competenze ITCornerstone

, principale fornitore di soluzioni per la talent experience, porta alla luce alcune tendenze dominanti nel campo della formazione in azienda, esaminando i contenuti di learning acquistati e fruiti dai propri clienti nel 2022 rispetto allo scorso 2021. In particolare, dal confronto tra le aziende italiane e le organizzazioni operanti nel resto dell’area EMEA emergono delle differenze significative nei contenuti fruiti a testimonianza di contesti distinti e di distinte priorità nell’ambito della formazione aziendale dettate, molto probabilmente, dai diversi fattori sociali, politici ed economici in gioco.

Formazione in azienda: e-learning in flessione in Italia. Cresce invece nell’area EMEA

In generale, la fruizione di contenuti formativi da parte dei clienti Cornerstone nella regione EMEA è aumentata in maniera significativa tra il 2021 e il 2022. Questa tendenza è però in netto contrasto con quanto è accaduto in Italia, dove l’e-learning all’interno delle aziende risulta essere in forte calo.

Nell’area EMEA si è registrato un vero e proprio boom della formazione, che è diventata prioritaria per molte aziende negli ultimi 12 mesi. I dipendenti vogliono imparare e i datori di lavoro rispondono alle loro esigenze con un’offerta di contenuti ricca e diversificata, che abbraccia molti campi. La regione EMEA nel suo insieme è balzata, infatti, da 2,93 milioni di minuti di contenuti di learning fruiti nel 2021 a 4,09 milioni del 2022: un incremento del 40%. Anche il numero dei corsi completati ha registrato un aumento del 42,5%, passando da 125.700 nel 2021 a 179.080 nel 2022.

I dati raccolti da Cornerstone in Italia fanno, invece, emergere un mercato in controtendenza con il resto della regione. Nel nostro paese si è passati, infatti, da poco più di 83.000 minuti di contenuti formativi fruiti nel 2021 a 52.800 nel 2022, con una flessione del 36%. Al tempo stesso, è diminuito sensibilmente anche il numero dei corsi di formazione completati in azienda, che passa da 3.850 nel 2021 a 1.320 nel 2022, con un importante calo pari al 66%.

L’Italia guarda ai risultati di business, mentre nell’area EMEA lo sviluppo personale è sempre più prioritario

Nel periodo 2021-2022, le aziende italiane hanno dato priorità allo sviluppo delle competenze in ambito IT, management e produttività ed execution, che si posizionano infatti sul podio dei corsi di formazione più acquistati. Diverso, invece, il trend nel resto dell’area EMEA, dove l’attenzione si è focalizzata in modo particolare sullo sviluppo personale.

In quest’ultimo caso, la promozione della crescita personale e del miglioramento di sé in tutta la regione potrebbe essere una conseguenza dell’incertezza vissuta negli ultimi anni. I lavoratori hanno dovuto affrontare molte sfide. Prima la pandemia di Covid-19 e l’ampio ricorso delle aziende all’aspettativa retribuita: molte persone hanno approfittato di questo tempo per ampliare le proprie competenze in vista di una possibile ricollocazione. Superato il picco dell’emergenza sanitaria è poi arrivata la Great Resignation, le dimissioni silenziose di tanti lavoratori insoddisfatti, un altro forte stimolo a migliorare se stessi e a cercare nuove opportunità.

Abbiamo smesso di prenderci cura di noi stessi?

In generale, nella regione EMEA, Italia inclusa, i corsi focalizzati sulla salute non figurano tra i più richiesti. Questa tendenza potrebbe essere legata al contesto post-pandemico e all’emergenza sanitaria che il mondo si sta lasciando alle spalle. La vita torna alla normalità e temi come il benessere e la gestione del personale non sono più in cima alla lista delle priorità. Eppure, come rilevato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, molte persone risentono ancora degli effetti del Covid-19 e dei diversi lockdown.

“Non dovrebbe servire una pandemia globale per incentivare i lavoratori a prendersi cura del proprio benessere e della propria salute mentale. Questi aspetti dovrebbero essere prioritari in ogni momento, se vogliamo contare su una forza lavoro gratificata e produttiva”, dichiara Fabio Todaro, Senior Regional Sales Director per l’Italia di Cornerstone OnDemand. “Se il benessere e la salute personale non sono più tra gli argomenti formativi di maggiore interesse, le aziende devono trattare questo tema in altri modi: con colloqui individuali, valutazioni periodiche, giornate dedicate alla salute mentale e altre iniziative.”

Self-directed learning: una nuova tendenza in crescita

Il self-directed learning, ossia l’apprendimento autonomo, registra una generale crescita nell’area EMEA. Tra il 2021 e il 2022, Cornerstone evidenzia, infatti, un calo del 2% nei corsi guidati da un formatore e, in parallelo, un aumento del 101% nei corsi gestiti in autonomia. Questo dimostra il desiderio dei lavoratori di gestire liberamente il proprio percorso di formazione e sviluppo. Il grande interesse verso il self-directed learning può essere un’ottima notizia di fronte alla nuova “paranoia” che affligge i manager aziendali, ossia il cosiddetto fenomeno del Great Disconnect, che altro non è se non il timore che chi lavora da remoto non sia produttivo quanto in ufficio. L’apprendimento autonomo dimostra, invece, un coinvolgimento attivo nella propria crescita professionale, che contrasta l’apatia serpeggiante in molti ambienti lavorativi.D

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