Perché il futuro dell’Employee Experience dipende dall’IT

di Redazione TecnoGazzetta

Di Robert Grazioli, Operations Vice President, Saas di Ivanti

In questo periodo post-pandemico, i datori di lavoro e i team IT devono affrontare una serie di nuove sfide. Ad alcune di queste si dovrebbe assegnare priorità assoluta anche nel lungo periodo, mentre altre richiedono interventi tempestivi. Tra queste si segnalano:

  • Il nuovo Everywhere Workplace presuppone l’utilizzo di tecnologie adeguate per poter offrire ai propri dipendenti una user-experience coinvolgente, positiva e produttiva, unitamente a un team reparto IT in grado di assicurare sevizi funzionali al nuovo contesto lavorativo.
  • Gli effetti legati alle interruzioni della supply chain e ai diversi conflitti internazionali in corso, sono numerosi, su ampia scala e a volte tardivi a manifestarsi. In questo contesto, caratterizzato da grande incertezza, il personale tecnico deve riuscire a rispondere tempestivamente alle criticità.
  • L’IT deve ancora affrontare alcune problematiche pre-pandemia, tra cui l’incremento di cyberattacchi, la loro continua evoluzione e il vertiginoso aumento dei dispositivi edge in uso.

Abilitare correttamente l’Everywhere Workplace, richiede al personale tecnico di intervenire in tutti i punti sopracitati, in un contesto incerto. A complicare ulteriormente la situazione, le dimissioni all’interno dei team IT stanno superando quelle di tutti gli altri reparti. Secondo quanto emerso dal 2021 (ISC) Cybersecurity Workforce Study, la mancanza di personale IT a livello mondiale supera i 2,7 milioni. Per tutti questi motivi, molti considerano la creazione e la gestione delle tecnologie a supporto del nuovo Everywhere Workplace, un’impresa impossibile. Nello specifico i team IT dovrebbero garantire la sicurezza e la connessione di reti, applicazioni, PC, dispositivi mobili, edge e IIOT, ovunque, in un nuovo contesto distribuito. Tutto questo non può essere eseguito manualmente dai tecnici specializzati ma richiede l’impiego di soluzioni tecnologiche mirate. Per far fronte a tutte le nuove esigenze, Ivanti ha sviluppato Ivanti Neurons, una piattaforma di iperautomazione progettata per auto-riparare, auto-proteggere, e fornire assistenza automatica agli utenti finali e ai dispositivi dal cloud all’edge. La soluzione può risolvere preventivamente fino all’80% dei problemi degli endpoint, riducendo fino al 60% le costose interruzioni non pianificate. A partire dal lancio della piattaforma Ivanti Neurons nel luglio 2020, Ivanti ha continuato a migliorare il proprio portfolio di soluzioni per supportare le aziende nelle numerose difficoltà emerse nel pre e post-pandemia. Tra le diverse attività chiave che dovrebbero essere prese in considerazione dalle aziende emergono:

  • Discovery: Ivanti Neurons for Discovery offre informazioni precise e funzionali sugli asset in pochi minuti, rilevando e mappando automaticamente i collegamenti tra le risorse principali e i servizi e le applicazioni che dipendono dagli stessi.
  • Gestione dei dispositivi edge: Ivanti Neurons for Edge Intelligence permette all’IT di esaminare tutti i dispositivi edge utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e di ottenere informazioni in tempo reale, in tutta l’azienda e in pochi secondi. Questa soluzione, offre una rapida consapevolezza operativa, un inventario in tempo reale e configurazioni di sicurezza in tutto l’edge, sfruttando l’architettura basata su sensori.
  • Service: Ivanti Neurons for Healing offre il rilevamento automatizzato, la valutazione, la risoluzione e la classificazione dei ticket degli endpoint e dei problemi di sicurezza. L’iper-automazione delle attività di routine permette di sviluppare un ambiente autonomo, riducendo tempi e costi e migliorando l’employee experience.

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